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 Oggetto del messaggio: 32 Ori e dintorni, su invito di RAS
MessaggioInviato: giovedì 29 gennaio 2009, 9:34 
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Iscritto il: domenica 1 giugno 2008, 19:38
Messaggi: 1928
Località: milano
28/1/2009
MILANO
condizioni: ILLUNE, seeing 7/8, umidità altissima, trasparenza quasi nulla, visibilità occhio mag 3/3,5 max.
PENTAX 85 su montatura originale


Dopo aver ricevuto, nella giornata di ieri, una mail di RAS che mi chiedeva di controllare l'allungamento della 32 ORI (stella doppia con componenti di mag. 4,4 e 5,8 separate di circa 1,2”) intravisto con un 80 mm. ED di nuova produzione non potevo non raccogliere la sfida e curiosare.
RAS parlava, nel suo scritto, di un “allungamento” del disco di airy percepito a 200x (ingrandimento massimo raggiunto con il suo rifrattore da 8 cm.) ma la cosa, in tutta sincerità, mi lasciava molto perplesso.
Il potere risolutore teorico secondo Dawes di un simile strumento si attesta intorno a 1,5”. Il valore è valido però per una risoluzione completa, con i dischi staccati benché vicinissimi, ed è quindi immaginabile che si possa scendere lievemente sotto questo valore accettando una separazione parziale. Mi lasciava stupito il valore dell'ingrandimento (200 volte) che trovavo basso per il tipo di osservazione e alto per il tipo di strumento (un doppietto ED a corta focale). Per conoscenza però non potevo non dare credito a RAS, che tutto dice fuorché sciocchezze, e quindi ero smanioso di testare la doppia in questione.
Per cercare una certa parità di condizioni strumentali ho usato il Pentax 85/1000 sulla sua montatura originale anni '70 sprovvista di moti elettrici e usata quindi, come trent'anni fa, in modo completamente manuale intervenendo sui flessibili in acciaio.

Ho cominciato con la più bassa Rigel la cui duplicità, grazie anche alla qualità elevatissima di questo rifrattore vintage (ha il migliore star test che abbia mai visto su uno strumento a lenti, pari solo a quello rilevato sullo Zeiss AS 63), era banale ma molto indicativa.
La 32 Ori (situata nella “gola della cintura di Orione”) presentava però ben altre difficoltà. Fino a 170x, nonostante un seeing a tratti ottimo, non notavo alcuna duplicità se non un'immagine non proprio rotonda ma allungata. A 250x la duplicità era invece certa. Due dischi a contatto, o lievemente interpolati, ma sicuramente due. Una sorta di immagine alla “barbapapà”.
Quasi incredulo sono salito a 400x, potere che l'ottica regge senza accenni di difficoltà (incredibile come lavoravano le ottiche al tempo... le ottiche di pregio, quantomeno). Nonostante l'immagine perfetta, il gradiente di luminosità, unito alla scarsissima trasparenza e lattescenza del cielo, restituivano una visione non sufficientemente brillante del sistema e la messa a fuoco diventava molto critica.
Per pura controprova ho indirizzato l'ottica sulla 28 Ori (la Eta Orionis), una doppia con componenti di magnitudo 3,4 e 4,8 separate da 1,7” che risultava separata già a 170x e diveniva spettacolare a 250x.
Ancora più bella appariva la vicina Zeta Ori, Alnitak, doppia (anti tripla ma la terza componente è molto distante e quindi poco interessante) con componenti di 1,9 e 3,7 mag. Separate da 2,4”. Facilmente intuibile anche a 110x e perfetta, oltre che bellissima, a 170x

La sera, fredda come poche e umida (connubio non proprio piacevole), si è chiusa poco dopo con gli strilli di Ginevra che mendicava attenzioni... Resta comunque un test notevole per l'ottica di questo vecchio Pentax 85 (più unico che raro nella sua reperibilità) e ulteriore conferma (e per questo un grazie a RAS)


Paolo

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MessaggioInviato: giovedì 29 gennaio 2009, 10:19 
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Iscritto il: giovedì 10 agosto 2006, 10:11
Messaggi: 11622
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cherubino ha scritto:
La 32 Ori (situata nella “gola della cintura di Orione”) presentava però ben altre difficoltà.



