nonostante tempo inclemente sono riuscito a provare i 26 mm del mio amico, solo una sera su luna e giove, e i miei 10 mm per due sere; il giudizio è ancora incompleto perchè non ho potuto fare osservazioni del cielo profondo complici maltempo e luna piena, tuttavia le incognite principali, affatto scontate, erano di ben altra natura che non la resa ottica, quindi cercherò di dare le prime risposte e tentare di fare qualche ragionamento.
Non mi ripeterò sulle specifiche tecnico-costruttive perchè già egregiamente esaurite da fabio e vale e che confermo in pieno
Quando furono ordinati, le domande che ci si poneva erano: entreraranno bene nella sede? pescheranno il fuoco? questo bino riuscirà a sopportare maggiori ingrandimenti anche in termini di collimazione?
Infilando gli oculari erano questi i miei timori, ma grazie al cielo posso dare una risposta positiva a tutte le domande e questo mi ha fatto fare un gorsso sospiro di solliveo: il primo passo è fatto. Circa il pescaggio del fuoco con i 10 mm se ne avanza ancora con il barilotto regolato così com'era senza doverlo spingere oltre.
26 MM (20x): il campo dichiarato di circa 60°
quando montati sul binocolo (vedi al fondo) è drammaticamente minore, inferiore anche ai 50° degli originali, le aberrazioni cromatiche mi paiono migliori rispetto agli originali, mentre quelle geometriche sono peggiori, ma andrebbero provati sul cielo profondo. A differenza di fabio invece ho trovato l'estrazione pupillare piuttosto generosa, fin superiore ai 20 mm (Fabio, bisogna che ci risentiamo) . Gli ingrandimenti mi sono parsi anche minori degli originali; inutile parlare di 20 x o 19x: in realtà non sapremo mai i veri ingrandimenti e comunque lo scarto mi è parso maggiore (meno ingradnimenti dei 20x miya). Fastidiosissimo l'effetto parallasse ben descritto da fabio, con un campo non troppo piano.
10 mm (50x): qui è nettamente migliore il CA con un cerchio netto, a differenza dei 26, ma certo non raggiunge i 66° degli originali che hanno pure una focale più lunga (37x); provati una seconda sera anche sulle stelle singole non mi sono sembrati malaccio, ma saranno gli oggetti del cielo profondo a decretare il giudizio finale (tra 15 gg meteo permettendo): le aberrazioni mi sembrano discretamente contenute, qualche immagine fantasma su giove. L'estrazione pupillare è ridottisima e per abbracciare tutto il campo bisogna proprio applicare la fronte al bino con la conseguenza di notevoli vibrazioni che a 50x sono francamente invalidanti: con un po' di pratica si riesce però a trovare la giusta distanza sfiorando appena il bino; tutto sommato mi sembrano utilizzabili e i problemi descritti non di proporzioni così drammatiche come quelle descritte per i 7 mm. Visto che avanzo ancora del fuoco devo provare a spingere un po' più in su il barilotto interno fermato da un grano.
Per entrambi gli oculari però non esiste quella sensazione di proiezione sulla scena che regalano gli originali: con i siebert punti e ti accorgi che stai usando un binocolo, con gli originali punti è STACK!....sei lì.
QUALCHE IPOTESI:
discutendo della questione con l'amico che ha preso i 26 e tenendo presente le esperienze di fabio e vale, sono venute fuori un paio di idee, peraltro tutte da dimostrare e sicuramente da masticarsi un po' tra i denti nel tempo.
I 26 mm se ve li cacciate così come sono dentro l'orbita del vostro occhio traguardando la luce naturale, forse sono davvero di 60° ma appena messi sul binocolo diventa un 45° a essere buoni, in pratica è come se ci fosse per pescare il fuoco dai prismi l'oculare debba stare a una distanza tale da vignettare, un problema di field stop, insomma. Quando si pone questo problama sugli oculari astronomici che si fa? una possibilità è allargare la lente e di conseguenza il barilotto, come negli oculari da 2" che sono tali propio per garantire ampi campi apparenti con lunghe focali, I siebert in effetti hanno lenti di diametro nettamente inferiori ai 20x miya. Ancora: andando a vedere qualche recensione degli oculari siebert su cloudy nights ho come "riconosciuto" quel barilotto di circa 1 cm che è la struttura delle lenti
http://www.cloudynights.com/item.php?item_id=261 ; però tutti sappiamo che con corte focali il ca è più facile da ottenere (vedi gli zoom).
Quindi penso che Siebert abbia semplicemente adattato con dei telai da 34 mm oculari con schemi ottici normalmente utilizzati nel diametro 31,8 (però almeno questo gli va riconosciuto perchè nessun' altro ci aveva mai provato), quindi non sarebbero oculari dedicati per il miya, ma solo adattati; tuttavia la ristrettezza del campo dei 26 andrebbe almeno dichiarata correttamente, perchè così da l'impressione che il costruttore non li abbia mai provati su un miya ( e com'è che negli USA sembra che nessuno fino a sei mesi avesse mai provato questi ocualri per il galaxy, ma si parlava solo di quelli del saturn? confesso però che è da qualche mese che non vado su CN).
Per converso è quindi possibile che Miyauchi, riscontrando questi problemi con gli oculari astronomici standard e non volendo utilizzare i 2" che avrebbero indotto ulteriori problemi (prismi enormi , pesi etc ) abbia progettato oculari dedicati da 34 mm trovando in questa misura il diametro minimo accettabile e per garantire una qualità di visione con buoni campi apparenti ( e quindi non solo per vendere i propri, come si diceva a volte). In questo senso comprendo (e apprezzo) sempre di più le scelte miyauchi e ho comunque l'impressione per il galaxy i 50 x siano davvero il massimo azzardabile, ancor più che consentito.
E' ovvio che queste sono solo ipotesi e se leggete qualcosa di incongruo o errato, non mancate di farmelo notare.
A prove complete dei 10 mm vedrò se riuscirò a cavarne 2 righe per binomania (dovrò vincere la mia pigrizia.....).
Per l'amico Vale75: per lenire il tuo doloroso livore chiederei a siebert di cambiare i tuoi 7mm "inutilizzabili" con i 10 mm; l'operazione dovrebbe essere facile e rapida