Questa galassia in Canes Venatici è stata il primo e unico soggetto ripreso nella notte
tra giovedì e venerdì durante lo Star Party del Forum di Astrofili.org svolto, come ricorderete,
a Monte Amiata dal 21 al 24 maggio sul prato del Contessa.
La volontà di fotografare la galassia M63 è stata dettata principalmente dall’esigenza di
documentare le parti deboli, in particolare alcuni dettagli specifici poco noti. Per questo
motivo sono state stabilite a priori esposizioni lunghe, frame da 900 secondi ciascuno per
un totale di 3,5 ore, in ottemperanza delle buone condizioni di buio della postazione toscana.
Il risultato emerso pone gli scatti di M63 al vertice delle mie riprese più profonde, realizzate
con la BRC250 e l’ST-10, superando i precedenti frame della fotografia di NGC 7331 (2,5 ore),
scattati lo scorso agosto da Forca Canapine.
La magnitudine stellare del campo attorno alla galassia M63 si attesta oltre la +22^,
mentre la stella più debole è pari alla mag. +22.99^ nel rosso!
Il riferimento da cui sono stati tratti i valori delle magnitudini è però da considerarsi di massima
e quale punto di partenza, essendo la fonte stessa nota come non fotometrica.
Alla prima analisi dell’immagine sono apparse finalmente le propaggini più esterne, quelle
che tentavo di fotografare da diverso tempo. In particolare quei due grandi e debolissimi
archi che si espando dalla galassia in direzione nord-est (alto-sinistra nell’inquadratura)
per circa 14' dal nucleo e per ben 21' in larghezza (est-ovest), costituiti probabilmente
da materia interstellare che interagisce con le forze gravitazionali della stessa M63.
Nel vortice delle zone centrali di M63 è stato possibile riscontrare alcuni ammassi stellari
aperti, di aspetto puntiforme, appartenenti alla galassia. Altrettanto evidenti e disseminati
sulle spire principali, s’individuano diversi noduli brillanti costituiti da regioni HII dell’idrogeno
neutro. Ben visibili le
dust-lanes, bande di polveri scure che costituiscono buona parte dei
bracci di questa spirale. La più evidente, quella che contraddistingue la Sunflowers da
tutte le altre galassie, pare ricordare una cicatrice che taglia in modo netto lo spigolo
sud-est di M63.
Rimanendo su questa zona di M63 vorrei focalizzare l’attenzione su un particolare relativamente
luminoso visibile a poco più di 1’ d’arco, direzione sud-ovest, dalla stella GSC 3024 1166 di
magnitudine +10.86v. Le coordinate sono: AR 13h 15m 35s Dec +41° 57' 05".
A un confronto diretto con le lastre blu, rosse e infrarosso del POSS II e dell’SDSS questa
formazione appare isolata dal resto del contesto.
Tale dettaglio è catalogato nel SIMBAD, nel NED e nell' RC3 (Third Reference Cat. of Bright
Galaxies da de Vaucouleurs 1991) con il nome di UGCA 342. Nel Principal Galaxies Catalog
è classificato come PGC 46093, mentre nell'SDSS è indicato con la sigla: SDSS J131508.47+420000.6.
Tutti i cataloghi citati rappresentano e identificano la struttura chiamata UGCA 342, come
galassia distinta.
A ben guardare la foto scattata sul M. Amiata, non si direbbe.
In tale immagine infatti sembra che UGCA 342 abbia una lunga e debole scia in direzione
est che la pone in stretto contatto con la galassia M63, proprio in corrispondenza della
dust-lane più evidente.
Osservando questa particolarità viene spontaneo concludere che il dettaglio UGCA 342
invece di essere una galassia esterna, come riportato sui cataloghi, sia piuttosto un
particolare di un braccio della spirale di M63.
A dimostrazione di questa constatazione si vedono ancora più sotto la UGCA 342 altre
strutture analoghe, seppure più deboli, che non lasciano dubbi sulla loro natura.
A questo punto, se le conclusioni si dimostrassero fondate, sarebbe auspicabile trovare
la corretta collocazione del dettaglio UGCA 342.
In ultimo vorrei infine spendere due parole (mi rendo conto soltanto ora di aver esagerato

)
sull’altissima concentrazione di galassie deboli rivelate attorno a M63 (vedere a tal
proposito la mappa in HiRes - attenzione perché è piuttosto pesante).
Trovo sempre incredibile e sorprendente, una volta superata la soglia della 19^ - 20^
magnitudine, vedere come aumenti vertiginosamente e in modo esponenziale il numero
di galassie soprattutto, e ovviamente, quando ci si trova a fotografare in profondità
distanti dal piano galattico.
Cari saluti,
http://www.danilopivato.comDanilo Pivato