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MessaggioInviato: venerdì 15 gennaio 2010, 15:41 
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Iscritto il: martedì 24 ottobre 2006, 8:21
Messaggi: 2384
Località: Santarcangelo di Romagna
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Era un po’ che pensavo di realizzare una linea guida del mio metodo di elaborazione delle foto astronomiche, un sunto di tutte le informazioni acquisite nel tempo guardando e cercando di imparare i metodi suggeriti dai più esperti, trovati principalmente in rete ed anche su riviste del settore come Nuovo Orione. Oltre alla descrizione dei comandi in Photoshop che utilizzo, ho aggiunto alcune premesse maturate semplicemente dalla mia personale esperienza, che non hanno ovviamente alcuna pretesa di garanzia dei risultati e nemmeno di completezza.
La prima premessa riguarda la fase di ripresa: se questa è stata eseguita correttamente, la successiva fase di elaborazione può essere abbastanza minimalista. Ho riscontrato che i risultati migliori con la mia reflex 20d/a (un modello realizzato da Canon in un ristretto periodo di tempo dove usciva di fabbrica privo del filtro IR-CUT) si ottengono sotto cieli di montagna, dove l’inquinamento luminoso è ridotto e le temperature generalmente più fresche consentono al sensore di non surriscaldarsi troppo, inoltre è fondamentale trovare il giusto compromesso tra durata dell’esposizione, velocità Iso impostata e temperatura esterna. Per fare alcuni esempi, con una temperatura estiva di 15°C generalmente non vado oltre i 5 minuti di posa e con gli Iso mi fermo a 800; in inverno è più facile, quando la temperatura notturna scende quasi sempre sotto i 10°C si possono tranquillamente allungare i tempi di posa ed arrivare a 8/10 minuti. Con 1600 iso ho fatto alcuni esperimenti ma il rumore elettronico generato dal sensore era davvero troppo invadente. Ovviamente ognuno deve trovare la propria combinazione ottimale di tempi di posa e velocità Iso in funzione della temperatura ma anche di altri parametri, quali la qualità del sensore di ripresa (le nuove reflex sono molto meno rumorose agli alti Iso) ed anche la luminosità dell’obiettivo/telescopio utilizzati. Con un diaframma impostato a f5 o f4(telescopi molto luminosi) o addirittura f2.8 (se si tratta di obiettivi fotografici) le pose si potranno tenere su tempi brevi (entro i 10 min) grazie appunto alla maggior luce catturata in relazione alla lunghezza focale.
Veniamo all’elaborazione vera e propria, anche qui la seconda premessa è d’obbligo: se si dispongono molte immagini riprese in successione dello stesso soggetto il compito è molto facilitato, in quanto sommandole tra di loro o per meglio dire mediandole migliora il rapporto segnale/rumore. Generalmente almeno 20 pose sarebbero consigliate; questo significa che in una stessa nottata fare 20 pose da 6 minuti ad una galassia o nebulosa significa dedicargli almeno due ore, ci può stare se il mattino successivo si deve andare a lavorare e quindi si riesce a rientrare entro le 02.00.
Fondamentali sono dark e flat: i dark sono riprese fatte con lo stesso tempo di posa, stessi Iso e stessa temperatura ma tappando il sensore, allo scopo di contenere il numero di pixel caldi (togliere i cosiddetti coriandolini, pixel rossi verdi blu delle lunghe pose); i flat sono riprese fatte ad uno sfondo bianco uniformemente illuminato in modo da mettere in evidenza i difetti prodotti dalla combinazione ottica sensore, soprattutto vignettatura ma anche polvere presente sul sensore. Al riguardo in rete esiste una letteratura infinita su dark e flat. (Vedi foto 1 esempio di immagine grezza pronta all’elaborazione, dopo il trattamento di dark e flat; foto2 particolare della foto senza dark e flat; foto 3 raw a cui sono stati sottratti i dark e sono spariti i coriandolini; foto 4 raw mediato con dark e diviso per i flat in cui è sparita una macchia presente sul bordo alto al centro ed anche la vignettatura è scomparsa).
