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 Oggetto del messaggio: Re: massimo/minimo ingrandimento
MessaggioInviato: martedì 1 dicembre 2009, 9:58 
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Iscritto il: martedì 25 marzo 2008, 13:53
Messaggi: 1147
Località: brianza
dato che avete detto tanto sul versante "alti ingrandimenti" dico i miei due cent (personali) sul versante "bassi ingrandimenti":

1) la faccenda della pupilla di uscita è relativa.... Si dice max 7mm per non "sprecare luce", ma così facendo si spreca campo :-D
Se hai un foch da 2" un bell'oculare tipo SWA economico (unided optics) da 38mm 70° oppure un rpd1 da 30mm 80° ti permettono di avere il massimo campo dal tuo tele, cosa molto interessante per gli oggetti estesi, che sono pochi ma spettacolari.

2) il problema del minimo ingrandimento è legato anche alla correzione sul piano focale: a seconda del progetto ottico del telescopio, in asse si avrà bene o male un'immagine pressochè perfetta (presupponendo un prodotto di qualità), ma allontanandosi dall'asse arriveranno le varie aberrazioni (a meno di non avere un astrografo, progettato per correggerle).
Il piano focale di un 250mm f/5 newton non è tutto corretto, e più aumenti il campo (riducendo gli ingrandimenti) più passi da zone non corrette. Nello specifico dei newton c'è in agguato il coma.
Il minimo ingrandimento dovrà farei conti con questo. Se non hai un correttore di coma, il campo "diffraction limited" sarà molto ridotto, del tipo che già con un oculare da 15mm ai bordi estremi potresti vedere coma (cerca il concetto di "sweet spot" e spavantati vedendo quanto è piccolo :-D).
Personalmente per l'oculare a minimo ingrandimento mi sono detto <<voglio il massimo campo per vedermi la nord america, il velo del cigno e acca-chi persei, chi se ne frega delle aberrazioni>>. Poi va a gusti, l'importante è sapere a cosa si sta facendo/cercando.

3) non esiste l'oculare di focale/campo apparente perfetto: ci saranno
-quello che ti da l'immagine più contrastata
-quello che ti permette di scorgere il maggior numero di dettagli
-quello che ti da il campo maggiore
-quello che usi di più
Il "tutto in uno" non è contemplato.
ciao
dan


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 Oggetto del messaggio: Re: massimo/minimo ingrandimento
MessaggioInviato: martedì 1 dicembre 2009, 11:02 
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Iscritto il: venerdì 2 novembre 2007, 18:42
Messaggi: 1222
Località: Roma, EUR
weega ha scritto:
dato che avete detto tanto sul versante "alti ingrandimenti" dico i miei due cent (personali) sul versante "bassi ingrandimenti":

1) la faccenda della pupilla di uscita è relativa.... Si dice max 7mm per non "sprecare luce", ma così facendo si spreca campo :-D
Se hai un foch da 2" un bell'oculare tipo SWA economico (unided optics) da 38mm 70° oppure un rpd1 da 30mm 80° ti permettono di avere il massimo campo dal tuo tele, cosa molto interessante per gli oggetti estesi, che sono pochi ma spettacolari.

2) il problema del minimo ingrandimento è legato anche alla correzione sul piano focale: a seconda del progetto ottico del telescopio, in asse si avrà bene o male un'immagine pressochè perfetta (presupponendo un prodotto di qualità), ma allontanandosi dall'asse arriveranno le varie aberrazioni (a meno di non avere un astrografo, progettato per correggerle).
Il piano focale di un 250mm f/5 newton non è tutto corretto, e più aumenti il campo (riducendo gli ingrandimenti) più passi da zone non corrette. Nello specifico dei newton c'è in agguato il coma.
Il minimo ingrandimento dovrà farei conti con questo. Se non hai un correttore di coma, il campo "diffraction limited" sarà molto ridotto, del tipo che già con un oculare da 15mm ai bordi estremi potresti vedere coma (cerca il concetto di "sweet spot" e spavantati vedendo quanto è piccolo :-D).
Personalmente per l'oculare a minimo ingrandimento mi sono detto <<voglio il massimo campo per vedermi la nord america, il velo del cigno e acca-chi persei, chi se ne frega delle aberrazioni>>. Poi va a gusti, l'importante è sapere a cosa si sta facendo/cercando.

