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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana con il CCD
MessaggioInviato: mercoledì 24 giugno 2009, 15:29 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
Messaggi: 6502
Località: Roma
Ciao, Jhonny
Cita:
secondo te per fare riprese con ccd sistematiche e programmate non è essenziale una postazione di osservazione pressochè fissa?
dove si può di giorno in giorno, andare ad affinare la precisione di inseguimento?
non è un fattore importante da considerare soprattutto per chi volesse fare riprese astrometriche?


Secondo me è una questione di praticità ed organizzazione.La postazione fissa, dovunque si trovi , per pochi fortunati in montagna e per i (molti) sfortunati altrove, è comunque un punto di vantaggio.Nulla vieta , ovviamente che si possa trasferire la propria attrezzatura in luoghi idonei, prepararla, fare quello che si deve, rismontarla, e riportarla a casa, ma disporre di uno strumento già pronto, stazionato e pronto a riprendere costituisce un grande punto a favore, che spesso invoglia a svolgere la propria attività, e, cosa più importante, ti permette di seguire un programma predeterminato, di astrometria, fotometria, spettroscopia o quant'altro.


Cita:
se non si ha questa possibilità non viene a mancare in parte, la ripetibilità e la verifica dei dati?


Mah la ripetibilità e verificabilità dei dati è "in re ipsa" , cioè prescinde dal luogo preposto alle osservazioni, l'essenziale è che si conservi la strumentazione e i parametri operativi delle riprese precedenti, il fatto è , quando si va fuori, che è piuttosto difficile che tali parametri siano totalmente rispettati: un bigourdan riuscito male, un filtro dimenticato, una flessione nel sistema di guida può pregiudicare il lavoro, cosa che ovviamente non succede quando si ha tutto pronto.In compenso si sfrutta un cielo pulito e non inquinato, quindi è una questione molto personale: se si ha la fortuna di avere località con cieli bui a 20 km da casa, è un conto, se se ne devono fare 200 è tutt'altra cosa, e quindi anche tale aspetto va valutato nell'ottica della snellezza operativa.
Io sono anni che osservo da Roma e da Arcinazzo (a 90 Km) nei mesi estivi.La differenza poi non è enorme, pechè ad agosto anche le località con cieli bui diventano illuminati a giorno, ormai mi sono abituato.Ma da quando ho operativa la mia nuova postazione a Ponte di Nona, in periferia di Roma, a 15 minuti d'auto da casa, la mia vita osservativa è totalmente cambiata, non certo perchè i cieli sono più limpidi, ma semplicemente perchè , avendo una postazione fissa, posso programmare totalmente l'attività in base alle condizioni meteo ed ai miei impegni.

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Fulvio Mete
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 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana con il CCD
MessaggioInviato: giovedì 25 giugno 2009, 11:02 
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Iscritto il: lunedì 28 aprile 2008, 11:11
Messaggi: 545
Località: Cilavegna (PV)
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Probabilmente come dici è una questione personale, per quanto mi riguarda sento la necessità di una postazione fissa a prescindere dal cielo o dalla distanza dal luogo del sito osservativo.
a causa di svariati problemi, è difficile programmarsi le sessioni anche se il mio sito osservativo è nel giardino di casa, avere una postazione fissa sarebbe tutt'altra cosa.

ora io sono fortunato perchè il cielo è abbastana buono, ma credo che se anche non lo fosse sentirei lo stesso questo bisogno "astronomico".


Cita:
Secondo me è una questione di praticità ed organizzazione.La postazione fissa, dovunque si trovi , per pochi fortunati in montagna e per i (molti) sfortunati altrove, è comunque un punto di vantaggio.Nulla vieta , ovviamente che si possa trasferire la propria attrezzatura in luoghi idonei, prepararla, fare quello che si deve, rismontarla, e riportarla a casa, ma disporre di uno strumento già pronto, stazionato e pronto a riprendere costituisce un grande punto a favore, che spesso invoglia a svolgere la propria attività, e, cosa più importante, ti permette di seguire un programma predeterminato, di astrometria, fotometria, spettroscopia o quant'altro.


se poi parliamo dello stazionamento, per chi ha il goto forse è avvantaggiato, ma un bigourdan manuale sarà forse la mia non praticità nell'eseguirla, ma doverla rifare tutte le sere che si vuole osservare e poi scoprire che non è stata fatta non a dovere demoralizza abbastanza, penso che chiunque voglia perderci il minor tempo possibile, per dedicarsi tutto il tempo all'osservazione, e pertanto gli errori sono inevitabili.

mentre, lavorare in postazione fissa, una volta stazionata per bene, vuol dire togliersi un problema e dedicarsi interamente al programma stabilito.

ovviamente non è una cosa assolutamente essenziale, ma secondo me chi vuole addenstrarsi in questi campi dell'astronomia, se si ha la possibilità debba tenerne conto.

sei daccordo?