Cosa intendi per la gola della cintura di Orione? Non è di fiano a Bettatrix?
Comunque riconfermo a Ras di averla sdoppiata anch'io a 400x ieri sera, con il mak180. Ma con quegli affarini, come fate a separarla? Ovviamente è una battuta, devono essere fatti davvero bene! Magari stasera la provo con l'etx90.


cherubino ha scritto:
Per pura controprova ho indirizzato l'ottica sulla 28 Ori (la Eta Orionis), una doppia con componenti di magnitudo 3,4 e 4,8 separate da 1,7” che risultava separata già a 170x e diveniva spettacolare a 250x.
Ancora più bella appariva la vicina Zeta Ori, Alnitak, doppia (anti tripla ma la terza componente è molto distante e quindi poco interessante) con componenti di 1,9 e 3,7 mag. Separate da 2,4”. Facilmente intuibile anche a 110x e perfetta, oltre che bellissima, a 170x

Bella segnalazione sulla Eta Orionis, messa in cantiere per stasera! :D

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MessaggioInviato: giovedì 29 gennaio 2009, 10:27 
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il mio 80ino fa fatica con 32 ORI,
magari stasera riprovo.

(ieri sera sembrava esserci un seeing decente ma dopo la terza sconfitta consecutiva del napoli ero troppo inc#####o per mettermi a osservare a 240X ruotando delicate manopole!)

speriamo il bel tempo regga anche stasera!

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MessaggioInviato: giovedì 29 gennaio 2009, 10:41 
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Iscritto il: mercoledì 17 ottobre 2007, 11:38
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Beh vedo che anche te avevi un buon seeing, forse un pochino peggio del mio e questo conforterebbe la mia osservazione (visto che il mio piccolo apo non dovrebbe essere alla tua altezza oltre al fatto di essere un pochino piu' piccolo).
Il fatto che poi nei momenti di calma a 170x vedevi allungata allora puo' essere una buona prova che io l'abbia vista allungata a 200x
(per curiosita' che tipo di oculare e diagonale hai usato?).
Ovviamente ci sono differenze sostanziali (ma quanto?) tra il tuo tele e' il mio e poi la diversita' degli occhi e tale che difficile fare confronti "sicuri".
Sarebbe bello affiancarli e altenarsi nell'osservare con uno e l'altro strumento nella stessa serata.
Un'altra domanda vorrei farti. Ti sembrava una differenza di 1.4 magnitudini tra le due stelle? Secondo me no! :wink:

Tanto per stuzzicarti di piu' ( :lol: ) prova questa. Il commento e' preso dal mio report:
"04301+1538 (STF 554) 1".65 5.7-8.1. Non vista purtroppo anche se non vicinissime la differenza di luminosita' era troppo forte, almeno per me, per riuscire a vedere la compagna e forse era anche debole. Chissa se qualcuno con un altro ottantino riesca a vederla."
Aggiungerei anche se un 100 riesca a vederla! :P
La zeta l'ho vista
anch'io ma ho notato che cadeva, la compagna piu' vicina, sul primo anello e la cosa ovviamente dava fastidio. Confermi?
Devo provare la 28Ori. :wink:

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MessaggioInviato: giovedì 29 gennaio 2009, 11:45 
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Confermo che la Zeta cade sul primo anello di diffrazione. E' comunque davvero facilissima.
Sulla differenza tra i due "80" usati è difficile dire. Sicuramente il Pentax 85 è più indicato all'osservazione di stelle doppie per via della focale doppia. Il Pentax 85 è praticamente un f12 o quasi, quindi credo che, forse anche in virtù di una lavorazione ottica e di una lucidatura (più che altro) di alta qualità, sia un po' più prestante in questo campo di applicazione. Un po' come confrontare uno Zeiss AS 63 con uno Scopos (tanto per dire)... non è proprio la stessa cosa. Detto questo, e considerando come ho visto io la doppia, posso immaginare che sia allungabile (al limite) anche con un 80ED di oggi. Vedo comunque, per questo tipo di osservazioni, insuperabili i vecchi 80mm a f15 o f20. Accettata la loro intrinseca "scomodità" sono sicuramente più prestazionali degli apo di oggi. Questo è palese. La differenza, ovviamente, non è certo abissale, ovvio.

Usavo un diagonale prismatico di ottima qualità e oculari: TMB 9mm, TMB 6mm, LV vixen 4mm, TMB 2,5mm.

Appena posso ti confermo la nuova sfida ma la vedo sicuramente più facile (poi magari "toppo").

