Ciao sio!
Provo a dire la mia che vuol essere solo e soltanto il mio modo di vedere e approcciare con quello che è l'astronomia fatta di batuffolini insulsi di luce.
Oramai quasi da 2 anni mi dedico al visuale fatto con un 30cm e poi, da maggio, con un 40cm.
Il fatto che abbia un diametro "generoso" non vuol dire che debba avere per forza emozioni più forti.
Infatti non capita sempre che vada ad osservare, durante la serata, gli oggetti che si osservano di solito con diametri più piccoli.
Tutti gli M spettacolari che possono venirti in mente lo sono ancor di più da cieli bui e con diametri generosi (che scoperta...) ma non è soltanto guardarmi questi "bestof" che mi provoca emozioni durante le mie osservazioni.
Oramai sempre più vado a cercare gli oggetti impensabili, interi e lunghissimi percorsi nel cielo fatti di catene di deboli galassie o avari globularini sparsi qua e la lungo il piano galattico.
Il cielo gioca, ovviamente, una parte molto importante in tutto questo visto che, comunque, stiamo parlando di deepsky. Più è buio più si vede meglio. Ma, a mio modo di vedere, non è questo il punto di
"cercare (e come trovare) le emozioni".
E' il modo con il quale mi avvicino al cielo, per quanto possa essere forte il feeling tra me, lo strumento e l'oggetto che sto osservando. Cercare il limite strumentale, beccare l'oggetto debole (in relazione al cielo che ho a disposizione). Sono molto esigente in fatto di buio, ma proprio tanto. Ma so anche adattarmi al cielo del giardino di casa mia appena fuori Milano. Per fortuna anche vedere un pianeta, i crateri e formazioni lunari mi entusiasma. Le doppie? Non le disdegno. E, quelle poche volte che scendo in giardino con lo strumento, mi fanno salire a casa soddisfatto. Insomma, la vivo a cuor leggero (ma anche no, visto che il desiderio di cielo buio c'è sempre ed è sempre molto forte). Chi mi conosce personalmente sa che son disposto anche a osservare in settimana facendo 200km.
Tutto questo è per quanto mi riguarda, sio.
Non voglio dare una "linea guida" di come si provano emozioni.
Come sottolineava qualcuno, quelle vengono da te. Io le trovo come ti ho descritto sopra. E, a volte, prendo anche le mie incazzature vuoi per l'umidità vuoi per altri contrattemi fisiologici che ti possono capitare di notte al freddo, in una serata di forte umidità piuttosto che di altro.
Le mie emozioni le cerco nel cielo, e nel modo migliore di osservarlo. A prescindere che sia sotto un cielo di 17 o di 21.... (devo incominciare a citare sti orribili numerini....)
Nella tua situazione, sio, cercherei di capire
come e
dove indirizzare il tempo che impieghi al freddo sotto quel cappuccio accanto all'oculare

Da qui puoi prendere qualche spunto, ma non alcuna emozione.
Cieli...emozionanti