Fatte le dovute premesse e avendo in mano una buona quantità di immagini, dark e flat, si può partire con l’elaborazione, che nella prima fase deve necessariamente riunire il tutto in un’unica immagine. A questo fine utilizzo il programma gratuito in rete Deepskystacker, dove imposto il metodo standard tra i parametri di combinazione, ed utilizzo il taglio mediano kappa-sigma sia per le immagini che per dark e flat (k=1.5 per le immagini vere e proprie, k=2 per dark e flat, in tutti 5 come numero di iterazioni). Col taglio mediano kappa-sigma per ciascuna delle cinque iterazioni viene calcolato il valore mediano dei pixel in riferimento a tutte le immagini caricate ed i pixel che si discostano da questo valore mediano di una certa quantità (che viene calcolata in funzione del k impostato) vengono scartati. Da ciò l’utilità che ne deriva, che è quella di eliminare tutte le situazioni di pixel anomali per la presenza di tracce satellitari, aerei o altro. Per il resto su Deepskystacker seguo le impostazioni consigliate dall’autore stesso del programma. Alla fine del processo ottengo un file.TIF 16bit di circa 40/50Mb di dimensione, è sempre bene aumentare la saturazione dei colori dell’immagine così ottenuta, prima di salvarla, in quanto è abbastanza spenta (io di solito aumento la saturazione al 18% agendo sull’apposito selettore posto sotto l’immagine stessa, premo applica e poi salvo l’immagine).
Poi passo a photoshop.
Qui l’obiettivo è duplice: da una parte sistemare il fondo cielo che normalmente in un’immagine astronomica dovrebbe essere nero, ma non necessariamente, in quanto anche una leggera dominante blu potrebbe apparire piacevole alla vista, ridurre il rumore residuo che si presenta sempre sotto forma di grana, togliere i gradienti dovuti all’inquinamento luminoso di tonalità verdastre o arancioni; dall’altra dare risalto all’oggetto fotografato, deboli nebulose, galassie lontanissime, ammassi globulari di stelle, accendere per così dire le luci dell’universo che normalmente sono invisibili all’occhio umano.
Iniziamo con il sistemare il fondo cielo: seleziono lo strumento “contagocce” dagli strumenti di photoshop collocati a sinistra e disposti verticalmente, il cursore assume una forma di contagocce ed è importante impostare in alto a sinistra il parametro “Campione” su “Media 5X5”, apro la finestra che regola i livelli dal menù “Immagine>regolazioni>livelli” doppio-clic sul contagocce nero all’interno di questa finestra (i tre contagocce si trovano appena sopra la scritta anteprima), si apre un’ulteriore finestra del selettore colore. Nei tre campi relativi al metodo RGB inserisco un valore che potrebbe essere 20, trattasi di un valore di luminosità nel range 0-255 che trovo soddisfacente per la densità del fondo cielo nelle sue parti più scure. In base al soggetto ripreso si può decidere ad esempio di impostare sul canale B 22 o 23, così il fondo cielo avrà una leggera tonalità bluastra, oppure scendere per il G a 17 18, in modo da eliminare eventuali tonalità verdastre sempre presenti nelle fotografie astronomiche, si comprende cha a valori più bassi il cielo si scurisce ed a valori più alti il nero tende ad assumere certe dominanti ed a schiarirsi. Premo OK e noto che la finestra dei livelli rimane aperta, lasciamola così.
Una volta inserito il valore numerico prescelto devo portare la mia immagine al 100% di dimensione (meglio averlo già fatto prima) e selezionare con il contagocce un’area del fondo cielo priva di stelle in cui *importantissimo* non siano presenti nebulosità e neppure residue tonalità cromatiche dell’oggetto fotografato, altrimenti si rischia di oscurare anche del prezioso segnale luminoso. Si può ciccare più volte in diverse parti del fondo cielo, per vedere come l’immagine si adegua automaticamente, si dovrebbe comunque già notare un certo miglioramento.
Quando si chiude la finestra dei livelli con OK photoshop richiede se si vogliono salvare i tre valori RGB impostati per il nero, si può scegliere di no per farli tornare a quelli di default 0,0,0.
Dopo questa operazione riapro la stessa finestra dei livelli dal menù “Immagine>regolazioni” e sposto il cursore centrale corrispondente ai toni medi verso sinistra fino a un valore di circa 1.10 1.15. Questa semplice operazione non va a modificare né i toni scuri né le alte luci, ma amplifica i toni medi, ovvero amplia la dinamica dell’immagine ripresa nelle sue parti luminose. La foto 5 è sempre la nostra galassia di foto 1 dopo aver eseguito i comandi appena descritti.
