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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana
MessaggioInviato: giovedì 28 maggio 2009, 8:41 
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Iscritto il: sabato 21 marzo 2009, 18:20
Messaggi: 645
AndreaF ha scritto:
spok ha scritto:
Sono molto gradite critiche ed osservazioni pertinenti al testo in questione, che fa da "traccia" ai temi di questa discussione insieme ai link già postati da me e da altri.
Qui si parla di quel che si vuole, il thread non è tuo sebbene tu l'abbia aperto... eventuali OT saranno, come ti è gia stato detto, gestiti dai moderatori (altrimenti che ci stanno a fare :D ) quindi non venirci a dire di cosa parlare...


Se una ragola vale per me, vale per tutti. O altrimenti chiudiamo qui, cosi sono contenti tutti (moderazione compresa).

Mi sono solo attenuto a quello che mi è stato detto qui, dal moderatore:

Antonello Medugno ha scritto:
Ciao spok, quanto dici sulla questione "urbana" è quanto mai lecita, ti chiedo di evitare di riportare costantemente quello che ritieni sia OT (lascia che sia lo staff a pensare a ciò) o quello che possa "minare" la discussione aperta da te, non devi difendere una posizione visto che si sta discutendo in termini di condivisione di esperienze.
Ritorniamo quindi sulle questioni da te richieste all'inizio:
spok ha scritto:
Vorrei iniziare questa discussione sulla astronomia urbana, dove portare link, esperienze, suggerimenti.

Ognuno porta la sua esperienza (link, osservazioni, etc) ed è giusto rispettare tanto quella del cielo urbana quanto quella del cielo buio; da quest'ultima non dimentichiamo che deriva il "cielo". ;)

Cieli sereni

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Imparo a osservare il cielo buio con:

bresser messier n-130 (newton 130/1000, f/7,7, eq 3.2), binocolo bresser hunter 10x50
oculari: ploss 25mm, 15mm e 10mm (in dotazione al bresser); William Optics Swan 20mm, TS Planetary HR 9mm, TS Planetary HR 5mm
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 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana
MessaggioInviato: giovedì 28 maggio 2009, 8:46 
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Iscritto il: sabato 21 marzo 2009, 18:20
Messaggi: 645
ippiu ha scritto:
Vado in Niger in pieno deserto Sahara all'interno del massiccio dell'Air a piedi per 10 giorni, prima città di 80000 abitanti distante 200 km in linea d'aria: mi porto il bino Lidl. Lo punto una sera nel cielo nemmeno troppo trasparente (a detta dei tuareg la Via Lattea, di solito si vedeva fino all'oizzonte e sempre si vedeva un'altra luce che loro dicono "arriva e va".... io pensai che fosse la luce zodiacale) ed a mano libera vago nel Cigno e senza nemmeno troppo sapere dove fosse la Velo la trovo e la inquadro tutta, la vedo in visione diretta e la vedo proprio bene, ripetoin un bino Lidl anche scollimato.

Mi ha lasciato molto di più quella visione che tante altre visioni "batufoliere" dalla mia pianura... :)


Ok, allora per fare l'astrofilo devo passare in agenzia viaggi a fare i biglietti per il prossimo novilunio?

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 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana
MessaggioInviato: giovedì 28 maggio 2009, 8:55 
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Iscritto il: sabato 21 marzo 2009, 18:20
Messaggi: 645
Giorgio ha scritto:
EHEHEH...
Purtroppo verso le 8.30 il cielo era un pò annuvolato e mi ha fatto desistere...spero domani vada meglio!!


speriamo il tempo migliori, c'è parecchia tensione in giro... :mrgreen: :mrgreen:

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 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana
MessaggioInviato: giovedì 28 maggio 2009, 8:58 
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Iscritto il: sabato 21 marzo 2009, 18:20
Messaggi: 645
Lead Expression ha scritto:

Io, che sono sostanzialmente un astrofilo da balcone specialmente per motivi logistici, penso che dalla città si possano fare tante cose che si possono fare (meglio) dalla montagna, il viceversa invece non vale. Penso sia insensato non usare il telescopio da casa per principio ma penso sia altrettanto sbagliato pensare che il balcone possa offrire qualcosa di minimamente paragonabile ad un cielo buio. Se si ha la possibilità di scegliere tra recarsi sotto un cielo buio e accontentarsi dei batuffolini, cercherei di vincere la pigrizia a tutti i costi.


