Ho avuto già modo di affrontare l'argomento GO-TO con gli utenti del mio canale di astronomia, in particolare mi sono trovato sostanzialmente daccordo con quanto espresso da Rick Deckard (che molti di voi conosceranno via rete)..
Come dicevo io sono invece "schierato" dall'altro lato della barricata, ovvero sono assolutamente contrario all'utilizzo dei sistemi Go-to. Per carità non li metto certo al bando, anzi sono conscio che tali sistemi possano risultare estremamente utili in molti casi particolari (astrofili anziani, serate pubbliche, programmi che prevedono osservazioni sistematiche di molti soggetti...).
Non li raccomanderei invece mai al neofita o al "comune" astrofilo. Un sistema go-to non permette di prendere dimestichezza con i concetti base di geografia celeste, e rappresenta la tendenza consumistica attuale dell'avere e ottenere subito tutto, senza sforzo o apllicazioni alla materia.
Sinceramente un astrofilo che non sa nulla di geografia/meccanica celeste lo paragono ad un pilota che non sa come funziona la sua macchina.
Poi signori, siamo sinceri.. in cielo ci sono tantissimi oggetti ma contemporaneamente ce ne sono anche ben "pochi"..
Tralasciando luna e pianeti (per i quali spero nessuno necessiti di go-to), la visione degli altri soggetti con strumenti ordinari non ci permette certo di godere di visioni da favola.. spesso e volentieri quello che più ci emoziona é il sapere che stiamo osservando oggetti elusivi, lontanissimi, vecchissimi, etc.. l'immagine in se non é invece spesso propriamente esaltante.
La fatica che mettiamo quando cerchiamo un oggetto nel cercatore contribuisce a dare un valore aggiunto non trascurabile all'appagamento della visione stessa.
Con un Go-To, nell'arco di una sola serata limpida siamo in grado di "bruciarci" tutti gli oggetti interessanti che parimenti avremmo avuto modo di osservare magari nell'arco di due-tre mesi.. rischiando di ritrovarci a saltellare freneticamente da un soggetto all'altro, per "collezionare" un numero di osservazioni..
Mi sono espresso non molto bene, ma questo é il mio pensiero

Saluti
Marco
Il fine ultimo di un astrofilo dovrebbe essere l'osservazione degli oggetti puntati, non fare lo star hopping, sicuramente didattico ma anche perditempo, è chiaro che non possiamo pretendere di vedere chissachè nell'oculare, ma quello che vediamo, siamo noi a doverlo valorizzare al massimo.
Non è il goto a "bruciarci" le osservazioni, ma solo la nostra "educazione all'osservazione" che può rendere fruttuosa ed istruttiva la serata al telescopio.
Saltellare da un oggetto ad un altro, dedicando solo pochi minuti di superficiale osservazione, non è certo il goto che lo decide da solo....