Carlo.Martinelli ha scritto:
Ragazzi, avrei bisogno di un colloquio con chi stà lavorando al progetto, nel senso che mi stò apprestando alla versione 2.0 della cold box, ma vorrei consultarmi con voi.
1) Struttura metallica coibentata o pura (solo polistirene)
2) Idea di una seconda Peltier sempre da 46 W ho già acquistato ulteriori dissipatori che lavorano ad hoc e di dimensioni e peso adeguati.
3) Controller in PWM in modo da poter variare la temperatura termostatandola e consentire eventualmente le libreirie di dark.
4) Migliorare i collegamenti al telescopio e le dissipazioni in temperatura (raffreddamento telescopio/ gruppo riduttore ecc.ecc. con conseguenze varie, insomma togliere problemi come appannamenti od inutili raffreddamenti di focheggiatori, quindi coibentare anche questi, ... vi farò vedere cosa ho fatto).
5) Eliminazione condensa garantita e limitazioni sull'utilizzo.
Insomma non riesco a stare fermo e fotografare come si deve, devo sempre smanettare

stò diventando come Astrobond

, ma vorrei poter parlare con qualcuno in modo da confrontarsi e trovare il meglio.
Carlo, io ne ho creato due, la seconda un po' più piccola ma la peltier si è danneggiata, quindi per il momento è ferma, comunque secondo me è meglio fare una struttura metallica e poi coibentarla, visto il peso del sistema di raffreddamento della peltier e la DSRL meglio qualcosa di più del solo polistirene.
Per la seconda peltier non saprei, io già con una sola peltier da 60W ho un delta T di 16-17°C quindi penso che siano sufficienti, non so quanto la seconda peltier possa far scendere ulteriormente la temperatura, magari la fa scendere più in fretta ma non so se si vada ancora più sotto. Il problema della seconda peltier secondo me è che aggiunge ulteriore peso al tutto se contiamo che tra peltier, dissipatore e ventola ci vorranno almeno altri 400-500grammi se non di più, quindi io che a pieno carico in "ordine di marcia" (DSLR + box alluminata coibentata e peltier + dissipatore) sto sui 1,3kg diciamo che andiamo quasi a sfiorare i 2kg di peso che gravano sul focheggiatore, che a questo punto potrebbe andare in crisi con flessioni varie se non è ben carrozzato e messo a punto, comunque la prova si può fare, così ci togliamo il pensiero

Il problema delle librerie è che noi al più conosciamo la temperatura dell'aria nella coldbox o sul case della camera, non sappiamo la temperatura del sensore con accuratezza tale da usarlo per fare delle librerie di dark.
A pensarci bene si potrebbe applicare un termistore a filo attaccato al sensore in qualche suo punto significativo, e leggerne la resistenza in tempo reale con un banale tester da pochi euro.
Non sarebbe neanche necessario conoscere la giusta corrispondenza tra resistenza e temperatura, basta fare la libreria dei dark indicando la resistenza letta dal tester in quel periodo, così poi si saprebbe quale dark andare a prendere semplicemente leggendo la resistenza, si potrebbe provare, naturalmente bisogna di nuovo aprire la DSLR per applicare il termistore in posizione.
Io per risolvere il problema del raffreddamento di tutto il focheggiatore col drawtube (diciamo che ero in fase di autocostruzione e non volevo comprare un adattatore EOS-T2, un naso T2-2" e un tubo di prolunga con relativa spesa) ho fatto il raccordo in plastica.
Ho preso un tappo corpo macchina EOS, gli ho segato la parte interna, bucandolo per la massima ampiezza permessa (così ho anche la minor vignettatura) e ci ho incollato con colla a caldo un tubo di PVC di 50mm di diametro esterno. L'ho rinzorzato con dell'american tape così da fare anche spessore per colmare quei 2 millimetri scarsi mancanti ai fatidici 2" e evitare giochi e flessioni nel drawtube; naturalmente all'interno l'ho ricoperto di vellutino adesivo nero contro i riflessi.
In questo caso la DSLR è isolata termicamente dal drawtube e dal resto del telescopio, se non per la bassa conducibilità termica del PVC e della plastica del tappo EOS.
Per eliminare la condensa nella coldbox bisogna mettere obbligatoriamente dei sali igroscopici (scegliete voi quali avete a portata di mano ce ne sono parecchi e tutti con caratteristiche diverse di velocità, capacità, efficienza). Questo perchè parte del freddo generato viene "sprecato" per raffreddare l'acqua di condensa che viene prodotta se l'ambiente interno non era secco. Questo quindi non permetterà di scendere di T al massimo, perchè parte del potere frigorifero viene "sprecato".
Comunque è solo il mio parere, non vedo l'ora di vedere i risultati della tua applicazione e realizzazione, così da replicarlo se si dimostrassero migliori della situazione attuale.