3) non esiste l'oculare di focale/campo apparente perfetto: ci saranno
-quello che ti da l'immagine più contrastata
-quello che ti permette di scorgere il maggior numero di dettagli
-quello che ti da il campo maggiore
-quello che usi di più
Il "tutto in uno" non è contemplato.
ciao
dan

Quoto completamente.
Ho un GSO 42mm 60° che sul 4" f/6,5 mi dà 15x con un campo di 4°. La pu è quasi 7mm. E' una visione praticamente da binocolo; con cieli scuri passeggiarci nella via lattea, nei grandi ammassi o per vedere m31, m32 ed m110 nello stesso campo è veramente una goduria.

Circa il massimo ingrandimento, dipende da:
-schema ottico del tele,
-caratteristiche dell'oggetto osservato,
-seeing (è il più frustrante),
-qualità dell'occhio di chi osserva. Sembra banale, ma spiega in gran parte le differenti opinioni.
Ricordo poi un vecchio articolo di Al Naegler (che non trovo più). Affermava che comunque l'ingrandimento massimo migliore fosse il diametro dello strumento x 1,4, considerando che alla pupilla di 0,7mm l'occhio avrebbe mediamente la massima risoluzione possibile e fossero quindi già visibili tutti i dettagli. Ulteriori ingrandimenti non farebbero altro che mostrare le stesse cose più grandi e più scure. Questa ovviamente era la sua opinione.

Ciao Pino

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Pino, eterno neofita
Quello che ci mette nei guai non è quello che non conosciamo, è quello che crediamo di conoscere bene, senza conoscerlo davvero. (Mark Twain)
Ciò che è affermato senza prova, può essere negato senza prova (Euclide)
Una notte tanto chiara, da nasconderci le stelle... La vorresti? (Kurosawa)

Osservo con: vedi profilo.
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 Oggetto del messaggio: Re: massimo/minimo ingrandimento
MessaggioInviato: martedì 1 dicembre 2009, 12:18 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16149
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
Considerato che come gia detto, piu che l'ingrandimento massimo si dovrebbe parlare di ingrandimento utile, dipendente dallo strumento, da quanto è "buono" l'occhio dell'osservatore, dalle condizioni locali (cielo, seeing, ecc) do anche io i miei due cent.
Ingrandimento minimo: è già stato detto, [diametro strumento]/[diametro pupilla occhio] (4, 5, 6, 7 mm, dipende).
Ingrandimento massimo: considro questo al pari dell'ingrandimento risolvente utile (andare oltre sarebbe inutile, non si vedrebbe alcun dettaglio in piu), io uso questa regola (solo a livello indicativo) dipendente dall'oggetto osservato e considerato un cielo nero e seeing ottimo; un occhio sano e normale dovrebbe avere una risoluzione massima di circa un primo d'arco (= a 60") in visione fotopica (ovvero in piena luce dove l'occhio usa le cellule dette coni che danno la visione a colori), questa risoluzione si abbassa con l'abbassarsi della luce passando per la visione mesopica (condizioni limite di luce dove si usano sia le cellule dette coni che qelle dette bastocelli), fino a quella scotopica (praticamente al buio, dove si usano solo i bastoncelli, cellule estremamente piu sensibili dei coni, ma che danno visione in bianco e nero), in queste condizioni la risoluzione dell'occhio si abbassa fino (o trovato valori diversi nei testi di oftalmologia) a 3 primi d'arco (= a 180") e forse oltre. Ora il calcolo e semplice anche se un po semplicistico (ci sono sempre le variabili esposte all'inizio :wink: ), per avere l'ingrandmento minimo risolvente, basta dividere la risoluzione dell'occhio per la risoluzione dello strumento (che varia ovviamente col diametro).
Un esempio:
Uno stumento del diametro di 20 cm ha una risoluzione massima (Limite di Dawes) di circa 0,6" (secondi d'arco), ora se stiamo osservando Giove (luce in abbondanza e visione a colori quindi visione fotopica) si fa [risoluzione occhi]/[risoluzione strumento] >>> 60"/0,6" = 100 ingrandimenti; se invece stiamo osservando una fioca nebulosa tipo la Velo (luce pochissima, visione in B/N, quindi visione scotopica) >>> 180"/0,6" = 300 ingrandimenti. Possiamo dire che questo è il range di ingrandimenti minimi risolventi (da 100 a 300x per un diametro di 20 cm), andando oltre si vedrebbe solo piu grande, piu buio (sempre che la luce non sia troppo poca, allora non si vedrebbe un tubo), ma non maggiori dettagli.
Ultima cosa, come ha detto kaio67, per le stelle doppie si possono "tirare" di piu gli ingrandimenti per il fatto che le stelle stagliate sul cielo nero, esibiscono il massimo contrasto possibile, nel caso nella regoletta sù esposta, per l calcolo dell'ingrandimento minimo risolvente non si utilizza il Limite di Dawes ma il Limite di Sparrow, il cui valore equivale a circa meta di quello di Dawes.

