provo a dare un contributo alla discussione,
io penso che "astronomia urbana" non significhi sostanzialmente nulla senza altri "aggettivi".
io ho fatto astronomia urbana a battipaglia, fino al 2006, da una casa a circa 1km in linea d'aria da quella dove abito adesso.
in quella casa avevo un terrazzino all'ultimo piano tutto per me e, con l'LX90 ho visto decine di oggetti messier e NGC.
poi, a marzo 2006, mi sono trasferito in un'altra casa (purtroppo nella vita si hanno anche esigenze che non siano solo cielo buio e terrazzini accessibili).
la nuova casa è, come dicevo, ad un km in linea d'aria dalla vecchia, pero' ho a 50 metri la stzione centrale (con i suoi lampioni), sono a piano terra e (zenit precluso, anzi precluse altezze maggiori di 45°) e, dall'altro lato ho il centro della città.
qualche sera fa non sono ruscito a vedere M57 e M13 era un batuffolino.
facevo astronomia urbana fino a 4 anni fa e la faccio oggi.
4 anni avrei poturo dire che si puo' fare astronomia urbana (con la consapevolezza che i cieli neri sono altri), con la possibilità di avere un numero molto alto di DSO accessibili.
oggi potrei dire che non si puo' fare astronomia urbana, se non ci si accontenza di luna e pianeti e doppie.
tutto cio' per dire che, al solito, non esistono dogmi ma ogni discussione va contestualizzata (e finalmente sono riuscito ad usare questa parola in un discorso serio

)
ah... anche quando torno a casa dei miei faccio astronomia urbana, nel senso che mi affaccio sul balcone della mia cameretta ed ho il cielo dell'amiata
