Peter ha scritto:
Secondo me questa persona ha restato troppo lungo nel suo studio al posto di all'oculare.
Secondo me stai sottovalutando molto.
Salvatore Albano è un astrofilo italiano di chiarissima fama. Si considera senza dubbio uno dei più esperti visualisti italiani, e i suoi due libri "L'arte di osservare al telescopio" e "L'osservazione visuale del cielo profondo" sono molto noti e vengono consigliati ai neofiti.
Affermare che questa persona rimane a lungo nel suo studio anzichè fare osservazione è un po eccessivo: in uno dei suoi libri dice che d'inverno viaggia verso le montagne con il riscaldamento dell'automobile spento, per evitare di perdere tempo a acclimatare gli specchi. E' una persona che spesso rischia la salute per fare osservazione in alta montagna, d'inverno e con la neve alta.
In merito all'uso di un dobson molto grande da cieli inquinati, ha scritto qualcosa anche sul suo sito:
http://www.salvatorealbano.it/testi/Attimo.htmDelusioni a meno che…
Quando acquistai il dobson da 50 cm di diametro, rimasi stupefatto dall’incredibile quantità di luce che è in grado di raccogliere, tanto da non farmi rimpiangere le immagini fotografiche, (non più di tanto almeno). La prima volta che utilizzai il “mostro” da mezzo metro, fu in alta montagna, sotto un cielo non inquinato dalle luci artificiali, le osservazioni effettuate in quell’occasione mi lasciarono un buon sapore, tanto che feci fatica a prender sonno…
Quando utilizzo il dob dalla mia postazione abituale, (in provincia di Torino, sotto un cielo con mv limite intorno alla 4,5/5, solo nelle migliori condizioni), il discorso cambia radicalmente; anche con un diametro così generoso, le galassie – i miei oggetti preferiti – si osservano, quando visibili, come macchiette spettrali. Quale enorme differenza con il cielo di montagna, dove posso ammirare le braccia a spirale e le bande di polveri di questi lontanissimi corpi celesti! Ne seguì una delusione.
Ovviamente fu la delusione del momento, guidata forse dal ricordo ancora nitido, delle osservazioni montane, non riuscivo ad accettare un rapporto segnale/rumore così spaventosamente basso. Anche l’utilizzo dei filtri interferenziali non serve poi a molto in queste circostanze; se la banda è molto larga (Deep Sky), il fondo cielo diviene leggermente più oscuro, ottenendo solo un lieve miglioramento, e per giunta alterando la luce stellare, se la banda è molto stretta, (UHC), la perdita di luminosità potrebbe risultare eccessiva per oggetti così deboli, oltre a essere inadatto, che fare?Ovviamente non significa che Salvatore Albano non possa sbagliare, ma quello che dice ci invita a riflettere sull'importanza relativa della dimensione di un dobson, se il 70% delle osservazioni viene compiuto da cieli inquinati.