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Il Cielo a domicilio
AstroMirasole

Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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 Oggetto del messaggio: Re: massimo/minimo ingrandimento
MessaggioInviato: martedì 1 dicembre 2009, 12:42 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Cita:
Uno stumento del diametro di 20 cm ha una risoluzione massima (Limite di Dawes) di circa 0,6" (secondi d'arco), ora se stiamo osservando Giove (luce in abbondanza e visione a colori quindi visione fotopica) si fa [risoluzione occhi]/[risoluzione strumento] >>> 60"/0,6" = 100 ingrandimenti; se invece stiamo osservando una fioca nebulosa tipo la Velo (luce pochissima, visione in B/N, quindi visione scotopica) >>> 180"/0,6" = 300 ingrandimenti.
Scusa Angelo, sono perfettamente d'accordo con te ma non mi torna il conto, oppure ho capito male. Dal tuo discorso si evince che si doverebbe poter utilizzare un ingrandimento massimo maggiore su Giove che non sulla Velo, ma mi sembra che dal calcolo risulti il contrario.

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Ciò che non ha termine non ha figura alcunaLeonardo da Vinci


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 Oggetto del messaggio: Re: massimo/minimo ingrandimento
MessaggioInviato: martedì 1 dicembre 2009, 16:29 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16149
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
Se ti riferisci alla parte che hai quotato, si tratta solo di un esempio con meri dati, quindi non si dovrebbe evincere quello che hai scritto, il concetto da me espresso indica solo che un oggetto abbastanza luminoso da attivare la visione fotopica (quella che usa i coni) che data la densità di queste cellule permette al nosto occhio di avere una risoluzione di circa 1 primo d'arco, questo permette un ingrandimento "risolvente" minore a quello necessario ad un oggetto (ipoteticamente) identico, ma talmente poco luminoso da permettere la visone (scotopica) solo con i bastoncelli che al contrario dei coni sono in densità minore nel nostro occhio tali da portare la risoluzione ad un valore (circa) tre volte piu basso, questo fa si che per vedere gli stessi dettagli, sia necessario un ingrandimento (circa) triplo.
Facendo il parallelo con un sensore digitale, si puo dire che se c'è abbastanza luce, l'occhio usa un sensore con pixel di 5 micron ma a max 400 ISO, quando c'è ne poca di luce, usa un sensore con pixel di 15 micron ma a 12800 ISO (è solo un esempio, in valori sono a casaccio) :wink: .

