Non capisco una cosa. Prendo spunto dal link che ho postato (che poi è quello che c'è sul libro di Suiter) e dalla tua frase
xenomorfo ha scritto:
Questa frase è incompleta e fuorviante: uno strumento ostruito ha meno contrasto a parità di diametro. Ho mostrato come uno 10 cm, alla scala angolare di 1.2 secondi d'arco ha contrasto ZERO, mentre uno di 20 cm, ha ancora il 50% del contrasto originale (come detto intendendo per originale la immagine che si presenta sotto l'atmosfera). Se fosse ostruito avrebbe meno del 50% ma sempre infinitamente più di zero. Mentre il primo telescopio non ha nessuna possibilità di mostrare nulla (eccetto oggetti a contrasto infinito), il secondo ha la potenzialità.
Cioè da cosa è definita la risoluzione in termini
di quello che vediamo al telescopio? Nel senso, si sente sempre parlare di limite teorico, cioè l'ampiezza del primo disco di Airy, legata solo al diametro. Ma:
1) Quanto deve essere ampio un telescopio tanto che ad esempio questa

sia uguale a questa

? Io vedo moltissima luce diffusa a parità di diametro.
2) Quanto conta la forma degli anelli di diffrazione? A sentire quello che dici, non conta niente. Quindi la risoluzione (o contrasto come preferisci) è
indipendente dallo schema ottico?
3) Con queste due figure di diffrazione riesco a discernere due particolari grossi quanto il lobo principale (es. due doppie di uguale intensità, lasciamo da parte l'effetto cattura). Questa in generale è la definizione che si usa per i sistemi. Io però non riuscirei a dire che il
contrasto delle due figure sia lo stesso.
@Vale75: l'aumento di contrasto è dovuto alla visione a due occhi, per la binoculare

Certo, bisognerebbe tenere conto di altre cose, non solo degli oculari. Per esempio stiamo trascurando effetti di diffusione, senza contare che non stiamo pensando alle aberrazioni (come per i newton corti, sferica per i catadiottrici, sferocromatismo...).
E' un discorso, diciamo un esercizio, teorico per sistemi teorici, mica con la matematica si tira fuori quello che si vede al tele

Per fortuna l'ultima parola ce l'ha sempre e solo la prova sul campo