Gimmi,
la dinamica dei processi di interazione luce materia che poni è davvero interessante e, come dice Davide, è veramente bello rendere una foto intrisa di significato che non sia la pura ripresa.
Ti volevo chiedere alcune spiegazioni su quanto hai illustrato:
"Quindi, se la sorgente è all'interno della nebulosa, la stessa assumerà una colorazione generalmente data dalle compnenti più blu dello spettro della sorgente. Quindi se la stella illuminante è di tipo spettrale ragionevolemnte blu-biancastro (O-B-A-F-G) la nebulosa sarà più o meno blu, visto che queste sono le lunghezze d'onda più interessate dallo scattering. Il rosso invece attraverserà la nebulosa più indisturbato. Questo è il caso della maggior parte delle nebulose a riflessione tradizionali."
non ho capito una cosa, se il rosso passa indisturbato vuole dire che aumenterà il numero di fotoni che arriva di quella frequenza , quindi dovremmo avere una componente rossa maggiore della blu?
"Se la sorgente è tra la nebulosa e l'osservatore, la nebulosa sarà illuminata per riflessione. Il colore dipenderà anche dalle caratteristiche delle particelle, ma dipenderà sopratutto dalle caratteristiche spettrali della sorgente. Nel caso di nebulose a flusso integrato, quelle intorno a m81, 82, tanto per dire, il colore può essere grossolanamente biancastro, essendo una specie di media del colore delle stelle illuminanti."
quindi non c'è alcun processo emissivo possibile e non ci saranno mai, ad esempio, tonalità rossastre?
"Il caso + complesso è quanto le sorgenti di illuminazione sono dietro le polveri. In tal caso, proprio a causa dello scattering il rosso dovrebbe predominare. Anche se si posso no avere colori più complessi, vedi la vdb 15, per esempio.
Insomma, forse un po di giallo ci starebbe..."
e l'elaborazione è abbastanza personalizzabile?
Scusa per le domande stupide ma la questione colore è troppo interessante su questi soggetti
Ciao,
Fabiomax
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http://www.astrofabiomax.itSkywatcher 250 f4.8, Canon350D modificata Filtro 12nm Ha. Guida Magz"tre cose sono necessarie per un buon pianista: la testa, il cuore e le dita". W.A.Mozart