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Jhonny


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oculare ploss 24 mm
oculare ploss 10 mm
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Oculare guida Orion Ploss 12,5 con reticolo illuminato
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 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana con il CCD
MessaggioInviato: giovedì 25 giugno 2009, 11:49 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
Messaggi: 6502
Località: Roma
Cita:
mentre, lavorare in postazione fissa, una volta stazionata per bene, vuol dire togliersi un problema e dedicarsi interamente al programma stabilito.

ovviamente non è una cosa assolutamente essenziale, ma secondo me chi vuole addenstrarsi in questi campi dell'astronomia, se si ha la possibilità debba tenerne conto.

sei daccordo?

Sì, Johnny, sono perfettamente d'accordo: per chi vuole darsi una programmazione di attività, la postazione fissa è un serio vantaggio.

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 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana con il CCD
MessaggioInviato: giovedì 25 giugno 2009, 17:34 
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Iscritto il: martedì 9 maggio 2006, 23:43
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Le riprese CCD sotto cieli inquinati sono fattibili, entro certi limiti, grazie a una differenza fondamentale con l'occhio: in visuale è impossibile recuperare il contrasto perduto per colpa del cielo chiaro mentre integrando le pose si può.
Immaginiamo un cielo scuro di brillanza 21,5 e un oggetto da fotografare di brillanza 20,8. La brillanza è quindi doppia dello sfondo, e perciò con una posa di x minuti vengono ad esempio 50 ADU di cielo e 100 per l'oggetto. Un buon punto di partenza.
Immaginiamo invece un cielo di 19,0 e un oggetto di 18,9. L'oggetto è solo il 10% più chiaro del cielo, e il cielo è 10 volte più chiaro di prima. Perciò con una posa di x/10 minuti viene ancora il cielo di 50 ADU, ma sta volta l'oggetto ne ha 55. Una dinamica di 5 livelli di grigio è ovviamente insufficiente e non ci si ricava nulla, se però sommiamo 10 immagini, otteniamo il fondo cielo di 500 ADU, e l'oggetto di 550, e facendo lo stretching ripristiniamo la dinamica della foto ottenuta al buio.
In conclusione, per la fotografia il buio può essere barattato con la comodità, perché il tempo risparmiato per fare meno strada consente di avere più tempo per fare più esposizioni. E si può anche provare a stimare quale sia il punto intermedio, tra casa e il luogo più buio remoto, in cui si ha il compromesso migliore.


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 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana con il CCD
MessaggioInviato: giovedì 25 giugno 2009, 19:56 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
Messaggi: 6502
Località: Roma
Ciao, Mars:
Cita:
Immaginiamo invece un cielo di 19,0 e un oggetto di 18,9. L'oggetto è solo il 10% più chiaro del cielo, e il cielo è 10 volte più chiaro di prima. Perciò con una posa di x/10 minuti viene ancora il cielo di 50 ADU, ma sta volta l'oggetto ne ha 55. Una dinamica di 5 livelli di grigio è ovviamente insufficiente e non ci si ricava nulla, se però sommiamo 10 immagini, otteniamo il fondo cielo di 500 ADU, e l'oggetto di 550, e facendo lo stretching ripristiniamo la dinamica della foto ottenuta al buio.
In conclusione, per la fotografia il buio può essere barattato con la comodità, perché il tempo risparmiato per fare meno strada consente di avere più tempo per fare più esposizioni. E si può anche provare a stimare quale sia il punto intermedio, tra casa e il luogo più buio remoto, in cui si ha il compromesso migliore.


Diciamo che sono d'accordo, anche se con una piccola postilla, per quanto riguarda la somma di più esposizioni (che tra l'altro è il metodo che adotto quando non posso guidare) e cioè che la camera CCD abbia un basso rumore di lettura, come molti sensori Sony, per intenderci, ma questo è un dettaglio tecnico.Sul piano operativo, poi, secondo me non è solo una questione di comodità (che comunque c'è) ma di possibilità di razionalizzare e pianificare l'attività, specie nei casi in cui la postazione fissa si trovi a casa propria.

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 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana con il CCD
MessaggioInviato: giovedì 25 giugno 2009, 22:08 
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Iscritto il: martedì 9 maggio 2006, 23:43
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Località: Padova
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Certo, il discorso è semplificato e ipotizza un CCD ideale senza rumore. Con 0 rumore e milioni di livelli di grigio in teoria potrebbe fotografare le galassie anche di giorno (sempre che valga l'ipotesi secondo cui il chiarore di fondo sia costante, cosa di cui dubito se andiamo a livelli dell'ordine di decimilionesimo di magnitudine! :lol:).


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