Ciao a tutti.
Durante lo scorso weekend le condizioni meteo lasciavano presagire una situazione fantastica, unica e surreale per gli astrofili del nord Italia: nebbie, foschie e nubi basse che come un’enorme coperta avrebbero nascosto completamente la pianura Padana con le innumerevoli luci delle sue città e delle sue strade, mentre in montagna avrebbe regnato incontrastato il sereno, con l’aspettativa di trovarsi sotto un cielo da favola! Per me, che abito in un paese della pianura in provincia di Pordenone, in Friuli Venezia Giulia, la curiosità di scoprire come sarebbero state realmente quelle notti sulle vicine montagne era davvero tanta…!
E così venerdì 20, verso le ore 19:00, parto per l’osservatorio astronomico della mia associazione, l’A.P.A. (Associazione Pordenonese di Astronomia), che si trova a Grizzo di Montereale Valcellina (PN), a circa 670 metri slm. Quella sera, infatti, è prevista la serata di apertura al pubblico. Mentre sto salendo lungo il versante del monte che porta all’osservatorio e che si affaccia sulla pianura friulana, butto qualche occhiata verso valle: noto solo le luci dei paesi a ridosso del pendio, mentre quelle a qualche chilometro di distanza sono già avvolte nella foschia…! Arrivato all’osservatorio, però, ecco un’amara sorpresa: la pianura sottostante è sì praticamente invisibile, ma lo è anche il cielo stellato sopra la mia testa: mi trovo ad una quota non sufficiente e sono al di sotto delle nubi basse! Guardando dietro di me vedo il pendio che continua a salire, ma… non riesco a vederne la cima! Una cinquantina di metri sopra la mia testa, infatti, ci sono proprio le nubi basse che lo avvolgono! Viste le condizioni presso l’osservatorio ormai è chiaro che la serata per il pubblico è annullata…! Faccio un giro di telefonate per avvisare i soci e poi decido di andare ad esplorare un altro sito, sulla strada che porta a Piancavallo: lì si arriva ad oltre 1.000 metri slm, forse sufficienti per oltrepassare le nubi basse…! Riprendo la macchina, scendo a valle, giungo ai piedi della strada che sale su verso Piancavallo e comincio a salire. Arrivato a circa 770 metri slm, in corrispondenza dell’albergo Bornass, vengo avvolto da una fittissima nebbia: sono le nubi basse! Proseguo piano piano (non vedo che a pochi metri davanti a me!) e, mentre mi avvicino al termine della salita, comincio a perdere la speranza di farcela ad uscire sopra quelle nuvole…! Però, quando giungo all’altezza di un gruppo di ripetitori a circa 1.090 metri slm, la nebbia che mi avvolge all’improvviso scompare! Subito mi fermo a bordo strada e scendo dall’auto. Davanti a me si presenta uno scenario surreale, che mai avevo visto prima e che mai dimenticherò per il resto della mia vita: da est a sud-ovest una distesa di nubi che si protrae a perdita d’occhio ricopre completamente la pianura sottostante! Da quello stesso punto in altre serate avevo visto la maggior parte dei paesi e delle città della pianura friulana; nelle giornate in cui l’aria è particolarmente tersa e limpida da lì si riescono addirittura a vedere le coste friulane, venete, della Slovenia e della Croazia, ed il mare Adriatico, ad oltre 60 chilometri di distanza! Ma quella sera non c’è niente di niente: solo un’enorme manto scuro che aveva inghiottito la pianura con tutte le sue luci! Allora alzo la testa e rivolgo gli occhi al cielo, e rimango ancor di più a bocca aperta: anche se ero appena sceso dalla macchina, con gli occhi che dovevano ancora adattarsi al buio, vedo subito chiaramente la Via Lattea che come un gigantesco ponte attraversa tutto il cielo! E non solo: noto subito la sua struttura irregolare e le sue principali parti oscure! Uno spettacolo davvero incredibile! Guardando in direzione dei ripetitori, illuminati da alcuni fari e lampioni, noto infine che la coltre di nubi che ricopre la pianura non è perfettamente immobile: come “cullata” da un vento leggero, sale e scende, risale e ridiscende dolcemente lungo il pendio, come per accarezzarlo e per arrivare a toccare i ripetitori… Mi sembra di vedere l’acqua del mare che, con le sue onde, bagna la spiaggia! Quella sera sono solo, e non me la sento di trascorrere lì un’intera nottata a osservare. Rimango lì soltanto un paio d’orette, tra l’altro “turbate” da alcune velature di passaggio. Ma poco importa: avevo trovato ciò che cercavo ed ero pronto per la serata successiva, quella di sabato, quando è in programma un’uscita con Roberto ed Andrea, due amici astrofili della mia zona; e le previsioni del meteo sono analoghe se non migliori, senza addirittura la presenza di velature ad alta quota!
