Cita:
due ore prima di quale impatto? non è quantomeno strano identificare qualcosa "due ore prima" di un evento che non è mai avvenuto?
Non solo l'impatto c'è stato, ma è stato uno degli eventi astronomici più importanti degli ultimi anni ed una data storica per la Spaceguard Survey.
L'oggetto venne scoperto solo poche ore prima del suo impatto (non due ore, un pò di più), e ovviamente non aveva le dimensioni per distruggere niente, ma quando queste notizie cominciano a girare in rete sui siti non specializzati le dimensioni dell'asteroide diventano sempre più grandi con il passare delle ore

L'oggetto si chiama
2008 TC3 e la data è il 07 ottobre 2008. Ho avuto la fortuna di vivere e partecipare attivamente a quella giornata e sebbene mi occupi di neo e comete da molti anni ormai, quella giornata ha un posto particolare nei miei ricordi per l'unicità dell'evento, il lavoro ininterrotto dal pomeriggio fino alle 4 del mattino e la fibrillazione della comunità che si occupa di Neo.
Questi sono alcuni post che dedicammo in quei giorni all'evento. Ci puoi trovare le foto dell'oggetto prima dell'impatto, un'animazione del suo movimento, il flash prodotto dall'impatto con l'atmosfera e ripreso dai satelliti, la scia luminosa lasciata nel cielo del deserto del Sudan:
http://remanzacco.blogspot.com/2008/10/ ... earth.htmlhttp://remanzacco.blogspot.com/2008/10/ ... ation.htmlhttp://remanzacco.blogspot.com/2008/10/ ... maged.htmlhttp://remanzacco.blogspot.com/2008/11/ ... thern.html2008 TC3 aveva le dimensioni di un'utilitaria e esplose nell'atmosfera producendo un bolide spettacolare. Qualche mese dopo una spedizione scientifica nel Sudan ha anche ritrovato diversi frammenti di 2008 TC3 giunti al suolo, aggiungendo ulteriore importanza all'evento :
http://remanzacco.blogspot.com/2009/02/ ... vered.htmlImpatti con oggetti di queste dimensioni (minore è la dimensione del corpo impattante, maggiore è la frequenza degli impatti sulla Terra) avvengono spesso durante l'anno, ma l'unicità dell'evento sta nel fatto che per la prima volta viene previsto ed osservato con precisione l'impatto di un Neo.
Per darti un quadro più ampio ti copio il testo di un articolo che scrissi su questo argomento qualche mese fa per la newsletter di Remanzacco:
All’incirca un secolo fa il Sistema Solare sembrava un luogo ordinato con poche e ben definite classi di oggetti. Tra questi vi erano gli asteroidi che sembravano confinati in una zona ben precisa, chiamata Fascia Principale, compresa tra Marte e Giove. Oggi sappiamo che occasionalmente gli asteroidi, a causa delle instabilità gravitazionali causate da Giove, lasciano la Fascia Principale per inoltrarsi nel Sistema Solare interno. Alcuni di questi oggetti, nel loro vagabondare, colpiscono la Terra con conseguenze catastrofiche. Sebbene la Terra porti su di sé a centinaia le cicatrici di tali impatti, è solo in tempi recenti che siamo arrivati ad apprezzare il ruolo di asteroidi e comete e il rischio posto da questi oggetti (chiamati anche Near Earth Objects o più brevemente NEO) alla vita sul nostro pianeta. Uno dei più recenti e più famosi eventi di questo tipo, di cui ricorre il centenario quest’anno, è quello avvenuto a Tunguska il 30 Giugno del 1908 quando circa 1000 Km quadrati di alberi siberiani vennero rasi al suolo da una esplosione atmosferica di 10 megatoni causata dall’impatto di un asteroide del diametro di circa 70 metri. Per comprendere il rischio NEO venne istituita alcuni anni fa la Spaceguard Survey, una rete di telescopi che scandagliano il cielo alla ricerca di questi oggetti potenzialmente pericolosi. L’obiettivo di tale progetto è di scoprire il 90% dei NEO di dimensioni maggiori o uguali ad 1 Km per la fine del 2008. 1 Km è la dimensione minore che dovrebbe avere un NEO per provocare, in caso di impatto, una distruzione sul nostro pianeta a livello globale. Nonostante l’ottimo lavoro svolto da questo progetto, la maggior parte degli oggetti di dimensioni minori al Km ci sono ignoti e rappresentano comunque un grosso pericolo per la Terra anche perché sono molto più numerosi e la nostra atmosfera ci offre poca protezione contro oggetti di dimensioni, per esempio, intorno ai 100 metri.
Sebbene non avesse dimensioni tali da essere considerato un pericolo per la Terra (impatti con massi della grandezza di un’utilitaria non sono rari, ogni anno nei cieli vengono avvistati diversi di bolidi. Vedi ad esempio il recente spettacolare caso nei cieli del Canada), l’asteroide designato 2008 TC3, balzato agli onori della cronaca il 06 Ottobre del 2008, segna un momento importante nella storia della Spaceguard Survey e dei NEO.
Per la prima volta viene previsto con precisione l’impatto di un NEO.
2008 TC3 viene scoperto la mattina del 06 Ottobre 2008 da Richard Kowalski del Catalina Sky Survey con il telescopio da 1.5 metri di Mt. Lemmon 1.5 vicino Tucson, Arizona. L’orbita preliminare indica che questo oggetto è in rotta di collisione con il nostro pianeta e che l’impatto avverrà entro 21 ore. Sulla base della magnitudine misurata e assumendo un valore di albedo tipico dei NEO, la dimensione di 2008 TC3 viene stimata nell’ordine dei 3-5 metri. Alcune ore più tardi grazie agli osservatori sparsi per il mondo, è possibile determinare un’orbita più precisa che conferma l’impatto per la mattina del 07 Ottobre sui cieli di una regione desertica del Sudan del Nord. L’avvenuto impatto è stato confermato da un'immagine registrata alle 02:45 UTC dal satellite meteorologico Meteosat 8.
L’AFAM ha avuto modo, grazie a questo evento, di confermare l’alto livello raggiunto nello studio di questi corpi celesti osservando l’asteroide 2008 TC3 nelle sue ultime ore di vita prima dell’impatto. Le osservazioni sono state pubblicate sulle circolari del Minor Planet Center.
Il nostro blog http://remanzacco.blogspot.com è stato uno dei primi al mondo a uscire con la notizia corredata di animazione e immagine dell’asteroide e ha registrato in poche ore oltre 1500 visitatori. Altre 8000 persone hanno visionato l’animazione su Youtube. Inoltre la foto ripresa all’osservatorio di Remanzacco ha fatto il giro del mondo finendo sulle homepage di siti come Sky & Telescope, Spaceweather e Corriere della Sera (solo per citarne alcuni) e sulle riviste del settore.
Insomma le ore che hanno seguito la scoperta di 2008 TC3 sono state davvero memorabili e rimarranno impresse nella memoria di quelli di noi che hanno avuto la fortuna di assistere in diretta allo sviluppo degli avvenimenti e hanno segnato un passo avanti importante per lo studio e la comprensione di questi oggetti. Molto è stato fatto in questi anni, ma il lavoro è ben lontano dall’essere finito e non bisogna abbassare la guardia.
A presto,
Ernesto Guido
http://remanzacco.blogspot.comhttp://twitter.com/comets77