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 Oggetto del messaggio: Bresser BinoSpotter, prima prova
MessaggioInviato: domenica 2 agosto 2009, 10:19 
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ebbene si, ho comprato questo strumento. Riporto di seguito le mie prime impressioni d'uso. Forse mi dilungo un po' e sono troppo prolisso, ma ci vuole pazienza!

Prime impressioni d’uso del Bresser BinoSpotter Astro.
Lo strumento è contenuto in una bella valigetta in alluminio (chiudibile con chiave) con all’interno un’imbottitura in polietilene espanso bianco. All’interno della valigetta ci sono dei vani contenenti la torretta binoculare, due oculari 21 mm nei loro astucci, più due ulteriori alloggiamenti vuoti per altri due oculari opzionali. Il tubo è contenuto in una ulteriore borsa nera in tessile con tracolla adatta a portarlo in giro. La torretta binoculare ha gli alloggiamenti per oculari standard di 31.8, nonché la possibilità di una messa a fuoco fine per compensare differenze tra i due occhi su entrambi gli oculari. Molto comodo. La torretta si fissa facilmente al corpo del BinoSpotter con una ghiera filettata. Il “telescopio” ha un supporto che si può ruotare e bloccare con un pomello a vite e reca una filettatura femmina da ¼ di pollice, quella standard delle macchine fotografiche e di molti binocoli. Il “telescopio” è provvisto di un paraluce estraibile. La struttura sembra essere tutta in alluminio. L’apertura dello strumento è notevole, 110 mm per una lunghezza focale di 670 mm. Quindi con gli oculari in dotazione fornisce ben 32 ingrandimenti, per un campo apparente che stimo essere di circa 55° (nel succinto e mal tradotto manuale di istruzioni non sono fornite caratteristiche tecniche) ed un campo di vista poco superiore a 100’. La messa a fuoco si effettua ruotando i pomelli trasversali, posti sul corpo principale dello strumento, a destra e a sinistra. La messa a fuoco è estremamente “secca” e facile da trovare. Con gli oculari in dotazione, ripiegando la conchiglia in gomma si può osservare comodamente con gli occhiali, cosa che io non faccio mai perché non ho mai trovato degli oculari che mi permettessero di osservare tutto il campo visivo comodamente. Con questi invece è possibile: è la prima volta che lo faccio. La distanza interpupillare si regola nel classico modo, inclinando le due parti della torretta, ed è bene regolarla con accuratezza perché gli oculari di serie hanno un po’ di effetto parallasse (ma non molto fastidioso), nel senso che se ci si sposta lateralmente l’immagine tende a sparire.
Come va. La prova è stata fatta il 29 luglio 2009.
Lo strumento è pieno di prismi, ma ha una luminosità incredibile. Naturalmente è nato per la visione diurna. Non può essere usato a mano libera ma necessita di un solido cavalletto.
Come si vede di giorno.
La visione binoculare dà una impressione di tridimensionalità eccezionale, pari a quella di un binocolo. Il contrasto e la nitidezza sono incredibili, il campo è praticamente perfettamente a fuoco sino al bordo. Facendo delle prove con altri binocoli (un 13 x 60 ed un 14 x 70) noto che nonostante il BinoSpotter fornisca molti più ingrandimenti (32) riesce a forare la foschia del pomeriggio in maniera veramente notevole. Io abito vicino a Fiesole e guardando verso Piazzale Michelangelo a Firenze (5.2 Km di distanza) si vedono benissimo muoversi le persone ed i colori dei loro vestiti e delle magliette dei turisti. Una visione “tridimensionale” molto coinvolgente, ci si sente veramente come immersi, affacciati ad un balcone vicino. Questa vista attraversa tutta la città di Firenze e alle 5 del pomeriggio con oltre trenta gradi è veramente notevole, considerando l’umidità e la turbolenza dell’aria che si avverte con una continua ondulazione delle linee, ma è incredibile la nitidezza che anche in queste difficili condizioni si viene ad avere. In passato ho provato vari strumenti guardando Piazzale Michelangelo, ma il Binospotter li batte tutti.
