Lo scopo di una Fiera è sempre quello di avere la maggior visibilità, possibilmente non solo nazionale, ed ovviamente trarne una remunerazione economica...
voglio ben sperare che nessuno sia così ingenuo da pendare che una Fiera sia un evento filantropico.
Chi la organizza, se organizzare fiere è il suo lavoro, lo fa per avere il maggiore impatto possibile in rapporto ai costi ed al bacino di utenza.
Ed il rientro economico e mediatico dipende direttamente dalla presenza degli espositori e del pubblico.
Già dalla scelta del nome si intuisce quale vuole essere la direzione presa dall'evento.
E' stato dato un nome internazionale, "Astrofst", e non "Fiera dell'Astronomia", che suona molto più "pesano" che internazionale.
Questi "piccoli dettagli" dovrebbero essere colti da un osservatore attento.
Lario Fiere è una delle strutture più moderne ed efficenti d'Italia, spero non la si voglia paragonare a quel "capannone" che è Forlì, dove oltretutto non sono nemmeno possibili attività esterne, sia diurne che serali, che sono decisamente importanti in una Fiera Astronomica...
con questo evento si tenta finalmente di "allinearsi" alle più importanti fiere tematiche internazionali, e di uscire da quel "piccolo provincialismo" che ha finora decretato il fallimento di molti tentativi, nonchè la scarsissima diffusione, anche mediatica, di questo hobby, che nel resto d'Europa ricopre ruoli importanti sia nel settore commerciale che in quello culturale.
E mi pare lo si sta facendo decisamente a testa alta.
Se ci sono critiche da muovere, queste non dovrebbero essere dirette a chi ha organizzato questo evento (non "sta organizzando" ma "ha organizzato"...) , il cui elenco degli espositori non ha precedenti in nessun altro evento nazionale, ma da chi piuttosto sta ostentando indifferenza, per non dire altro, verso l'iniziativa.
Non mi sto ovviamente riferendo al Forum, ma bensi a UAI, il cui comportamento è stato a dir poco sconcertante, ma è sintomatico nel cercare di comprendere come mai in Italia l'Astrofilia non riesca a decollare, nonostante gli assidui e numerosi tentativi fatti da generosi ed appassionati gruppi, che però non riescono praticamente mai a far giungere la loro voce oltre il quartiere...
sto dicendo parole molto dure nei confronti di UAI, che del resto fa da tempo interrogare molti sul senso e l'utilità che possa oggi avere una associazione "nazionale" gestita come è gestita, ma credo siano doverose.
Spero anche io che piano piano si creino queste condizioni anche al Sud.ùPutroppo ad ora non ne vedo gli elementi, nemmeno da parte degli astrofili stessi, che non "rispondono" alla chiamata alle armi.
Non dimentichiamo che il principale evento astronomico nazionale, che è organizzato non da operatori commerciali o da addetti ai lavori, ma bensì da "comuni astrofili", si tiene in Valle D'Aosta...
non ho ancora visto analoghe manifestazioni, non tanto analoghe per quantità di partecipanti, ma per "clamore mediatico", nel Centro e nel Sud Italia.
Aiutati che il ciel ti aiuta, dicevano i nonni.
Se si vogliono portare gli operatori commerciali al Centro e al Sud, bisogna che gli stessi astrofili ne creino le condizioni necessarie.
E' stato organizzaato uno Star Party per i terremotati, ma non se ne è saputo praticamente nulla, per esempio.
L'Associazione Tusculana, per esempio, è attiva, attivissima, ma non riesce nemmeno lei ad andare oltre il "quartiere".
Per avere qualcosina su Galileo, quest'anno, ci ha doovuto pensare il Vaticano, "nemico storivo" dello stesso Galileo...
è il colmo...
i toscani hanno ben pensato di chiudere il Museo e spedire gli unici 2 telescopi esestenti di Galileo in America, per meglio "festeggiare" l'anno dell'Astrinomia e l'anniversario di Galy...
insomma, queste cose fanno pensare...
Eventi come Astrofest dovrebbero essere "osannati" e non "analizzati" prima ancora di andare in porto...