C'è anche un'altra soluzione: andare ad abitare dove il cielo è buio anche dal balcone. Pare che alcuni astrofili scelgono casa di notte, nelle isole e nelle montagne, apposta per poter fare gli "urbani" con cieli bui.

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 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana
MessaggioInviato: giovedì 28 maggio 2009, 9:01 
spok ha scritto:
e rimando a ciò che il "bestseller" di astronomia amatoriale del momento definisce come "urban astronomy".


Qui si potrebbe fare un discorso interessante.
Facciamo caso a dove si parla di urban astronomy:
libri, testi, trattati, guide, associazioni, gruppi, appassionati...
non sono in Italia...
sembra banale, ma non lo è...
la "cultura della luce" in Italia è qualcosa di totalemente unico, non si trova una situazione analoga in tutto il mondo.
Qui da noi un qualsiasi agglomerato è una fonte di luce parassita enorme.
I coniugi Thompson, quando parlano di Courtyard Observing, non si immaginano nemmeno
vagamente in che condizioni versino i cortili italiani, dove anche i sette nani di gesso hanno installata una fotoelettrica da 5.000 Watt...
non è nemmeno un problema di Inquinamento Luminoso, è un problema di impossibilità di adattamento per l'occhio:
in qualsiasi direzione, su, giù, destra, sinistra, vogliamo lo sguardo, c'è una luce che ci punta.
Queste sono le condizioni generali in cui versa tutta Italia.
Certo ci sono i casi particolari, ma sono davvero pochi.
Guardate me, per esempio: i miei genitori vivono in montagna, a 1350 metri, in mezzo agli orsi (davvero, è di pochi giorni fa l'ufficializzazione della Forestale: sotto casa ho otto orsi che gironzolano tranquillamente, indisturbati...)...
ma la terrazza della baita è illuminata a giorno da una smodata batteria di megalampioni imipiantati sulla strada, a pochi metri l'uno dall'altro...
ed il bello è che il "centro urbano", la "frazioncina", è un groppo di 4 case, ed i residenti sono solo 3 persone!!!


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 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana
MessaggioInviato: giovedì 28 maggio 2009, 9:18 
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Messaggi: 8592
Località: Leiden, The Netherlands
spok ha scritto:
C'è anche un'altra soluzione: andare ad abitare dove il cielo è buio anche dal balcone. Pare che alcuni astrofili scelgono casa di notte, nelle isole e nelle montagne, apposta per poter fare gli "urbani" con cieli bui.


Una casa è scelta per forza di cose in un centro abitato. A meno di non trovare casa in un posto isolato (e per isolato intendo che il primo centro abitato con è a 30km, e non bastano di certo per avere un cielo buio) il cielo non sarà mai decente. E' una questione fisica. Tanto è vero che anche chi ha casa in montagna spesso si muove verso posti "un po' più bui". Se poi per "casa" intendi "baita", allora siamo d'accordo... se fai il cacciatore di yeti va benissimo :mrgreen:

Se vuoi fare astronomia dal balcone, fallo e sentiti astrofilo. Se vuoi convincerti che il cielo buio sia sostituibile o che non sia di fondamentale importanza, sappi che ti stai precludendo il 70% in quantità e il non-so-quanto% in qualità di quello che il tuo e qualunque telescopio può dare.
Il punto è capire se sei consapevole di questo. A quel punto sarai solo, come me, un astrofilo urbano pigro :)
Il che di certo è meglio che chiudere il telescopio in una scatola ;)

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Tutto ciò che dà fastidio al potere e alle buone coscienze, questo è Marcos. E, per questo, tutti noi che lottiamo per un mondo diverso, per la libertà e l'emancipazione dell'umanità, tutti noi siamo Marcos.


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 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana
MessaggioInviato: giovedì 28 maggio 2009, 9:23 
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Iscritto il: sabato 21 marzo 2009, 18:20
Messaggi: 645
fede67 ha scritto:
I coniugi Thompson, quando parlano di Courtyard Observing, non si immaginano nemmeno
vagamente in che condizioni versino i cortili italiani, dove anche i sette nani di gesso hanno installata una fotoelettrica da 5.000 Watt...


Non direi, perchè proprio a inizio del cap. 25 dicono proprio le cose che riferisci te, cioè che da giovani era sufficiente andare nel cortile e ora devono fare almeno 80 km lontano dalle città per vedere DSO.

