Questo è il mio solito 3D che ripropongo periodicemente, con qualche variazione sul tema, sull'argomento neofiti e telescopi "impegnativi"...
lo ripropongo perchè come sempre succede ciclicamente, ci sono parecchie nuove leve che si lasciano attirare come falene dalle prospettive mirabolanti di "grossi strumenti", e poi si trovano nelle peste, senza riuscire ovviamente a capire dove stia il "problema".
Si è a lungo discusso sul fatto che l'apertura conta.
Questo è vero, verissimo, ma...
e di "ma" ce ne sono parecchi, per cui vorrei qui ora analizzarli tutti, cercando di essere il più obbiettivo possibile, cercando di mantenere le argomentazioni in un linguaggio comprensibile anche per chi non ha ancora maturato alcuna esperienza.
Dunque, se è vero che per il deep l'apertura è fondamentale, è altrettanto vero che raramente un neofita ha a disposizione un cielo sufficientemente buio da permettergli di utilizzare tutte le sere un telescopio per osservare oggetti del cielo profondo.
Ed è altrettanto vero che per osservare il cielo profondo bisogna imparare a conoscere il cielo e a puntare un telescopio.
Per conoscere il cielo ci vuole il cielo...
sembra una tautologia, ma non lo è...
se non vediamo le costellazioni ad occhio nudo, se non abbiamo stelle di riferimento, se non vediamo almeno la Via Lattea, è assai difficile riuscire anche solo a trovare oggetti pur semplici come M42, M31, M13, le Pleiadi, il Doppio Ammasso del Perseo, M81 e 82, gli ammssi nell'Auriga, insomma quegli oggetti iniscutibilmente semplici e che sono i primi con cui farsi le ossa, con cui imparare a ragionare sugli ingrandimenti e tentare "timidamente" i primi passi nello star hopping e nella consultazione delle mappe.
Allora quali sono gli elementi da prendere in considerazione per il primo telescopio, che ci permettano di non passare ore e ore a "ravanare"
all'oculare, cercando fari nella notte che non si riesce mai a beccare?
Beh, prima ancora dell'apertura, si deve ragionare sul campo inquadrato e sugli ingrandimenti...
per muovere i primi passi bisogna riuscire ad inquadrare più campo possibile, restando bassi di ingrandimento.
Ecco allora che strumenti con focale di un metro e mezzo o due diventano immediatamente impegnativi: il campo inquadrato è pochissimo, e gli ingrandimenti sono troppo alti per un neofita: un C8 con 2 metri di focale ed un Plossl da 25mm di serie ci da 80 ingrandimenti, per un campo inquadrato di poco più di mezzo grado...
nemmeno Andromeda si becca, e le pleiadi non ci stanno...
prendiamo un "tranquillo" Dobson 200/1200:
con un oculare da 20mm di serie otteniamo 60 ingrandimenti ed un campo inquadrato di un grado o poco più...
già meglio, ma decisamente ancora troppo per un neofita, anche se Pleiadi, Doppio Perseo, Andromeda ecc.. perlomeno si riesce a beccarle...
cosa succede invece con un "miserabile" Ed80, un rifrattorino apo 80/600?
Con il 28mm di serie otteniamo 21 ingrandimenti, ed un campo inquadrato di almeno 2 gradi, forse più...
ecco che nell'oculare abbiamo molte più stelle, e muovendosi lentamente con l'aiuto di una mappa cominciamo ad inquadrare facilmente i nostri primi oggetti, anche da siti urbani e suburbani.
Eppure quando si propone un 66/400 o un 80/600 per il "deep" si sente subito dirre che sono "troppo poco"...
dimenticandoci purtroppo di quello che un neofita deve ancora imparare, e che imparerà più facilmente con strumenti simili piuttiosto che con "roba grossa"..
tante volte si propone ad un neofita un acromatico 80/400, che costa una miseria...
ebbene uno strumento simile permette di vedere ed imparare a trovare una gran quantità di oggetti, e non dovrebbe essere "stroncato a piè pari" a priori, ma tenuto in seria considerazione...
perchè si consiglia sempre di prendersi un binocolino, anche un 10x50 da 20 euro della Lidl?
Perchè a 10 ingrandimenti, con il campo inquadrato da un binocolo, basta Stellarium per poter iniziare a trovare un bel po' di roba, facilmente, agevolmente, senza diventare matti...
nelle serate pubbliche a cui collaboro spesso in estate, metto in mano a dei "totali astro-incompetenti" il mio miserello 7x35 Nikon, 70 euro di binocolo con 9° di campo...
punto col laser per un attimo una zona dove c'è qualcosa, e poi dico al turista di turno "ora puntalo più o meno in quella zona e guarda..."
ed ecco che vedono, VEDONO!
