Angelo Cutolo ha scritto:
Come hai ben detto i filtri tolgono luce, ma questi possono essere usati con profitto su telescopi di qualsiasi diametro, a patto però di utilizzare l'ingrandimento giusto; la "p.u." pupilla d'uscita è un parametro che indica quanta luce arriva all'occhio, questi infatti si calcola dividendo il diametro dello strumento per l'ingrandimento utilizzato.
Un esempio: abbiamo due telescopi di diverso diametro, un 4" (100 mm) ed un 10" (250 mm), se nel primo osservi con un ingrandimento di 40x e nel secondo a 100x, avrai in entrambi la medesima pupilla d'uscita di 2,5 mm (ovvero 100/40=2,5 e 250/100=2,5), quindi al tuo occhio dai due strumenti arriverà la medesima quantità di luce. Per questo si possono utilizzare tali filtri anche su telescopi di piccolo diametro, basta utilizzare un ingrandimento sufficentemente basso, un esempio tipico sono i rifrattori "corti" (tipo gli f/6 o 7) da 10 cm che con un OIII o UHC offrono una bellissima visione d'insieme dell'intera nebulosa Velo (NGC6960, NGC6992 e NGC6995) nello stesso campo dell'oculare, di converso con un grande diametro e gli stessi filtri potrai godere della visione delle nebulose planetarie ad ingrandimenti sostenuti.
Grazie Angelo, sei stato molto gentile e soprattutto chiaro nella spiegazione. Altro pezzo di teoria da aggiungere al mio bagaglio culturale. Potrei allora grazie al mio 10" sfruttare più ingrandimenti rispetto al "vecchio" 130/900 che possedevo
Interessante