Mars4ever ha scritto:
L'argomento è complesso, comunque il seeing non genera artefatti sistematici ma "solo" una perdita di risoluzione, una sfocatura dell'immagine.
..cut...
In realtà sono d'accordo solo in parte su questa tua affermazione.
Il seeing è la degradazione dell'immagine dovuta alla torbulenza presente anche nelle zone più dense dell'atmosfera (20km) che determina una perdita delle componenti ad alta frequenza spaziale presenti nell'immagine.
Tale degradazione al lato pratico è presente nei nostri filmati in svariate forme e non sempre alla stessa identica maniera.
Per tornare alla tua affermazione citata esistono invece, fra gli altri, anche gli artefatti ripresi dovuti alla pura distorsione.
Per farti un esempio pratico, ci sono serate dove l'immagine è molto ferma ed incisa. Ma il filmato è affetto da ondate lunghe di distorsione che producono SERI artefatti dei dettagli, allungando crateri, curvando rime, ecc.
Matteo purtroppo la questione è molto complessa e solo l'esperienza pratica reale ti può aiutare a verificare dove intervenire con le elaborazioni per "correggere" eventuali deformazioni oppure semplicemente, come ha detto Mars, limitarsi al processing e poca elaborazione data solo la presenza di "sfocature" che non richiedono particolari filtri matematici o processing molto più complesso.
Infine aggiungo una cosa. Molti mi chiedono come si deve elaborare un immagine...
Escludendo l'ovvio gusto soggettivo che naturalmente contraddistingue i nostri lavori secondo le nostre valutazioni personali, sono dell'idea che l'immagine debba, QUANTO PIU' POSSIBILE, mantenere la medesima fisica similitudine con ciò che in visuale viene percepito. Si sa che anche la percezione spesso è soggettiva, ma in linea di massima ciò che nell'oculare vede un soggetto lo vede anche un altro. I colori soprattutto DEVONO essere assolutamente identici al visuale. E' ovvio che spesso non si riesce a percepire perfettamente dettagli e colori con la massima precisione e soprattutto la massima "memoria" visiva da trasportare successivamente in schede elaborative, tuttavia sono altresì interessanti i riferimenti fotografici delle "grandi" sonde dove, se correttamente filtrati rendono al meglio la dinamica della luce reale aquisita.
Insomma...poche pixelature, meno filtri possibili, immagini si contrastate ma morbide allo stesso tempo. Del resto Giove nella realtà non è rugoso no?