Volendo si potrebbe già terminare tutta l’elaborazione a questo punto, ma rimarrebbe comunque del rumore sotto forma di grana che si può ripulire utilizzando appositi tool di fhotoshop quali ad esempio Noise Ninya. Quest’ultimo è uno strumento davvero potente ed è meglio utilizzarlo selettivamente operando ancora una volta solo sul fondo cielo nella maniera che andrò ora a descrivere. Dal menù “Livello” si sceglie “Duplica livello” così da creare un livello chiamato sfondo-copia, si attiva la finestra dei livelli, a cui dovremo sempre buttare un occhio. Ora è importante che in questa finestra la riga corrispondente al livello Sfondo copia sia evidenziata in blu, se non lo è basta cliccarci sopra; l’evidenza in blu significa che ogni intervento di fhotoshop andrà ad operare solo ed esclusivamente su questo livello, lasciando inalterati gli altri. Lavoriamo appunto su Sfondo-copia. Dal menù clicchiamo su “Selezione>Intervallo colori” si apre un’ulteriore finestra in cui andremo a indicare una tolleranza di 200 e cominceremo a cliccare sulle zone chiare dell’immagine che vorremo selezionare per preservarle poi dal trattamento. E’ importante fare un po’ di pratica e ad ogni clic controllare nella finestra “Intervallo colori” le aree dell’immagine bianche, che sono quelle appunto selezionate, mentre in negativo le aree nere sono quelle non selezionate e dovrebbero limitarsi al fondo cielo. Un buon metodo che aiuta a cavarsi in questa delicata fase è cliccare ad esempio nel nucleo galattico se ci troviamo di fronte a un’immagine di galassia, oppure potrebbe andar bene anche una stella luminosa, si preme OK, la finestra si chiude ed ecco che la selezione compare sotto forma di bordi seghettati che lampeggiano su tutta l’immagine. A questo punto si potrebbe decidere di premere da menù “Selezione>modifica>espandi” impostando il valore di 4 pixel dopodiché ancora da menù “Selezione>sfuma” con raggio di sfumatura a 2 pixel, così facendo si espande la selezione. Ora attenzione, da menù “Selezione>Inversa” e poi premiamo il tasto “canc” sulla tastiera, noteremo sulla finestra dei livelli che nel livello Sfondo-copia, sempre in blu, è scomparsa l’immagine, ma in realtà è scomparso il fondo cielo e se si deselezionerà l’iconcina dell’occhio dal livello sottostante, si potranno notare ancora le stelle e parte della nebulosa o galassia sullo Sfondo-copia.
A questo punto è importantissimo selezionare cliccando con il mouse il livello sottostante background che diventerà blu per applicare a quest’ultimo un filtro di sfocatura o meglio ancora Noise Ninya per chi lo possiede. Per la sfocatura può andare il comando da menù “Filtro>Disturbo>Reduce Noise” oppure “Filtro>Disturbo>Polvere e macchie”: occorre sempre fare un po’ di pratica con i filtri impostando diversi raggi di sfocatura e vedendo poi come agiscono sul fondo cielo, perché poi adesso andremo a recuperare le stelle e tutto quanto abbiamo selezionato in precedenza che si trova sul livello sopra Sfondo-copia. Occorre sempre ricordare che l’evidenza in blu permette di intervenire con il programma solo sul livello selezionato in blu appunto, mentre la visualizzazione dei risultati ottenuti dalle modifiche su ogni singolo livello viene fatta attivando o disattivando l’iconcina a forma di occhio. La riduzione del rumore deve intervenire solo sul livello di background, il livello sopra sfondo-copia deve essere deselezionato e si può anche disattivare l’iconcina a forma di occhio durante l’intervento. Alla fine se il risultato piace da menù si può selezionare “Livello>Unico livello” e il gioco è fatto.
Tutto questo procedimento di selezione delle parti chiare ed esclusione di esse dalla riduzione del rumore non è poi così complicato, è più semplice a farsi che a dirsi. Si può ripetere anche più volte dopo aver agito sempre su livelli o curve. Intervenire con il comando da menù “Immagine>Regolazioni o Adjustments>Curve” è un altro modo molto efficace per aumentare i contrasti, si apre la solita finestra delle curve con il grafico dei valori di luminosità, si clicca il punto di nero dal valore zero all’inizio della retta e lo si trascina verso destra, si clicca sulla retta il punto centrale corrispondente ai toni medi e lo si sposta in alto a sinistra. Alla fine da una retta obliqua iniziale passiamo a creare una parabola.
Se durante il procedimento si notano delle tonalità strane verdastre o violacee (accade spesso che gli interventi su curve e livelli amplificano il segnale degli oggetti deboli aumentando il contrasto e la bellezza dell’immagine, ma anche come rovescio della medaglia aumentando il rumore e gli artefatti cromatici) si può fare un intervento selettivo solo sui colori. Ingrandiamo l’immagine al 100%, individuiamo l’area con una dominante cromatica fastidiosa, da menù a sinistra verticale selezioniamo lo strumento contagocce e clicchiamo sull’area da correggere, dopodiché da menù in alto “Immagini>Regolazioni>Correzione colore selettiva”, si apre la finestra della correzione colore selettiva, possiamo selezionare il VERDE e regolare le tonalità ad esempio cyan -100% magenta +100% giallo -100%. Premendo OK si vedranno le correzioni applicate all’immagine.
C’è veramente da sbizzarrirsi, buon fhotoshop a tutti!!!!!
Salutissimi


