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Autore Messaggio
MessaggioInviato: martedì 27 ottobre 2009, 11:18 
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Iscritto il: martedì 9 maggio 2006, 23:43
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Località: Padova
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SkyOne4 ha scritto:
Cos'è l'asse est-ovest?

beh guardando il cielo la via lattea è in direzione est - ovest..no? :?: [/quote]Assolutamente no! La direzione E-W è l'equatore celeste, ma la VL è inclinata di 63° rispetto a questo piano!


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MessaggioInviato: venerdì 20 novembre 2009, 16:02 
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Iscritto il: martedì 6 ottobre 2009, 14:35
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Interessante, non sapevo che la VL è inclinata di 63° rispetto al piano equatoriale celeste.

Rincaro la dose per quanto riguarda gli ammassi, a quanto ho letto:

Ammassi aperti

1) giovani, con brillanti giganti blu
2) relativamente vicini e cmq sul piano galattico
3) forma irregolare, diametro di qualche parsec e stelle da qualche decine a qualche migliaio
4) presenza di elementi di massa pesante (considerando che per il 95% sono idrogeno ed elio)
5) stelle dette di Popolazione 1

Ammassi globulari

1) piu' lontani rispetto a quelli aperti, caratteristici dell'alone galattico, enorme sfera di gas e polveri di circa 30.000 parsec di diametro che circonda la nostra Galassia
2) forma sferica, alta densità stellare crescente verso il centro, piu' vecchi degli ammassi aperti e le stelle brillanti qui' sono giganti rosse
3) chimismo differente anche se solo per la poca percentuale di elementi di massa pesante che se ne riscontrano pochi nelle atmosfere stellari degli AG
4) stelle dette di Popolazione 2

Attraverso l'analisi periodo-luminosità delle RR Lyrae, stelle variabili con una caratteristica curva di luce, si risale alla distanza degli ammassi che le contengono grazie anche alla differenza tra la magnitudine apparente e quella assoluta.

Gli ammassi globulari sono molto importanti perchè hanno contribuito a comprendere le dimensioni della nostra Galassia e di aggiornare certe distanze cosmiche, esempio passando nel 1952 dagli 800.000 anni luce stimati da Hubble ai 2 milioni di anni luce di Baade per quanto riguarda la distanza della galassia di Andromeda.


Se c'è qualcosa di sbagliato è colpa del libro :mrgreen:

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"Una stella ospite è apparsa nella costellazione Nan-men (nei pressi delle attuali Alfa e Beta Centauri). Essa era luminosa, multicolore e scintillante. La sua brillantezza diminuì gradualmente e scomparve nel sesto mese dell'anno successivo. Secondo le normali predizioni ciò significa insurrezione".

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MessaggioInviato: venerdì 20 novembre 2009, 16:10 
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Iscritto il: lunedì 21 settembre 2009, 0:23
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tutto giusto ^_^

però anche gli ammassi aperti possono essere vecchi...
Sotto alle Pleiadi per esempio (ammasso aperto giovane, 100 milioni di anni, stelle blu e calde) vicino a Aldebaran ci sono le Iadi... un ammasso aperto vecchio di 600-700 milioni di anni, stelle gialle e rosse, ormai quasi disperso ^_^

Ah, la età dei globulari si aggira tra i 10 e i 14 miliardi si anni! ecco perchè sono poveri di metalli (si sono fomati da idrogeno primordiale "incontaminato"), densi (sono quasi delle protogalassie, quasi!) e pieni di giganti e supergiganti... Le stelle più massiccie sono già morte, infatti in una famosa foto di un globulare in un campo con una decina di luminosissime giganti rosse e gialle sono sparse una ventina di nane bianche...