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 Oggetto del messaggio: Re: massimo/minimo ingrandimento
MessaggioInviato: martedì 1 dicembre 2009, 19:22 
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Iscritto il: martedì 23 giugno 2009, 20:17
Messaggi: 662
Località: bergamo
Tipo di Astrofilo: Visualista
ragazzi.. è decisamente più complicato di quanto io credessi.. poi, ovvio come dicevate...
l'oculare perfetto non esiste, ma contrariamente, esiste quello più specifico per i dettagli,campo,luce e via dicendo...
e continuo.. dipende dall'oggetto,dallo strumento,dal tipo di luogo e seeing,insomma.. da tutti gli "attriti" che fanno da complemento in ogni singola serata. e poi dipende pure dal gusto soggettivo di ogni persona..
quello che cercavo e ho trovato era quella formulina magica per indicare il minimo e massimo ingrandimento " TEORICO " previsto.
per cui ringrazio davvero tutti..
un qualcosa in più che ho imparato.
cieli sereni a voi!

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... ma quante sono....??? sembra di toccarle, è un tappeto bianco lassù...
dob 10'' da non passeggio


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 Oggetto del messaggio: Re: massimo/minimo ingrandimento
MessaggioInviato: martedì 1 dicembre 2009, 19:33 
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Iscritto il: domenica 15 luglio 2007, 10:35
Messaggi: 2770
Comunque a parte la nitidezza leggemente inferiore agli ortoscopici, gli ethos possono classificarsi quasi come oculari perfetti.
Luminosi, corretti, molto incisi,non pesantissimi,comodi...........economici!!

Sull'economico scherzavo!! :cry:


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 Oggetto del messaggio: Re: massimo/minimo ingrandimento
MessaggioInviato: mercoledì 2 dicembre 2009, 15:01 
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Iscritto il: martedì 9 maggio 2006, 23:43
Messaggi: 4101
Località: Padova
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Vale75 ha scritto:
Col C9,25 i 400x su giove neanche me li sogno, gia superando i 250-300x si perde di nitidezza e colore, mentre su saturno e luna sopra 400x nn ho mai visto guadagni in termine di dettagli e incisione.
Sui 300x direi che e' il massimo ottenibile su giove con qualsivoglia strumento.
(anche col dobson quest'estate in binoculare le migliori immagini le ho avute a "soli" 246x.)
E' perché sbagli telescopi, non sai che ci sono dei 10 cm speciali che permettono di sfruttare benissimo i 400-500X? :lol: So che ti verrebbe da dire che non si vede un tubo con 0,25-0,20 mm di pupilla, ma la realtà non sempre coincide con la teoria e non puoi capire finché non ci guardi dentro.


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 Oggetto del messaggio: Re: massimo/minimo ingrandimento
MessaggioInviato: mercoledì 2 dicembre 2009, 15:24 
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Iscritto il: venerdì 10 febbraio 2006, 0:42
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Tipo di Astrofilo: Visualista
mars4ever ha scritto:
E' perché sbagli telescopi, non sai che ci sono dei 10 cm speciali che permettono di sfruttare benissimo i 400-500X? :lol:


Mars abbiamo finito con questa vena polemica?
Vogliamo spiegare le cose? Cominciamo senza quest'irritante modo di farlo. Non se ne può più.
E rimaniamo in topic, ci sono gli mp per eventuali comunicazioni.

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 Oggetto del messaggio: Re: massimo/minimo ingrandimento
MessaggioInviato: mercoledì 2 dicembre 2009, 15:41 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Angelo, grazie per la precisazione, ho capito il senso del calcolo che avevi riportato, sono gli ingrandimenti necessari per vedere nei due casi i medesimi dettagli (ossia per avere la medesima quantità d'iformazione), avevo pensato invece che fosse la risoluzione che si aveva nei due casi, in questo modo sarebbe venuto al contrario!

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