ercap ha scritto:
Di fronte a stimoli esterni posso rifiutarli e allora mi rimangono estranei. Se invece li accetto allora non sono più estranei, anzi, diventano parte di me stesso.
Caro Ercap è proprio qui che si cela il nodo della questione. Le nostre sensazioni sono stimoli chimici ed elettrici ben precisi e definiti all'interno del nostro cervello. Quello che a te sembra una decisione POTREBBE essere una illusione di libertà, ma il dubbio è relativo al fatto che ogni nostra scelta è in realtà legata univocamente alle esperienze personali passate e agli stimoli esterni che agiscono nel momento. Per capirsi con un esempio: nel momento in cui ho letto il tuo messaggio sul forum e ho "deciso" di risponderti, in realtà il nostro cervello non aveva alcuna scelta da fare. Unendo lo stimolo immediato legato alla lettura del tuo post, le mie esperienze passate relative all'apertura del post stesso, relative al dubbio che mi sono posto a riguardo, riguardo la mia educazione e formazione, fino ad arrivare alla disponibilità di rispondere nel mio ufficio, tutto questo non poteva che portare a UNA e solo UNA "decisione".
Certo tu potresti portare come controparte in questa discussione l'esempio del cambio di idea repentino o al fatto che sapendo di non avere scelte posso in ogni caso cambiare idea. Ma penso che anche in quei casi il nostro cervello non fa altro che aggiornare l'intero pacchetto con nuovi stimoli esterni o mettendo nel calderone nuove informazioni che non possono far altro che portare ad altre scelte.
Capisco bene che non ho le qualità dialettiche per spiegare bene la questione e non ho assolutamente alcuna certezza a riguardo, quindi quanto scritto solo è solo una ipotesi che propongo anche se in alcuni passaggi potrebbe sembrare una spiegazione.
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Tillo / Roberto
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