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Osservo con: Riflettore Newton della Optrons 127/1000 f/8 (2006), oculari scarsi K20 e K9 e gli ottimi PL10 e WA12 di Vicchio (grazieee! ^^); Binocolo Leica 8x32 BN; 2 Rifrattorini con cui ho iniziato

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MessaggioInviato: venerdì 20 novembre 2009, 19:06 
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Iscritto il: martedì 6 ottobre 2009, 14:35
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non avrei scommesso un soldo di cacio che le Iadi sono cosi' vecchie! ma sono bellissime ;)

giusta osservazione, effettivamente le "prime" stelle durante la formazione dell'universo sicuramente sono partite da deutreio, idrogeno e quindi elio con i vari processi di nucleosintesi per le stelle con una certa massa solare e processi al ciclo di carbonio per quelle di massa superiore ma senza produrre elementi pesanti. La cosa bella e affascinante è pensare come "non si butta via niente" e che proprio grazie alle temperature delle supernovae si sono potuti elaborare quegli elementi pesanti di cui noi ne siamo "figli delle stelle".

E' affascinante pensare che l'evoluzione stellare ha permesso la nostra stessa composizione di carbonio, ossigeno etc, grazie all'immissione in nebulose di questi elementi dalle quali nebulose di idrogeno molecolare in seguito ad instabilità delle stesse, collassamento gravitazionale etc si creino stelle e quindi pianeti tra cui anche il nostro.

Perchè altra cosa affascinante che ho letto è che durante la formazione della stella, quindi nella fase protostellare c'è anche gia' li' dentro il materiale protoplanetario! quindi quello stesso materiale che successivamente nella fase di contrazione presequenza principale nel disco circumstellare potrebbe avvenire per vari scontri di materia e gas la formazione di pianeti.

Quindi un pianeta non è che nasce cosi' dal nulla, è come un "parto" della stella stessa mentre la stessa si sta formando :shock:

non so se è corretto, vado a memoria di quello che ho letto in questo ultimo periodo ma questo libro, se l'ho capito bene visto che non è materia mia e lungi da me la matematia e fisica, mi sta prendendo molto, almeno, fino ad ora mi sta trasmettendo un certo fascino :mrgreen:

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MessaggioInviato: venerdì 20 novembre 2009, 20:11 
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Iscritto il: lunedì 21 settembre 2009, 0:23
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^_^ come non condividere quello che pensi e scrivi!

Hai mai sentito la frase

"siamo polvere di stelle"?
adesso capisci cosa significa :mrgreen: eheh!
(si potrebbe dire: pure chi dice "Polvere sei e Polvere tornerai" ha ragione così! l'ho letto da qualche parte... Bibbia mi pare vero :twisted: )

un'altra che ho trovato su un libro della Hack è
"Siamo un frammento di Universo cresciuto fino all'autocoscienza"

bellissima!

Effettivamente tutto quello che tocchiamo, respiriamo, di cui siamo fatti è stato assemblato 5-6 miliardi di anni fa nel nucleo di una Supernova ^_^
dai cui redisui (il Loop locale) si sono formate le stelle più vicine a noi... Proxima, Barnard... O Sirio più recentemente ^_^

capisci quanto può essere affascinante l'astronomia?
è lo stesso motivo, la pulsione insana che mi ha spinto a buttarmi nell'argomento 8 anni fa... ne avevo 10! lol!

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MessaggioInviato: venerdì 20 novembre 2009, 23:55 
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Iscritto il: martedì 6 ottobre 2009, 14:35
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io è da poco che ho scoperto questo mondo e devo dire niente male come scoperta! ;)
figurati che il tempo libero tra il lavoro e la quasi laurea, piuttosto di passarlo con Assasin's creed 2 lo sto passando con "notti tra le stelle" come mi piace definirle quando impiego il tempo libero a questo hobby appena protocollato eheh

Della stella di Barnard ho letto qualcosa proprio ieri studiando il moto delle stelle, aspetta che controllo...

ecco, mi ricordavo bene, ha il massimo moto proprio osservato pari a 10,3" all'anno che equivale a poco piu' dello 0,5% del diametro angolare della Luna osservato dalla Terra, invece le stelle osservabili ad occhio nudo hanno un moto di circa 0,1" all'anno.