Allegati:
Foto1_M33pre_processing.jpg
Foto1_M33pre_processing.jpg [ 488.6 KiB | Osservato 4294 volte ]
Foto2_angolodx_noflat_nodark.jpg
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Foto3_angolodx_noflat_sidark.jpg
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Foto4_angolodx_siflat_sidark.jpg
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Matteo Mussoni
Ho venduto tuttoooo
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MessaggioInviato: mercoledì 20 gennaio 2010, 23:49 
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Discussione interessante, mio caro vicino di telescopio allo star party!
Per quanto riguarda le tecniche di ripresa e l'uso di Deep Sky Stacker, quoto tutto ma ho qualche domanda o integrazione:

- io realizzo anche i dark dei flat e i bias

- perchè utilizzare il TAGLIO MEDIANO KAPPA SIGMA e non il TAGLIO KAPPA SIGMA? Non è una domanda provocatoria :D è che proprio non so quali vantaggi vi sono a usare il primo metodo rispetto al secondo.

- in base a cosa si sceglie il kappa pari a 1,50 per le immagini e pari a 2 per il resto?

- se si dispone di una buona quantità di RAM e magari anche di un processore veloce, Renzo consiglia di selezionare l'opzione Drizzle 2x. Fino ad ora non l'ho mai usata in quanto rendeva l'elaborazione eccessiva per il mio computer portatile. Tuttavia, ora ho anche un'altra macchina con 4gb di memoria e un Intel core duo quad. Ho quindi lanciato Deep Sky Stacker e ho ottenuto un'immagine doppia di cui non ho ancora avuto il tempo di verificare adeguatamente le potenzialità in sede di post-processing, ma promette bene! (magari, se Renzo è nei paragi, può spiegarci meglio l'utilità di questa opzione e gli eventuali accorgimenti che essa comporta in fase di post-processing).

- ritocco della saturazione: io non mi fido ad eseguire qualsiasi ritocco estetico all'interno di Deep Sky Stacker :? . Preferisco operare con i livelli, le curve, la saturazione e cose simili in Photoshop.

