GHT 20X110 vs APM 100 ED
Venerdì 24 Aprile ore 22.00, ho appena concluso impegni di lavoro, guardo il cielo e verso le montagne e vedo sereno, un bacio al mio piccolino e alla sua mamma e carico gli strumenti in macchina.
Mi dirigo verso il piazzale antistante l’osservatorio del Mte Baldo e appena imbocco la stradina sterrata vedo macchine parcheggiate, ma certo, avevo dimenticato che stasera c’è l’uscita sociale del mio Circolo!
Mi faccio strada carico di valigette e treppiedi tra decine di persone che mi osservano un po’ stupite e alla 23.00 sono operativo accanto a due Dobson, quello sociale da 50 cm e il nuovissimo Acqurius da 40 cm del mio amico Mauro Pozzato, dal quale attendo consegna di un Dob da 12.5” ottimizzato per l’uso con visore binoculare, ma ne scriverò dopo.
Il cielo è sereno ma carico di umidità, non è scuro, punto M44 prima con il 20x110, è la prima luce in montagna per lui e sono quasi emozionato, rimango 10 minuti buoni incollato sull’ammasso. Passo all’APM, stesso oggetto, 25x, mamma che spettacolo quei 70° di CA, quasi lo preferisco all’altro…
Passo al tripletto di galassie del Leone e la prima cosa che noto è che il picolo asterismo ad Ovest delle galassie a forma di amo da pesca che uso per localizzarle appare evidentissimo rispetto a ciò che vedo da casa, bella scoperte penserete voi, ma mesi di astinenza da montagna si sono fatti sentire. Eccole li, scolpite in cielo, mi colpisce NGC 3628, molto estesa anche in visione diretta. Passo al 20x110 e rimango un po’ deluso, complice il fondo cielo chiaro non ottengo una visione migliore, a parte contrasto e puntiformità leggermente superiore, ma questo era evidente anche da cieli cittadini.
Passo ad un altro classico, M81 e 82, quasi fotografiche, notevoli anche a 50x ma meglio a ingrandinenti minori. A 3 metri ho l’Acquarius 40 cm, chiedo a Mauro di farmi vedere le stesse galassie e approfitto per guardare nel nuovo gioiello, M 82 sembra un tubo al neon per quanto è luminosa, le stelle appaiono capocchie di spilli e senza spikes, sembra di osservare in un rifrattore, merito anche della singola razza curva che sostiene il secondario. E’ interessante notare che anche lui, dobsonista convinto, osservandola al binocolo sia rimasto impressionato dalla resa in confronto, stiamo parlando di 100mm contro 400!!! Visto il 50 cm libero mi ci fiondo e osservo le stesse galassie, veramente fotografiche e ricche di sfumature, ma è sempre un 50 cm da quasi 100 Kg, non fa per me.
Torno ai bino punto altri classici, M51 bellissima, evidente la struttura e i due nuclei, M101 appariva molto estesa ma ovviamente non così dettagliata come la precedente. M13 risolto nella periferia a 50x, M3 un abbagliante macchia luminosa.
La serata è passata così, ho osservato decine di oggetti con i mie binocoli e i Dobson di amici, peccato il poco tempo a disposizione, diciamo che è stata una “mezza maratona Messier”.
Se devo trarre delle conclusioni sul confronto tra l’APM e il GHT dico che l’angolato ha stravinto, possibilità di cambiare ingrandimento, comodità della visione a 45° e 70° di CA si fanno sentire sul campo ma comunque non mi aspettavo una resa ottica così soddisfacente, l’avevo provato solo da casa e si sa che un buon cielo mette in risalto gli eventuali difetti, soprattutto il cromatismo di cui mi aspettavo un vistoso incremento.
Evidentemente per il 110 ci vuole un cielo VERAMENTE buio, come del resto ampliamente scritto da chi l’ha testato prima e meglio di me.
Due parole sul mio futuro Dobson. Ho chiesto a Mauro di accorciarmi i tralicci di 15 cm per estrarre il fuoco per la torretta e montare un secondario più grande per non perdere luce a causa dell’avvicinamento tra gli specchi, vedremo come va, so solo che il primario (made in USA) ha una steel ratio certificata che rasenta la perfezione. E intanto ha già ricominciato a piovere…
Alla prossima.
Allegato:
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