AndreaF ha scritto:
spok ha scritto:
raramente si fanno 80km di macchina per allontanarsi dalle luci della città.
purtroppo è l'unico modo per fare deep decente...
In Italia occorre andare in montagna, ma in particolari luoghi. Questi devono essere completamente protetti da qualsiasi luce in tutte le direzioni, quindi vanno bene certe vallate ma non le pendici presso i centri abitati. Il problema è che le montagne sono una barriera all'inquinamento luminoso delle città, ma ostacolano la visibilità degli oggetti appena sorti o in tramonto.
Nel libro di thompson invece si parla di luoghi a 80 km da grandi città e almeno a 30 km da piccoli paesi, ma anche di orizzonte libero in tutti e quattro punti cardinali. Questa possibilità è tipica di molti posti negli USA dei deserti e delle grandi praterie, ma non da noi. Ormai la pianura padana (la più vasta in italia) è una sorta di città diffusa, di campagna urbanizzata tale che in ogni punto è quasi impossibile non vedere luci provenienti da attività umana.
Per questa ragione il deep sky diventa una occasione rara e allora, visto che si tratta di montagna, i suggerimenti del libro possono essere utili in quanto veramente è importante essere attrezzati per la propria sicurezza e salute.
Ma per la maggior parte dei casi solitamente si osserva da casa propria o comunque da luoghi appena bui fuori città, per cui l'astronomia dilettantesca è più facile logisticamente.
Nel libro infatti esiste un capitolo molto ottimistico sul cosiddetto "urban astronomy", cioè sulle reali possibilità di chi resta in città. Ci sono dei club in USA che si occupano solo di questo e si osservano luna, pianeti, stelle doppie e qualche deep particolarmente luminoso.
Per questa ragione, se esiste interesse, non bisogna scoraggiarsi a comprare il telescopio qualora non ci si senta di recarsi in montagna dopo ore di auto, ma dedicarsi ugualmente all'astronomia dal proprio cortile balcone. Per il deep...pazienza: si guardano le foto di Hubble e nel frattempo si impara un po.