Ben detto ras-algehu!
Se si vuole fare fotometria con qualche speranza di serietà è INDISPENSABILE l'utilizzo di filtri fotometrici. Anche se come hai detto tu non è necessario possedere tutta la serie UBVRI almeno due filtri (ad esempio il B e V oppure V ed R) ci vogliono. Un ottimo set di partenza potrebbe essere costituito dai tre filtri BVR.
Eviterei in prima battuta l'acquisto un filtro U perchè lavorare in questa banda è difficile e necessita di ottiche trasparenti nell'ultravioletto e CCD sufficientemente sensibili in questa zona spettrale.
Il filtro I normalmente non ha di questi problemi, tuttavia i vecchi filtri in vetro Schott hanno una banda passante un po troppo ampia rispetto allo standard di Cousin. Ciononostante fino ad oggi esso è stato usato e continua ad essere usato da molti astrofili.
Sul mercato amatoriale si trovano due tipi di filtro fotometrico.
Filtri in vetro colorato (formati da sandwich di vetri Schott)
Filtri interferenziali (detti anche dicroici)
I primi sono stati fino a non molto tempo fa gli unici disponibili. Avevano prezzi mediamente bassi 50-60 $ ma non erano facilmente reperibili in Italia (normalmente andavano ordinati negli USA). Oggi è più difficile reperirli perchè il mercato si sta orientando verso i filtri fotometrici interferenziali.
I filtri fotometrici interferenziali sono sicuramente molto più costosi rispetto ai filtri in vetro colorato (circa 150 $ mentre in Italia si trovano a 150 €) ma sono molto più trasmissivi e quindi a parità di tempo posa raccolgono più luce. Inoltre il loro filtro I è finalmente aderente allo standard di Cousin.
Fotometria senza filtri può avere un senso nel caso si faccia ricerca su istanti di minimo/massimo dove ciò che interessa non è tanto il dato fotometrico quanto l'istante in qui si manifesta il minimo o il massimo di luminosità, oppure al limite nella ricerca di pianeti extrasolari, dove comunque sarebbe consigliato utilizzare un filtro R. In tutti gli altri casi fare fotometria senza filtri o con filtri che si spera approssimino la banda fotometrica che ci interessa significa sostanzialmente perdere tempo.
E' vero, i filtri sono cari, ma in fondo il loro prezzo è suppergiù quello di un oculare e permettono di produrre dati scientificamente validi.
In definitiva chi si vuole avvicinare seriamente alla fotometria deve:
* Innanzitutto stabilire i propri obiettivi, ovvero cosa vuole studiare e sotto quale aspetto.
* Documentarsi sulle tecniche di ripresa e di riduzione dati: Ottimo il libro di Romanishin che citava ras-algehu e che si scarica gratis online, il manuale CCD dell'AAVSO liberamente scaricabile al sito
http://www.aavso.org. Un altro ottimo testo in italiano è il manuale del GRAV rintracciabile all'indirizzo
http://www.grav.it* Verificare di avere la strumentazione giusta: CCD senza antiblooming e preferibilmente termostatato (no webcam, no reflex digitali, no digicam). Il telescopio paradossalmente è meno importante, anche come diametro ovviamente più grande è più fotoni raccoglie, ma si può fare ottima fotometria anche con strumenti della classe dei 10 cm.
* Per finire, pazienza costanza e metodicità.
Scusate la lunghezza di questo messaggio, non sono riuscito ad essere più conciso. Spero almeno di esser stato sufficientemente chiaro.
Mauro