Titolo: "Under a Blood Red (Bortle5) Sky"
Sottotitolo: "Credevo Peggio...(Speravo Meglio...)"
Nottata molto proficua ma con riserva.
La "riserva" è il cielo, che data la poca distanza da Roma e nonostante le condizioni meteo favorevoli (piogge recenti e vento) lasciava molto a desiderare. Più o meno ai livelli del Tancia, sicuramente peggio di Campo Felice. Mi rendo conto di essere intransigente su questo punto, ma forse sarebbe stato il caso di aggiungerci un'altra ora di macchina ed arrivare nell'alto Lazio, dove le mappe di Cinzano raccontano di un cielo molto più buio (purtroppo l'esperienza delle Canarie mi ha reso "incontentabile", ed i cieli nostrani mi sembrano tutti disastrosi...). Oltre a questo, sabato notte un seeing ondivago "spappava" spesso e volentieri le immagini stellari, rendendo difficile risolvere gli ammassi globulari e penosa la visione di quelli "aperti".
Di positivo il vento non era troppo intenso, la temperatura sufficientemente alta (sui 12°C), il cielo completamente sereno e l'orizzonte aperto a 360°, per cui la nottata si è trasformata in una sorta di "test d'uso" del mio nuovo LB 12" (dedicata quasi esclusivamente a nebulose planetarie e galassie). "Test d'uso" riguardante l'efficienza complessiva del sistema telescopio-osservatore-mappe, ovvero quanti oggetti sarei stato in grado di andare a "stanare" nel chiarore di fondo cielo.
Chiarore che rendeva "fantasmatici" anche oggetti relativamente vistosi, come diverse galassie del famoso catalogo di Messier. Appurato che non era serata da galassiette "cavaocchi", né particolarmente soddisfacente per ammassi aperti e globulari, ho saggiamente applicato il criterio di dedicarmi ad un set ridotto di oggetti non stellari, ovvero quelli riportati nel "Taki's Double Star Atlas". Essendo quest'ultimo un atlante dedicato alle stelle doppie riporta qualcosa come trecento oggetti non stellari, di cui tutti i Messier e circa il doppio tra NGC, IC, PK ed altri (peraltro molto ben selezionati).
La ricerca è stata effettuata alternando il "Red dot" ad un cercatore 6x30, ed ha evidenziato i limiti di entrambi i sistemi.

Diciamo che ho appurato che la configurazione definitiva del dob dovrà comprenderli tutti e due (ed il cercatore dovrà essere, se possibile, un 10x50 raddrizzato... a costo di cannibalizzare un binocolo cinese "da bancarella").
Il "Red dot" si è rivelato molto pratico per cercare oggetti estesi (le galassie), dove il grado abbondante di campo restituito dall'oculare SW 32mm a 47x consentiva di ovviare alle imprecisioni di puntamento, mentre ha mostrato la corda nel caso delle minuscole planetarie, per le quali la precisione di puntamento diventa essenziale per poter "spazzare il campo" con oculari ad ingrandimento maggiore. Su questi ultimi oggetti è risultato molto penalizzante il seeing, che a seconda dei momenti e delle zone di cielo inquadrate solo raramente consentiva di salire con gli ingrandimenti sopra i 100x (18mm), ed occasionalmente, a fatica e con stelle non puntiformi, a 160x (9mm).
In compenso, dalle 22.30 (tramonto lunare) alle 3.30 (ancora ora legale) di tempo per osservare ce n'è stato parecchio, ed il pisolino pomeridiano ha scongiurato il mio solito "crollo metabolico anticipato"

L'elenco degli oggetti è abbastanza lungo (diverse decine) e non ancora steso (dovrò prendere l'abitudine di segnare a matita le cose che osservo) ma posso comunque accennare a quelli che mi hanno colpito maggiormente (in realtà, vista la qualità del cielo, la cosa che più ha inciso è la differenza tra il vecchio 8" e gli attuali 12").
Negli oggetti "stranoti" mi ha colpito osservare, probabilmente per la prima volta, una banda scura in M31, dal lato della NGC205. M33, sebbene allo zenith, mostrava un alone diffuso ma niente braccia, in compenso mi è parso di cogliere una sorta di "granulazione" in prossimità del nucleo. Basse sull'orizzonte ma in una porzione di cielo meno inquinata M81 ed M82 sono state una piacevole rimpatriata (in particolare la seconda) e non difficile da trovare si è rivelata la vicina NGC3077. Per la prima volta, poi, ho intravisto M108 ed M109 nell'Orsa Maggiore (bassissime).
Tra le planetarie segnalo la Eskimo, la Owl, M76 e lo "spettro" della Helix (testuali parole mie a Sunblack: "
è al centro del campo, ma devi muovere il telescopio, altrimenti non la vedi..."). Ovviamente non ci siamo fatti mancare M1.
La nebulosa di Orione, pur nella zona di cielo più infame (sopra Roma), toglieva il fiato...

Insomma, per questo mese mi devo accontentare. La meteo incerta fino all'ultimo quarto d'ora ci ha impedito di organizzarci adeguatamente per avere un sito ottimale, ma quello che abbiamo "rimediato" è stato "spremuto" a dovere. Inoltre trovo importanti anche queste notti "di rodaggio", che dovrebbero rendere possibile sfruttare al meglio quelle future, sotto cieli auspicabilmente migliori.
P.s.: da dimenticare l'ora e mezza di rientro in macchina da solo, lo spuntino alle 5.30 e l'andata a letto alle 6.00 con risveglio solo quattro ore dopo...