Difetti. Anzi il difetto che ha fatto sì che mi sia potuto portare a casa con 300 euro questo strumento che quando uscì ne costava più di 1000 (ci credo bene, 110 mm di diametro, torretta binoculare, 3 prismi nel corpo principale di cui uno enorme più due ottimi oculari) e che ancora si trova in vendita su qualche sito americano a oltre 700 dollari: soffre un certo grado di aberrazione cromatica. Osservando superfici luminose aventi degli spigoli vivi si osserva un certo alone, giallo da una parte e violetto dall’altra. Un classico. E’ comunque sorprendente che uno strumento come questo, che ha un po’ di aberrazione cromatica possa fornire contemporaneamente una nitidezza incredibile. Per la verità questo difetto non dà molto fastidio, dipende da quello che si osserva, spesso se non ci si fa una particolare attenzione non si nota nemmeno.
Visione notturna.
La visione notturna dei panorami terrestri è notevole nonostante gli elevati ingrandimenti., ma comunque il Piazzale Michelangelo di notte si vede benissimo lo stesso, con i lampioni e la statua ben visibile al centro. Nonostante il gran numero di prismi gli 11 cm di apertura si fanno valere!
In un cielo quasi plumbeo alle 22.30 con 28,5 °C a occhio nudo si vede una luna gialla. E’ illuminata a metà, quindi nelle condizioni ideali per la visione della superficie al terminatore. Con gli oculari di dotazione occupa circa un terzo del campo visivo, i dettagli sono buoni, nonostante l’opacità dell’aria e la turbolenza che la fa apparire come sotto un velo di acqua corrente. Il cromatismo si vede leggermente sul bordo ma al terminatore è assente. Provo anche due oculari RKS ultrawide 9 mm con i quali si hanno 74 ingrandimenti con un campo apparente di 66 gradi e reale di circa 53’. Con questi la Luna si vede bella grande, due terzi del campo visivo, che è molto ampio. Il cromatismo naturalmente è sempre presente (non più di prima) sul bordo, ma assente al terminatore. Certo, con questa pessima visibilità c’è poca soddisfazione, comunque l’immagine è sempre discreta, il limite non è il telescopio ma sono le condizioni atmosferiche di osservazione. Più tardi forse miglioreranno, ma la Luna sarà troppo bassa sull’orizzonte. Aspetterò un po’ di tempo per vedere Giove, che è sorto da poco ed appare come una pallina giallo-arancio che la turbolenza distorce per il 30% del diametro! Di oggetti deep manco a parlarne, ad occhio nudo si vedono solo 5 stelle vicine allo zenith! Alle 11.30 Giove si vede un po’ meglio; cambio gli oculari con due Meade Superplossl 15 mm che mi danno 45 ingrandimenti. Il pianeta è sempre giallo (per motivi atmosferici), con a destra Europa, Ganimede e Callisto. Ganimede si vede chiaramente di maggiore diametro di Europa, e questo mi meraviglia, non perchè non sia vero, ma perché pensavo che in queste condizioni di pessima visibilità e con così pochi ingrandimenti non si potesse vedere. Si scorgono nettamente due fasce equatoriali più scure. Il cromatismo non disturba più di tanto, anzi, pochissimo. Alle 11.36 si vede finalmente Io che è sorto da dietro Giove. Per la verità la posizione corrisponde più a quella riportata da Cartes du Ciel che non a quella di Stellarium che lo faceva sorgere un po’ prima, infatti alle 11.30 non si vedeva ancora.
A questo punto mi fermo, perché l’insorgere di un altro problema mi blocca. Il sistema di messa a fuoco agisce su di un prisma che è contenuto nel corpo dello strumento spostandolo avanti e indietro per il fuocheggiamento. Quando alzo il tubo ad un angolo maggiore di 45° il prisma scivola indietro e la messa a fuoco va a pallino.
Il problema sembrava sul momento di difficile soluzione, dal momento che neppure l’importatore aveva mai smontato uno di queti strumenti e non sapeva dove agire. Comunque successivamente ho trovato come fare la regolazione (c’è un registro) e sono riuscito ad indurire la manopola quanto basta. Quando passerà la calura e ci sarà un’aria più tersa proverò lo strumento su qualche oggetto deep.
Nota:
Gli ingrandimenti. La lunghezza focale dello strumento non è riportata nel libretto d’uso, né è scritta sull’obiettivo. Gli oculari sono marcati come “ED 21 mm fully multi-coated”, quindi sono 21 mm e questo è l’unico dato, non si sa quale sia il campo apparente, io l’ho stimato per confronto con altri oculari in circa 55°. La focale di 670 mm del tele viene riportata sui siti web, e penso sia corretta, ma non ne sono del tutto certo. Non si sa neppure se la torretta binoculare apporti o meno un fattore moltiplicativo all’ingrandimento, ma io sospetto di si. Dico questo perché l’immagine di Giove mi sembrava un tantino più grande di quello che mi sarei aspettato con 32 e 45 ingrandimenti. Bisogna che faccia una prova mettendogli a fianco un altro strumento che dia gli stessi ingrandimenti (stimati) e fare un confronto diretto.