E così sabato 21 mi preparo e verso le 18:30 parto a colpo sicuro verso Piancavallo: prima della salita mi aspetta Roberto, mentre verso le 22:00 Andrea ci raggiunge direttamente su. Lassù, in un punto che ci protegge sia dalle luci dei ripetitori (distanti qualche centinaio di metri) che quelle di Piancavallo (distante un paio di chilometri), le condizioni meteo sono praticamente identiche al giorno prima, salvo l’assenza delle velature ad alta quota e con un seeing decisamente migliore (stelle immobili; al telescopio viste bene le bande di Giove ed alcuni dettagli della superficie di Marte)! Inoltre, l’aria è molto asciutta: nessun segno di umidità su macchine e telescopi per tutta la durata della notte! Così gli 0° di temperatura sono facilmente sopportabili! I nostri strumenti sono il dobson 40 cm di Roberto, il binocolo da 10 cm di Andrea ed il mio fido “Steve”, un dobson da 30 cm.
Abbiamo osservato dalle 20:00 di sabato fino alle 4:30 di domenica: oltre 8 ore! Ma con una situazione così non potevamo levare le tende prima!
Tra la moltitudine di oggetti osservati, quelli che ci hanno impressionato di più sono:
- M31, la grande galassia di Andromeda, con le compagne M32 e M110: già ad occhio nudo, sotto un cielo così fantastico, si nota chiaramente l’estensione dell’alone della grande galassia, oltre i 2°! Col binocolone di Andrea la visione è stupenda: M31 è tridimensionale, presenta le due bande scure e si allunga da una parte all’altra del campo degli oculari, al cui interno sono contenute anche M32 ed M110 (quest’ultima non l’avevo mai vista così estesa: è davvero enorme!). Con i due dobson, infine, i dettagli sono spettacolari! - M42: col mio “Steve” e torretta binoculare, appare tridimensionale e ricchissima di dettagli e sfumature! In visione “mono” e con filtro OIII, si vedono chiaramente le due ali protrarsi, curvare ed andare a toccarsi, disegnando un grande ovale! - M51: sia col dobson di Roberto che col mio, fa bella mostra delle sue spirali e del ponte di materia che si allunga fino a sfiorare NGC 5195! Una visione così l’ho avuta solo la scorsa primavera con un dobson Reginato 50 cm sotto il cielo dell’Amiata (valore SQM: 21,35 circa), quando però la galassia era ben più alta in cielo! - M81: mai vista così estesa! Nei due dobson si notano facilmente le sue braccia disegnare una sorta di “S” allungata! - M101: nel dobson di Roberto si notano bene le sue molteplici braccia avvolgersi attorno al nucleo!
Purtroppo non abbiamo con noi l’SQM, per cui non sappiamo stimare “quantitativamente” la qualità del cielo. Ma, avendo io fatto varie uscite sotto cieli buoni come quelli di Casera Razzo e dell’Amiata, me la sento di fare una stima tutt’altro che azzardata: SQM di almeno 21,50, con punte di 21,60 nei momenti migliori della nottata! Ma con una differenza sostanziale rispetto a tutti i cieli bui visti finora: lungo l’orizzonte (quello sud, dove c’è la colte di nubi che ricopre la pianura, non è assolutamente ostruito da monti e altri ostacoli) non c’è la minima traccia di inquinamento luminoso! Per rendere l’idea, ad occhio nudo abbiamo visto la stella “eta” della Colomba (declinazione: -42°48’54”; magnitudine: 3,95): considerando che il nostro sito osservativo è alla latitudine 46°05’50”, quella stella per noi è alta poco più di 1° sull’orizzonte! Altri fattori che testimoniano l’ottima qualità del cielo sono M33 (la galassia del Triangolo) vista ad occhio nudo (chiaramente in distolta e a tratti anche in diretta!), come pure i tre ammassi dell’Auriga (M37, M36 e M38) ed M35 nei Gemelli (banale!)! Verso le 4:30, prima di “sbaraccare”, vediamo facilmente la luce zodiacale a forma di cono: è larga all’incirca da Spica ad Arturo, si restringe e passa sotto la “pancia” del Leone per terminare nei pressi di M44 (l’ammasso Presepe nel Cancro)!
Alla fine torniamo a casa un po’ stanchi ma tanto, tanto felici, perché siamo consapevoli di aver assaporato fino in fondo qualcosa di unico ed incredibile: un cielo “primitivo”, come quello di qualche secolo fa (quando non esisteva ancora l’elettricità), quasi incontaminato, buio come non mai…! In altre parole: abbiamo vissuto la “notte perfetta”…!
Scusatemi per l’interminabile racconto, ma un’esperienza così spettacolare lo meritava tutto!
Cieli sereni e… bui!
Mauro (alias Magenta74)
_________________ Osservo con:
"Steve" (dobson Meade LightBridge 12" Deluxe con cercatore ottico Orion 9x50 RACI e Telrad);
Torretta binoculare Denkmeier Standard con PxS Dual Arm, OCS da 2",
coppia di oculari Siebert Ultra 24mm e coppia di oculari Baader GO 12,5mm;
Oculari Meade QX Wide Angle 26mm, Baader Hyperion Zoom 8-24mm,
Antares Speers Waler serie II 9,4mm, Antares Speers Waler Zoom serie II 5-8mm;
Binocolo "LiDL" Bresser 10x50.
Ultima modifica di Magenta74 il lunedì 23 novembre 2009, 19:44, modificato 1 volta in totale.
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