Per quanto invece riguarda le operazioni che esegui in Photoshop, le trovo molto differenti da quelle con le quali opero io. In realtà non sono sicuro di aver capito tutti i tuoi passaggi, me li devo studiare meglio.
Per il momento posso dirti che in genere (e in questo momento sto facendo ulteriori prove con una discreta quantità di materiale: Pleiadi, Testa di Cavallo, Nebulosa Cono) seguo più o meno liberamente le indicazioni di Renzo alle quali, ultimamente sto affiancando la tecnica di Giovanni Benintende per la separazione del fondo cielo dalle stelle. A prima vista può sembrare complicata ma a poco a poco ci si piglia la mano e, se ben applicata, si rivela molto efficace.

Posto un'immagine realizzata con questa tecnica:

Allegato:
Horsehead-nebula.jpg
Horsehead-nebula.jpg [ 141.1 KiB | Osservato 4234 volte ]


E' ancora una prova eseguita per meglio imparare i vari passi di cui si compone la procedura.
I dati tecnici della ripresa sono:

SW ED80 autoguidato
EOS 350D modificata e con filtro Astronomik CLS
13 pose da 10 min
Dark, Flat, Flat dark, Bias
Deep Sky Stacker e PS CS4

In generale bisogna però anche dire che, accanto ad alcune operazioni standard, ogni immagine richiede delle varianti che è difficile definifire a priori.

Ci risentiamo presto.

Sergio


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MessaggioInviato: giovedì 21 gennaio 2010, 16:20 
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Ad una cosa mi so dare la risposta da solo: il TAGLIO MEDIANO KAPPA SIGMA utilizza la mediana laddove il TAGLIO KAPPA SIGMA utilizza, invece, la media.
Orbene, la media sarà necessariamente influenzata anche dal valore dei pixel anomali cosicché la loro correzione potrebbe non essere del tutto efficace.

Tuttavia, posso dire che ultimamente ho sommato 15 immagini della Nebulosa Cono tra le quali 2 presentavano tracce satellitari ben nette. Ho utilizzato il TAGLIO KAPPA SIGMA e, nell'immagine finale, non ve n'è più traccia.

Non escludo però che l'altro metodo possa essere, in taluni casi, più risolutivo.

Siccome ho letto che l'uso della MEDIA riduce il rumore più di quanto non faccia la MEDIANA, probabilmente conviene fare una prova con il TAGLIO KAPPA SIGMA, vedere se risolve i problemi di pixel anomali e, in caso, affidarsi al TAGLIO MEDIANO KAPPA SIGMA.

Se ho detto delle cavolate siate clementi. :)

Sergio


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MessaggioInviato: giovedì 21 gennaio 2010, 17:51 
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
La mediana prende il valore di mezzo di una serie
Se ho 7 immagini in cui il pixel x,y ha valori, per ogni immagine, di 10, 12, 8, 22, 255, 14, 6, vediamo che, ordinando tali valori la serie sarà
6, 8, 10, 12, 14, 22, 255
la mediana sarà il quarto valore cioè 12 mentre la media sarà (6+8+10+12+14+22+255)/7=327/7=46,7 arrotondato a 48
Ho un pixel caldo o una traccia satellitare o un raggio gamma o quello che volete che mi cambia il valore in modo sostanziale
Se non avessi avuto il pixel caldo ma fosse stato un valore, per esempio, di 15 la mediana sarebbe rimasta uguale mentre la media sarebbe stata di 87/7=12,4 arrotondata a 12.
A voi le conclusioni.

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MessaggioInviato: giovedì 21 gennaio 2010, 18:53 
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Appunto! Grande Renzo!

Visto che sei "qui", ti avevo chiamato in causa anche per l'opzione "Drizzle 2x" che nel tutorial su DSS consigli di selezionare (a patto di avere memoria e potenza di calcolo sufficienti).

Poresti spiegare cosa succede e quali sono i vantaggi in fase di post-processing?

Ad esempio mi chiedo: se, con il "Drizzle 2x" si raddoppia la dimensione dell'immagine finale, questa non perderà complessivamente di definizione?
E allora che vantaggio ne traggo?

