Ragazzi sono ufficialmente incappato nell'odissea delle spedizioni, in cui la parte del cattivo viene recitata splendidamente da UPS

. Telescopio partito dalla Germania mercoledì, arrivato a Bologna dopo poche ore. Da lì, instradato a Torino, dove è arrivato in piena nottata, con consegna prevista (abito a 40km da Torino) per il giorno 21/08. Ero già tutto emozionato quando, alle ore 12:27, appare una riga funesta nelle informazioni di tracciatura: "LA CONSEGNA RICHIEDE UNA VIA CORRETTA. TENTATIVO UPS DI OTTENERE LE INFORMAZIONI IN CORSO". Allarmato, alle 13 chiamo il numero verde, e mi si dice che il corriere avrebbe fatto un tentativo di consegna andato a vuoto a causa dell'indirizzo inesistente. Chiedo alla centralinista di ripetermi l'indirizzo loro risultante, ed inizia dicendomi: "Piazza vernetto...", ed io la fermo immediatamente dicendole che si tratta di una via, e non di una piazza. Annuendomi, prosegue esclamando:" Ecco l'errore, qui risulta via venetto". E già inizio ad insospettirmi, dato che pochi secondi prima aveva nominato una piazza, che in quel momento si era trasformata in una via, alla quale era sparita una "r". Comunque, le fornisco l'indirizzo correto e lei mi dice che il pacco verrà consegnato lunedì 24/08. Molto infastidito dalla dinamica dei fatti, anche perché ho chiamato appena mezz'ora dopo la segnalazione dell'anomalia, con tono piuttosto brusco le chiedo se sia normale che l'autista, non trovando l'abitazione, anziché chiamare il destinatario per correggere le informazioni, si limiti a segnalare una anomalia al sistema, e riporti tutta la merce al punto di partenza. E lei, molto laconicamente, mi risponde di sì.
Dopo un paio d'ore richiamo il call center per avere una conferma del nuovo indirizzo e qui entriamo nell'assurdità più totale: la via aveva subito un'altra mutazione, divenendo via "vernoetto" e, probabilmente a causa delle radiazioni nucleari irradiate dalla via pesantemente modificata, anche le altre componenti dell'indirizzo iniziano un lento processo di mutazione: il paese, da Chianocco, si trasforma in Chioanocco. Arrabbiatissimo, comunico nuovamente l'indirizzo, facendo uno spelling del nome della via. La nuova centralinista mi domanda nuovamente il CAP, per sicurezza, e glielo fornisco di nuovo: 10050. A questo punto, congedo la centralinista piuttosto perplesso.
Questa mattina, per un eccesso di prudenza, mi decido a richiamare. Entro in contatto con un'altra centralinista, dalla quale mi faccio ripetere l'indirizzo in mano all'UPS: non solo non era stato corretto, ripresentando la via OGM "vernoetto" e il paese "Chioanocco", ma la mutazione si era ulteriormente propagata, andando a produrre i suoi foschi effetti anche sul cap che, quasi per magia, era divenuto 10094

.
Per l'ennesima volta ribadisco l'indirizzo corretto, mi si dice che verrà inoltrata subito la correzione alla filiale e, tristemente, mi viene comunicato che l'UPS SPERA di riuscire a far pervenire la correzione all'autista entro lunedì, perché la merce viene smistata nei furgoni in base al cap.
Inutile dire che non mi sono mai ritrovato in una situazione così assurda, dopo decine di spedizioni con i più svariati corrieri e da diversi continenti.
Spero che il telescopio riesca ad arrivare; lo aspetto con ansia

.