Vedono più in mezz'ora col binocolo dalla montagna che in un anno col telescopio dal balcone...
e questo per il deep....
parliamo ora di Luna e pianeti, argomento da sempre caro ai neofiti, e che maggiormente induce in grossolane sopravalutazioni delle reali possibilità osservative che i "nostri cieli" oggi ci permettono...
i neofiti sono quasi sempre convinti di poter osservare tranquillamente Giove a 200-300 ingrandimenti...
ma è una grossolana svista...
un neofita ne ha piene le scatole a "reggere" 80-120 ingrandimenti, perchè appunto ci sono una marea di fattori che impediscono regolarmente buone visioni già "soli" 200 ingrandimenti...
questi fattori sono l'acclimatazione, necessaria per strumenti che possano "tirare", sono il seeing, che deve essere ottimo per poter vedere bene a qusti ingrandimenti, sono gli elementi radianti che creano turbolenza, come tetti e comignoli, sono la collimazione, che deve essere ottima già per stare sui 100-150 ingrandimenti, ed altro ancora....
questi fattori vanno "imparati empiricamente" ossia mettendoci il naso, ed "accumulare" in un solo colpo tutte queste problematiche non aiuta per niente un neofita, anzi, lo lascia perplesso e dubbioso, senza che riesca a capire "dove sbaglia"...
ebbene, gli strumenti che introducono maggiormente questi problemi sono gli strumenti a specchio, catadiottrici o meno, che necessitano di collimazione...
sono le grandi aperture, che necessitano di lunga acclimatazione, e sono gli strumenti a focale molto lunga, che portano a troppi ingrandimenti...
le bande di Giove si vedono già a 50x, con strumentini da 5-6 centimetri di apertura...
ma puntare Giove con un C8, o con un Mak 150, è troppo impegnativo per un neofita:
a 50x entra troppa luce, il pianeta è una palla di luce senza alcun dettaglio...
ma a 150x ci vuole esperienza, e bisogna anche "imparare a guardare", per vedere qualcosa che non sia sfuocatino ed impastato...
già un Mc127 è uno strumento che non si può usare "bene" tutte le sere...
e qui si ritona al famoso Ed80, un 80/600 apo, economico e veloce, che permette di stare a ingrandimenti non troppo alti sfruttando anche le serate di seeing non perfetto, che non necessita ne di collimazione ne di tempi di acclimatazione lunghi...
ma anche un "volgare" acromatico 70/700 permette di essere sfruttato bene da subito, ed imparare....
vogliamo qualcosa di corto? Un catadiottrico?
Un Mc90 è perfetto, e invece non lo caga nessuno...
eppure ci si vedono un mucchio di dettagli con un mak da 90, così come con un più ingombrante rifrattore acro 90/900 o 90/1000...
e stiamo parlando di strumentini che stanno sotto ai 200 euro...
invece si vedono sempe più neofiti che partono in quinta col C8, o addiittura con un C9.25, o con un Mak150 in equatoriale...
beh, è troppo per la maggior parte dei neofiti, e parlo di quelli che non possono o non vogliono avere il supporto di gruppi di astrofili o di associazioni...
un neofita "autodidatta" non dovrebbe avventurarsi con strumenti oltre i 10cm, perchè già un newton 130 o 150 è decisamente impegntivo per chi deve fare tutto da solo...
perchè la "normalità quotidiana" è quella di osservazioni planetarie che raramente superano i 200x, anzi, quasi sempre stanno in un range fra i 100 ed i 150 ingrandimenti...
sulla Luna si può osare di più, ma un bel rifrattore da 4" basta ed avanza...
Non ho parlato dei GoTo, ma lo farò ora, cercando di ignorare il fatto che a me non piacciono...
beh, c'è goto e goto, e ci sono motivazioni ben divers Che spingono a prendere un telescopio conputerizzato, parlando di visuale.
Non parlo di fotografia, quella non è pasta per i denti di un neofita totale, poichè per riuscire nella astrofotografia bisogna essere "tre in uno": bravi astrofili, bravi fotografi e bravi informatici, e qui non ci piove...
abbiamo fondamentalmente tre approcci al GoTo:
1) quelli che pensano di usare il GoTo per evitare di imparare a muoversi nel cielo, perchè non hanno tempo da perdEre, perchè hanno altre cose da fare ed osservare il cielo è un "passatempo" da fare nei ritagli di tempo che avanza, se avanza...
beh, questa categoria non la considero nemmeno, per me un astrofilo è uno che coltiva una passione, e con queste premesse non si coltiva nemmeno la gramigna, quindi chi si "presenta" in questo modo lo considero semplicemente una "meteora" nel forum...
2) quelli che sono attirati dall'elettronica, che hanno il pallino per l'informatica...
bene, questa seconda categoria può orientarsi su divertenti ed economici sistemi come l'Etx70 o simili, strumenti nei quali tutti gli oggetti visibili non necessiterebbero del goto perchè fcilmente trovabili "a mano", ma che però sommano il piacere di osservare al piacere di "comandare un computerino", che per qualcuno è fonte di piacere...
3) quelli che in una serata osservativa vogliono potersi dedicare ad oggetti particolarmente "difficili" che in una pianificazione osservativa manuale porterebbero via parecchio tempo...
beh, questi non sono più neofiti, sono quelli che si prendono un CPC9.25 e lo fanno "lavorare", sono quelli che si mettono il C8 su una Eq6 e si fanno cataloghi interi di oggetti, sono quelli che montano il puntamento passivo su un Dobson da 40cm e non osservano nulla sotto alla 13 magnitudine...
restano poi quelli che prendono il Goto per osservare Giove, Saturno e la Luna...
beh, costoro semplicemente amano complicarsi la vita, perchè non vi è alcuna reale necessità di dover usare un inseguimento motorizzato per guardarsi un pianeta a 200 ingrandimenti, ed ingrandimenti superiori ormai oggigiono sono sempre più difficili da poter utilizzare con soddisfazione...
in un intero anno di osservazioni sono riuscito a spingermi oltre i 300x con soddisfazione solo 2 volte, e sempre comunque inseguendo a mano...
Beh, ecco fatta la solita sbrodolata periodica, spero di non aver annoiato o fatto arrabbiare nessuno...