Saluti

Sergio


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MessaggioInviato: giovedì 21 gennaio 2010, 19:29 
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sigge ha scritto:
Appunto! Grande Renzo!

Visto che sei "qui", ti avevo chiamato in causa anche per l'opzione "Drizzle 2x" che nel tutorial su DSS consigli di selezionare (a patto di avere memoria e potenza di calcolo sufficienti).

Poresti spiegare cosa succede e quali sono i vantaggi in fase di post-processing?

Ad esempio mi chiedo: se, con il "Drizzle 2x" si raddoppia la dimensione dell'immagine finale, questa non perderà complessivamente di definizione?
E allora che vantaggio ne traggo?

Saluti

Sergio

In realtà l'opzione drizzle non fa perdere di definizione. Anzi
Non so con esattezza quale algoritmo usi ma se hai un sufficiente numero di frame opera più o meno come la guida subframe. Ricalcola un pixel ridotto basandosi sui vari pixel e su quello che ritiene essere il centroide. In questo modo ogni singolo files viene ad essere "ricreato" con una risoluzione doppia.
Lo noti perché se prendi un frame in drizzle2 e lo stesso in formato originale e ingrandisci noti come il frame con drizzle mantiene meglio i particolari anche nell'ingrandimento.
Quando poi elabori hai la possibilità di gestire meglio il rumore proprio perché la miglior gestione dell'ingrandimento ti fa vedere come agiscono i filtri e, quando alla fine ridimensioni, l'immagine è più pulita.
Ovviamente ciò significa lavorare con files molto grandi, pesanti, e avere un pc poco performante ti fa addormentare in attesa che cambi schermata.
Per quanto riguarda le scelte elaborative di twuister non entro nel merito perché ritengo che ognuno debba giustamente avere un proprio approccio raggiunto con prove, sperimentazioni, fallimenti e successi.
E lo ringrazio per aver messo a disposizione le sue idee per la condivisione con gli altri del forum

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MessaggioInviato: giovedì 21 gennaio 2010, 21:44 
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Grazie mille Renzo!
Ho chiesto del drizzle perché ora ho un computer decisamente più "dotato" che mi consente di usufruire di questa funzione. Ho provato solo una volta a farci girare DSS con il drizzle e i tempi di elaborazione sono stati sorprendentemente brevi per cui conto, in futuro, di farvi ricorso in maniera sistematica.

Tengo a precisare che non avevo intenzione di mettere in discussione le tecniche di twuister ma ho solo colto l'occasione per aprire un costruttivo confronto.
E infatti, stimolato dalla sua esposizione, ho approfondito e capito (finalmente) il funzionamento del TAGLIo KAPPA SIGMA! :D

Saluti

Sergio


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MessaggioInviato: lunedì 28 febbraio 2011, 12:29 
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Iscritto il: domenica 17 agosto 2008, 10:28
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ciao!

Ho seguito attentamente la tua tecnica + i consigli su Dss nel sito di Renzo e vi devo ringraziare.

Ho fatto la mia prima elaborazione seria

Ripresa con
SW BlackDiamond 200/1000 su HEQ5
8 pose da 30s ISO1600 - 60Dark /noBias/ noFlat
Senza Guida

Elaborazione con Deep Sky Stacker
Postprocessing con Photoshop Cs4

Avrei alcune domande:

1- Dopo aver seguito il passaggio "seleziono lo strumento “contagocce” + "Nei tre campi relativi al metodo RGB inserisco un valore che potrebbe essere 20" + "selezionare con il contagocce un’area del fondo cielo priva di stelle".. l'immagine si adegua... nel senso che si schiarisce ....è normale?

2- Dopo la fase "Selezione>Intervallo colori" eseguo quella relativa al “Immagine>Regolazioni o Adjustments>Curve” . Le aree della fase precedente rimangono selezionate, devo deselezionarle?

