weega ha scritto:
fulvio mete ha scritto:
Cita:
detto questo sono sempre piu convinto che un'ottica più corretta rispetto ad una meno corretta, ovviamente a parità di condizioni presenti un fwhm minore, a prescindere dal seing (che in effetti influenza l'fwhm).
Discorso logico e giusto in linea di principio, solo che le ottiche servono per osservare, e quindi non possono prescindere dal seeing (a meno non siano collocate fuori dell'atmosfera).Io mi porrei il problema dei reciproci rapporti tra il seeing medio e qualità dell'ottica.[cut]
qui c'è un articolo interessante, abbraccia un argomento più ampio, ma accenna anche il nostro problema:
http://www.astrosurf.com/cavadore/optiq ... index.htmlda cui estraggo
<<This demonstrates quickly that Lambda/30 PTV mirrors are not really usefull (!) Lambda/5-10 ptv mirrors are good enough, and more likely, the telescope will never see calm an quiet turbulence conditions to be able to notice a difference between a L/4 and L/30 mirror.>>
In sostanza, presa una determinata condizione atmosferica di seeing, da esso si può calcolare l'errore (in frazione di lambda) che esso provoca ad una determinata apertura.
MAggiore sarà l'apertura maggiore sarà l'errore.
Per piccole aperture il collo di bottiglia è lo strumento (che non è quindi affetto dal seeing)
Per grandi aperture il collo di bottiglia è il seeing (non arriverò mai al limite risolutivo teorico, e soprattutto la bontà di lavorazione dello strumento non è più importante)
Il parametro principale da tenere in considerazione è quello che nell'articolo si chiama "r0": strumenti di diametro minore di r0 saranno poco affetti dal seeing e su di essi potrò percepire differente qualità dell'immagine in funzione della lavorazione.
Strumenti di diametro paragonabile o maggiore di r0 avranno una qualità dell'immagine che non dipende sostanzialmente dalla lavorazione, ma dalla turbolenza atmosferica.
ciao
dan
ho visto solo adesso il tuo intervento,
interessanti argomentazioni, dal punto di vista teorico sono d’accordo, infatti bisogna anche considerare il campionamento che vuoi ottenere “risoluzione”, che sarà in funzione appunto del seing medio, pertando è risaputo che non si andrà mai a sfruttare il potere risolutivo dell’ottica di grandi dimensioni.
In questo modo si esclude “in parte” il distubo dato dal seing.
Facciamo finta che il seing non permette di superare 4 arcsec di risoluzione (come si fa con gli oculari) vuol dire non andrò oltre a tale risoluzione perché ne otterrei una perdita di contrasto di dettaglio e chi più ne ha più ne metta.
Ora a tale risoluzione di campionamento utilizzo per le mie osservazioni due ottiche di differente correzione, se è vero che un ottica migliore concentra in un punto sempre più piccolo i fotoni, in tale ottica si avrà, sulle stelle, un FWHM piu piccolo, quindi vuol dire su oggetti estesi miglior contrasto e migliori dettagli.