Dal punto di vista prettamente astronomico una farm nei pressi del Black desert non sarebbe male. Il Sole da quelle parti però coccia che è una meraviglia.

Il paesaggio è suggestivo e il richiamo turistico, anche se ancora non molto sfruttato, potrebbe essere indirizzato opportunamente. Piuttosto mi preoccuperei d'informarmi sui collegamenti locali, la loro efficienza e organizzazione. Le infrastrutture presenti e le zone ricettive. In base a queste esigenze inizierei a valutare la possibile affluenza turistica annuale per stilare una bozza di previsione sui guadagni in base ai numeri previsti e prevedibili - nell'arco di almeno tre anni - a conto fatti, così per rientrare almeno dalle spese. Soltanto così azzarderei l'eventuale investimento. Sempre se, nel frattempo, non ci fossero altre... rendite!
In ogni caso torno a ripetere che l'idea sarebbe fantastica. Non farei confronti con la Namibia, perché sarebbero talmente diverse da non avere alcun senso! Sarebbe sufficiente mettere sul piatto della bilancia i costi, le ore di trasferta, le caratteristiche del cielo, la disponibilità di notti serene, la temperatura ambientale (il caldo di giorno semmai potrebbe essere IL problema), la vicinanza al nostro Paese e all'Europa; le escursioni turistiche davvero prestigiose nelle vicinanze, tanto per citare: Il Cairo, Luxor, la crociere sul Nilo, il Mar Rosso per invogliare gli appassionati a qualche giro extra o compreso nel pacchetto. Pensando in questo modo si potrebbero organizzare diverse tipologie di offerte al mercato italiano, europeo e americano.
Se poi la farm venisse attrezzata con buona strumentazione astronomica, dotata di strutture aggiuntive per il relax quotidiano (piscina ecc), ristorante con ottima cucina (italiana e egiziana) e di confort sulla linea di strutture adatte agli europei-americani, beh potrebbe essere la formula vincente per giungere entro i fatidici tre anni al pieno successo!
Cari saluti,
Danilo Pivato