3- Ho modificato i Livelli e le curve ed escono fuori particolari nascosti con un aumento del rumore e del gradiente che poi levo con la fase del Noise Reduction (utilizzo Noise Ninja). Ma non so se si nota dalla foto; quando cerco di impostare un colore piacevole e giusto attraverso la regolazione dei livelli/curve o colore selettivo accade che le stelle (in particolare le aree selezionate nella fase 2) rimangono con un loro colore e non riesco a modificarlo.

Ringrazio anticipatamente per le risposte.


Allegati:
Pleiadi-4m-16s-Sigma-Sigma-1,5-2-Mosaic-60Dark-16bit-copy.jpg
Pleiadi-4m-16s-Sigma-Sigma-1,5-2-Mosaic-60Dark-16bit-copy.jpg [ 142.08 KiB | Osservato 3932 volte ]

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Ottica di ripresa: SkyWatcher BlackDiamond 200/1000 f5
Ottica di Guida: William Optics Zenithstar 66SD
Camera di ripresa: Canon 450D
Camera di guida: Magzero mz5m
Montatura: Orion Atlas Eq-g Synscan GoTo
Oculari: Vixen VL-Zoom al Lantanio 24mm-8mm, W.o. SWAN 33mm.
Barlow: 2x Celestron Ultima
Filtri: Baader Uhc-S

Foto Flickr: http://www.flickr.com/photos/fabryalliance
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MessaggioInviato: lunedì 28 febbraio 2011, 15:36 
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Iscritto il: lunedì 13 ottobre 2008, 16:50
Messaggi: 3455
Località: ferrara
Tipo di Astrofilo: Fotografo
difficile standardizzare un unico sistema di elaborazione, sempre più mi rendo conto che ogni immagine è una storia a sè....

pur utilizzando i tuoi medesimi programmi alcune differenze cmq mi sembrano abbastanza rilevanti come sistema in particolare:
io lavoro sempre sul file autosave(32bit) operando la trasformazione in 16bit con photoshop, trovo molto più semplice in questo modo l'estrazione dei colori.

normalizzazioni del fondo cielo e abbattimento del rumore sono sempre le ultime operazionei che compio, prima cerco di estrarre tutto il segnale che posso operando:
stretching lineare(livelli) 2\3volte
stretching c\curve 2\3volte operando su diversi range di luminosità, prima sulle parti deboli poi su quelle luminose.
poi mi occupo delle stelle, separo e riduco utilizzando selezione\intervallo colori oppure creando una maschera di livello utilizzando regolazioni\soglia

poi i colori operando correzione colori selettiva e tonalità saturazione, sempre sotto maschera separando le stelle dal resto.

alla fine cerco di pulire l'immagine, molto efficaci i comandi deep sky noise reduction e noise reduction degli astronomy tools, magari applicandoli più di una volta sotto forma di fusioni a percentuali variabili, li trovo molto più delicati come effetto rispetto a neat image o noise ninja.

ottimo anche il sistema del colpo di coda da operare sulle curve per "appiattire il fondo cielo"

questo solo per somme misure , come ho detto nella realtà ogni immagine necessita di un suo trattamento ad 'oc per cercare di ricavarne il massimo......

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i contenuti di questo post sono libere interpretazioni della realtà frutto della mente malata dell autore senza alcun fine didattico o scientifico, se ne sconsiglia la visione alle persone particolarmente suscettibili e ai rompimarroni.


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MessaggioInviato: lunedì 28 febbraio 2011, 16:18 
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Iscritto il: domenica 17 agosto 2008, 10:28
Messaggi: 186
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
QUOTO pienamente Kind of blue
Questa volta ho appena seguito alcune delle indicazioni di Twuister74 + quelle di Renzo su '"elaborazione foto", personalizzando il procedimento effettuando solo alla fine la riduzione del rumore .
Ecco il risultato.


Allegati:
Pleiadi-Selezione-Severa-Lv1-4m-copy-2.jpg
Pleiadi-Selezione-Severa-Lv1-4m-copy-2.jpg [ 277.28 KiB | Osservato 3868 volte ]

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Ottica di Guida: William Optics Zenithstar 66SD
Camera di ripresa: Canon 450D
Camera di guida: Magzero mz5m
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Barlow: 2x Celestron Ultima
Filtri: Baader Uhc-S

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