E' un'altra cosa che ho letto è che mi ha colpito è questa, copio testualmente il tratto:

"Il gas interstellare che si addensa sul piano galattico è costituito in larga percentuale da idrogeno: la presenza di idrogeno non è pero' osservabile otticamente. Infatti, qui l'idrogeno, nella bassa temperatura dello spazio interstellare, si trova tutto generalmente allo stato neutro, con il suo elettrone allo stato fondamentale (cioè non eccitato) ed è quindi invisibile dal punto di vista ottico non essendovi transizioni (con buona pace di Marrazzo) elettroniche. Fortunatamente pero', nell'ambito delle radio-onde, esso emette, in luogo del suo normale spettro di emissione, una riga alla lunghezza d'onda di 21 cm, grazie alla presenza, in alcuni casi, di una transizione elettronica tra due stati di energia leggermente diversi. Tale transizione è molto rara, ma dato l'enorme numero di atomi di idrogeno interstellare, la riga di 21 cm è facilmente osservabile. Lo studio di questa riga costituisce il mezzo piu' potente per l'analisi della struttura della materia che si addensa sul piano galattico."

Questo è molto affascinoso, anche perchè grazie a questo fatto noi adesso sappiamo la posizione del piano galattico con precisione e la direzione in cui si trova il centro galattico. Grazie a questa fantomatica riga 21 oggi sappiamo dell'esistenza dei bracci galattici e come si evolvono, mentre adesso adesso a Mistero parlano di alieni Grigi venuti dalle Pleiadi... :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

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MessaggioInviato: sabato 21 novembre 2009, 11:57 
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Pegasork2 ha scritto:
Della stella di Barnard ho letto qualcosa proprio ieri studiando il moto delle stelle, aspetta che controllo...

ecco, mi ricordavo bene, ha il massimo moto proprio osservato pari a 10,3" all'anno che equivale a poco piu' dello 0,5% del diametro angolare della Luna osservato dalla Terra, invece le stelle osservabili ad occhio nudo hanno un moto di circa 0,1" all'anno.


A proposito della stella di Barnard guardati questa bella immagine fatta da Gp:
viewtopic.php?f=5&t=40575&hilit=stella+di+barnard&start=0
è una ripresa interessante che rende l'idea dello spostamento della stella.


Davide


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MessaggioInviato: sabato 21 novembre 2009, 13:47 
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wow grazie per il link, è perfetto per affiancarlo alla teoria perchè fa rendere subito conto della realta' in quello che si legge.

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MessaggioInviato: sabato 21 novembre 2009, 19:20 
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O_O che bello! ^_^ impressionante...

In più le immagini prese a un anno di distanza non evidenziano il grande moto apparente di parallasse!
E notiamo solo la componente perpendicolare a noi del moto, quello radiale mi pare sia altrettanto intenso...

In pratica i miei nipoti vedranno la piccola nana rossa in un'altra costellazione quasi! :mrgreen: :mrgreen:

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MessaggioInviato: domenica 22 novembre 2009, 3:50 
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Iscritto il: martedì 6 ottobre 2009, 14:35
Messaggi: 91
sulla stessa intensita' della velocita' radiale non ho trovato nulla sul mio libro.

Ho trovato riscontri per la duplice componente del moto di una stella:

"[...] Il moto di cui è dotata una stella si scompone in due componenti, delle quali una è la velocita' di allontanamento o avvicinamento dal Sole e si misura analizzando lo spettro della stella: per l'effetto Doppler, che consiste nella variazione di lunghezza che subisce un'onda quando viene emessa da una sorgente in moto rispetto all'osservatore, le righe di assorbimento dello spettro stellare appaiono spostate rispetto alla posizione che avrebbero in un laboratorio terrestre verso le lunghezze d'onda piu' corte se la stella si avvicina a noi e verso le lunghezze d'onda maggiori se la stella si allontana. La seconda componente del moto stellare è la velocita' tangenziale, perpendicolare alla precedente velocita' radiale: essa si misura osservando lo spostamento della stella sulla volta celeste e misurando tale spostamento rispetto all'insieme delle stelle circostanti. La composizione di questi due moti determina la velocita' spaziale effettiva della stella rispetto al Sole quando, come si usa normalmente, si introducono le necessarie correzioni nella misura della velocita' radiale per tener conto del moto della Terrra lungo la sua orbita [...]"

ormai sono un astrodattilografo provetto :mrgreen:

cmq mi piace perchè mi serve per ripassare e fissare i concetti ;) e cmq rimane sempre il fatto di capire se la velocita' della componente radiale ha la stessa intensita' di quella tangenziale, il mistero s'infittisce! chiamo Ruggeri.

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