Invece loro quando parlano nel capitolo citato di "urban astronomy" si riferiscono chiaramente a osservazioni fatte da New York, Chicago etc...
I club di "urban astronomy" hanno spesso delle convenzioni con le amministrazioni locali per recarsi di notte, in gruppo, nei parchi cittadini a fare star party. Questo perchè andare di notte per parchi è altamente pericoloso nelle metropoli americane, più che recarsi da soli in posti desertici o montani, a causa della microcriminalità e delle gang urbane di certi quartieri a rischio. Per questa ragione alcuni osservano dai tetti dei grattacieli.

Mi sono piegato dalle risate quando parlano del tizio che ha stazionato il suo newton nel parco di una cittadina americana e si è trovato in breve circondato da macchine della polizia con armi puntate addosso, come nei film... perchè qualcuno ha telefonato che c'era un terrorista che stava montando un lanciarazzi.

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 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana
MessaggioInviato: giovedì 28 maggio 2009, 9:41 
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Iscritto il: sabato 21 marzo 2009, 18:20
Messaggi: 645
Lead Expression ha scritto:
Se vuoi fare astronomia dal balcone, fallo e sentiti astrofilo. Se vuoi convincerti che il cielo buio sia sostituibile o che non sia di fondamentale importanza, sappi che ti stai precludendo il 70% in quantità e il non-so-quanto% in qualità di quello che il tuo e qualunque telescopio può dare.
Il punto è capire se sei consapevole di questo. A quel punto sarai solo, come me, un astrofilo urbano pigro :)
Il che di certo è meglio che chiudere il telescopio in una scatola ;)


Non ho detto questo, ossia, non ho escluso di poter uscire verso cieli bui. Come già dico da tempo, tutti quelli che animano questa discussione hanno chiaro questo concetto.

Le mie posizioni "repressive" verso coloro che qui (intendo in questa discussione) continuano a sostenere che l'astronomia urbana è negativa e dannosa specie ai neofiti, che il cielo buio è insostituibile, che dalla città non posso definirmi astrofilo serio etc... sono solo per un fatto di coerenza con la discussione.

A nessuno è vietato aprire un 3d intitolato "abbasso la astronomia urbana", o come qualcuno ha fatto tempo fa (quando è nato questo 3d) aprire discussioni in cui si sostiene che non si può essere astrofili seri se non si osserva da cieli bui come quelli in Africa o nel mezzo degli oceani.

Come allo stesso modo anche io non sono andato nel 3d di quelli che sono tornati dalla Namibia a dire che hanno buttato via soldi, che potevano starsene a casa loro e osservare MALE la via lattea (e gli oggetti australi sulle foto via internet).

Quando ho aperto questa discussione lo ho fatto perchè ero perplesso per la piega che stava prendendo in generale questo hobby, rispetto a quando ero bambino (e in cui si poteva ancora osservare bene dal giardino di casa).
Sembra ormai chiaro che fare gli astrofili significa viaggiare, andare lontano nella notte in posti in cui non ci sono luci di nessun tipo. In posti dove non ci sono luci solitamente non c'è "vita" quindi occorre attrezzarsi (per mare o per montagna). Pare che oggi oltre al telescopio un astrofilo deve scegliersi dei buoni scarponi e un equipaggiamento da alta quota, buoni zaini e materiali tipo un generatore di corrente da campo. Altro che stare a litigare se meglio dobson o eq...

Questa "deriva" mi ha preoccupato: è tutta colpa dell'inquinamento luminoso? Forse non è possibile comperare un telescopio e sperare di utilizzarlo anche da casa propria? Forse ci si sentirebbe come quella vecchia pubblicità della "grappa Bocchino Sigillo D'oro", dove il bambino si arrampica sull'armadio di cameretta sua vestito da scalatore, con il poster del cervino dietro le spalle?

Ecco il senso della discussione, oltre che parlare di report osservativi e proporre link di siti utili a chi sta a casa... continuare a ripetere -implicitamente o esplicitamente- "esci lontano da casa e poi vedi" o "se non vai in montagna sotto il cielo buio non sei astrofilo" lo trovo poco utile allo sviluppo del discorso.

Mi scuso se mi comporto come un ducetto ma è un fatto di coerenza al tema e alle regole più che una linea comportamentale che ha a che vedere con l'astronomia.