Quando ho acquistato questo strumento, naturalmente ero ben consapevole del problema del cromatismo residuo, ma mi sembrava che per quel prezzo offrisse delle caratteristiche notevoli.
Dopo averlo provato un poco tornerei di corsa a ricomprarlo!


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 Oggetto del messaggio: Re: Bresser BinoSpotter, prima prova
MessaggioInviato: domenica 2 agosto 2009, 13:39 
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Iscritto il: sabato 10 gennaio 2009, 20:23
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Non sapevo neppure che esistesse un coso simile.... :shock:

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 Oggetto del messaggio: Re: Bresser BinoSpotter, prima prova
MessaggioInviato: domenica 2 agosto 2009, 15:31 
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Nella foto sembra piccolo ma è un bestione di oltre 4 Kg!

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 Oggetto del messaggio: Re: Bresser BinoSpotter, prima prova
MessaggioInviato: domenica 2 agosto 2009, 16:33 
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Ciao.
Per il discorso del cromatismo, nelle osservazioni diurne in piena luce, oppure in quelle della luna, potresti migliorare nettamente le cose diaframmando l'obiettivo.
Fai qualche prova, sono convinto che a circa 70 mm. non ne vedi più.
Bello strumento e soprattutto direi che tu abbia fatto un ottimo affare a quel prezzo.
Per il problema della messa a fuoco che slitta, mi pare tu abbia risolto; ero sicuro che ci fosse un modo per indurirlo.

Chissà se la torretta è sfruttabile anche su altri telescopi....

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Stefano
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 Oggetto del messaggio: Re: Bresser BinoSpotter, prima prova
MessaggioInviato: domenica 2 agosto 2009, 17:23 
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Iscritto il: giovedì 24 agosto 2006, 21:52
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strumento intrigante e curioso sicuramente...piacerebbe provarlo..sarebbe interessante un paragone in monoculare con un rifra di pari qualità per capirne più o meno l'equivalenza, che è sì stimabile in termine teorici, ma sul campo poi le cose sono sempre un po' differenti perchè nonsappiamo davvero quanta luce è assorbita/dissipata da questa torretta
il prezzo è sicuramente tentatore.....il peso......un po' meno

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 Oggetto del messaggio: Re: Bresser BinoSpotter, prima prova
MessaggioInviato: domenica 2 agosto 2009, 19:49 
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Iscritto il: martedì 28 novembre 2006, 9:31
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Intrigante direi che è davvero l'aggettivo giusto.
Sono sincero: è il classico strumento che solo a guardarlo mi farebbe venire voglia di possederlo, soprattutto al prezzo a cui è stato pagato....

Detto questo e visto che siamo su un forum di astrofili, trovo però giusto considerarlo poco adatto all'uso astronomico; lo definirei un po' "né carne né pesce", un po' come tutti gli spotting scopes terrestri.

Nel cielo profondo un modesto 20x80 raccoglie molta più luce, mentre nel planetario un rifrattorino con lenti "ed", può spingersi ad ingrandimenti ben superiori, senza cromatismo e decadimento dell'immagine.

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 Oggetto del messaggio: Re: Bresser BinoSpotter, prima prova
MessaggioInviato: domenica 2 agosto 2009, 21:49 
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giusto, hai ragione. concordo.

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 Oggetto del messaggio: Re: Bresser BinoSpotter, prima prova
MessaggioInviato: lunedì 3 agosto 2009, 8:32 
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Lo Spottingsope l'ho preso per un uso prevalentemente diurno e lo considero come fosse un binocolo, in fondo ha sempre una visione binocolare. Come binocolo ha un bel pò di ingrandimenti ed il pregio di poteli variare cambiando oculari. Assorbimento dei prismi a parte (ma i prismi sono presenti pure nei binocoli, anche se forse in misura inferiore) un 20x80 non raccoglie molta più luce ma solo il 5% in più, considerando la somma dei due tubi. Per quanto riguarda la torretta probabilmente si può montare su qualsiasi telescopio, però manca l'adattatore, nel senso che la medesima presenta in basso una filettatura femmina da avvitarsi sulla filettatura maschio (41 x 0.75) presente sul corpo principale del tubo. Bisognerebbe farsi fare o trovare un adattatore per poterla collegare, visto che è una misura particolare (il T2 è invece 42 x 0.75).
Per quanto riguarda il cromatismo, lo considero tollerabile, in molte circostanze non lo si nota neppure, d'altra parte non è uno strumento apocromatico, anche se molti acromatici sono meglio corretti. Comunque alla fin fine è uno strumento che costava circa 1000 euro ed è realizzato come tale, poca plastica, molto metallo.

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 Oggetto del messaggio: Re: Bresser BinoSpotter, prima prova
MessaggioInviato: lunedì 3 agosto 2009, 8:48 
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interessante, considerato che solo la torretta con i due oculari costa di piu'....
ma chi lo vende? :P

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 Oggetto del messaggio: Re: Bresser BinoSpotter, prima prova
MessaggioInviato: lunedì 3 agosto 2009, 10:13 
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Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Lo vende Astroshop DeepSky, ma forse dovrei dire li vendeva perchè credo che li abbia terminati, ma per sicurezza bisognerebbe informarsi. Non credo che li riprenderà, visto che gli ultimi li ha venduti molto probabilmente sottocosto. Forse se ne trovano ancora da qualche altro rivenditore, però bisogna vedere a che prezzo.
Ciao!

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