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 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana
MessaggioInviato: giovedì 28 maggio 2009, 9:45 
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Iscritto il: venerdì 21 dicembre 2007, 13:49
Messaggi: 4574
Località: Roma / Amelia (TR)
Tipo di Astrofilo: Visualista
fede67 ha scritto:
non è nemmeno un problema di Inquinamento Luminoso, è un problema di impossibilità di adattamento per l'occhio:
in qualsiasi direzione, su, giù, destra, sinistra, vogliamo lo sguardo, c'è una luce che ci punta.
Queste sono le condizioni generali in cui versa tutta Italia.


Quoto in pieno, Fede. Spesso il problema sono le luci dirette, il cielo in sè può essere anche discreto.
Bisogna andare a nascondersi come malfattori dietro muri o siepi perchè una comoda piazzola è invasa da megaluci completamente inutili e dannose, oltre che per noi, per le casse dei comuni.

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Ci sedemmo dalla parte del torto, visto che tutti gli altri posti erano occupati.

Dobson GSO 10" con Telrad - Celestron CPC800 - Meade ETX-70
Panoptic 24mm - FF 19 mm - Hyperion zoom 8-24 mm - Genuine Ortho 5mm - Barlow Televue 2X - Astronomik OIII
Zwo ASI 120 MC


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 Oggetto del messaggio: Re: Astronomia urbana
MessaggioInviato: giovedì 28 maggio 2009, 9:45 
spok ha scritto:
Ok, allora per fare l'astrofilo devo passare in agenzia viaggi a fare i biglietti per il prossimo novilunio?


No, puoi sempre passare sei-sette mesi sul balcone tentando di trovare M31, quando sarà abbastanza alta...
:D :D :D

Scherzi a parte, cerchiamo di fare chiarezza.
Ora, tu sei alle "prime armi" e stai dimostrando una passione, un entusiasmo ed una voglia di fare encomiabili.
Magari tutti i giovani astrofili avessero la tua "energia"... :wink:
però devi anche considerare che l'astrofilia non si può "ridurre" a due pianeti ed una manciata di oggetti di Messier...
perchè, volenti o nolenti, questo è ciò che può offrire una osservazione urbana.
Facci caso...
le liste di "oggetti urbani" che si trovano nei siti delle associazioni di Urban Astronomy sono dutti NGC...
ma tu dal tuo balcone, hai avuto grossi, grossissimi problemi con una "semplice" M13, che viene detto in gergo "il faro", un oggetto che da un cielo "buietto" si vede ad occhio nudo...
è evidente che quelle liste sono fatte per altri strumenti, per altri "siti urbani", e per altri "livelli di esperienza"...
sono realmente fatti per "astrofili navigati" che per svariati motivi non hanno più molto tempo per "uscire" e si "inventano" nuove sfide da balcone...
molti di loro hanno strumenti tipo C11 o C14, con montature massicce, ed utilizzano sensori CCD...
ma la realtà è che un neofita, da solo, con un normalissimo newton "entry level", da un balcone in città non riuscirà a fare molta strada...
te ne accorgerai presto, quando dopo un anno passato col naso all'insù titerai le somme, e vedrai che gli oggetti osservati li conti sulle dita di una sola mano...
ecco che allora comincerai a pensare che forse si, è il caso di allontanarsi un pochino dall'urbe, dai muri delle case e dai tetti bollenti, dai fari e dai lampioni...
se tu avessi la fortuna di avere un gruppo astrofili vicino, questa "evoluzione del pensiero" la affronteresti più velocemente, perchè con un "mentore" affianco impareresti in una notte molto più di quello che puoi apprendere "in solitaria" da mille libri, software e goto...
ed è questo il motivo perchè si insiste sempre nel direzionare i neofiti verso gruppi o associazioni...
non tanto per il carattere "sociale" della cosa, ma quanto per le reali possibilità di cresita individuale...

ma torniamo al discorso di cui sopra...
dicevo, l'astrofilia non si riduce a quattro pianeti ed il Catalogo Messier...
c'è un universo la fuori, migliaia di oggetti osservabili, e quesati hanno bisogno semplicemente di due cose per essere visti: apertura e cielo buio.
Non ci sono se, non ci sono ma...
non è un discorso di "presunzione", o di essere "meglio degli altri", è un discorso di consapevolezza e crescita, che c'è nell'astrofilia come in qualsiasi altro hobby o passione o sport...
imho... :wink:


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