Paolo

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MessaggioInviato: giovedì 29 gennaio 2009, 12:05 
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Iscritto il: mercoledì 17 ottobre 2007, 11:38
Messaggi: 11259
cherubino ha scritto:
Confermo che la Zeta cade sul primo anello di diffrazione. E' comunque davvero facilissima.
Sulla differenza tra i due "80" usati è difficile dire. Sicuramente il Pentax 85 è più indicato all'osservazione di stelle doppie per via della focale doppia. Il Pentax 85 è praticamente un f12 o quasi, quindi credo che, forse anche in virtù di una lavorazione ottica e di una lucidatura (più che altro) di alta qualità, sia un po' più prestante in questo campo di applicazione. Un po' come confrontare uno Zeiss AS 63 con uno Scopos (tanto per dire)... non è proprio la stessa cosa. Detto questo, e considerando come ho visto io la doppia, posso immaginare che sia allungabile (al limite) anche con un 80ED di oggi. Vedo comunque, per questo tipo di osservazioni, insuperabili i vecchi 80mm a f15 o f20. Accettata la loro intrinseca "scomodità" sono sicuramente più prestazionali degli apo di oggi. Questo è palese. La differenza, ovviamente, non è certo abissale, ovvio.

Usavo un diagonale prismatico di ottima qualità e oculari: TMB 9mm, TMB 6mm, LV vixen 4mm, TMB 2,5mm.

Appena posso ti confermo la nuova sfida ma la vedo sicuramente più facile (poi magari "toppo").

Paolo


A beh allora mi hai fotocopiato!! :mrgreen:
Stesse scelte oculari come le mie, infatti usato il 2.5 TMB e una buona, almeno spero, diagonale.
Beh certo che a prescindere dal diametro leggermente maggiore la tua focale lunga aiuta ma poi non penso ci sia una differenza abbissale tra il tuo e il mio :P
Forse il tuo ha immagini piu' secche ma non saprei se alla fine piu' incise su doppie simili (ma ti chiedevo anche prima la loro luminosita' di sembrava cosi differente, cioe' quel 1.4mag dichiarate?).
La differenza secondo me si vede su i particolari "colorati' dei pianeti. Sarebbe ovviamente da provare in condizioni uguali.
Per l'altra doppia vediamo, qui la differenza e' "tosta" non e come la eta di 1.4 ma di ben 2.4 (la distanza sembra simile) e inoltre la piu' debole e' di 8.1! :mrgreen:

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MessaggioInviato: giovedì 29 gennaio 2009, 12:20 
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ciao Ras,

scusa... non ho risposto a tutto: hai ragione.

La differenza di magnitudo mi è parsa forse anche maggiore di 1,4 (ma di poco) quindi confermo che è tale.
Gli oculari fanno molto (quelli che abbiamo usato sono buoni ma c'è di meglio, se ben vogliamo vedere). Io amo e detesto gli ortoscopici: immagini fantastiche ma impossibilità a guardarci dentro: divento matto. Così mi accontento della robaccia che fanno oggi. :roll:
La focale è importantissima.
Tu ottieni 200x con un 2,5mm.
Io ottengo 200x con un 5mm.
Questo significa che il complesso ottico lavora molto meglio, e questo un pochino si sente. Ecco perché mi sono stupito che tu notassi l'allungamento usando un 2,5mm che significa "tirare il collo allo strumento".
Inserendo il 2,5 al fuoco del Pentax io ottengo 400x, un valore che è usabile solo se l'ottica è perfetta e se il cielo è buio e trasparente. Fatta salva la prima variabile, la seconda è molto difficile dalla mia postazione urbana. Il risultato è che, a parte astri luminosi, già su stelle di 5° mag. il potere è tale da dare sì una immagine perfetta (geomericamente parlando) ma molto buia e questo crea grossi problemi nella messa a fuoco ottimale e nel fare emergere compagne deboli.

Il solo vero problema nello splittare il nuovo sistema che proponi non è tanto la differenza di magnitudo (comunque ostica) o la separazione (1,6 o 1,7" sono facili con ottiche da 85mm. ben lavorate) ma il fatto che, da me, il cielo intorno è bianco e questo, con soli 85mm di apertura, mi rende difficilissima l'individuazione della stellina più debole.

Paolo

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MessaggioInviato: giovedì 29 gennaio 2009, 12:28 
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Il problema della "raccolta di luce" non è da sottovalutare nell'osservazione delle stelle doppie.
Per assurdo, un ottimo 100mm. a lunga focale (vedi un f13 o f15, o anche un apo vero a f10: non ce ne sono più purtroppo) rappresentano, praticamente, strumenti che permettono di giungere a separazioni di 1", quindi migliaia di stelle doppie. Dal punto di vista "geometrico" non serve quasi andare oltre nella vita osservativa di un astrofilo.
Quello che manca a queste aperture non è tanto il potere risolvente ma la capacità di fare emergere i colori e le compagne molto deboli.
Il problema è che, aumentando il diametro non solo aumentano i costi (e amen, immaginiamo non sia un problema), ma aumentano soprattutto i problemi legati allo sfruttamento del potere risolutore massimo. In buona sostanza con un 10cm. f13 osservi sempre e riesci quasi sempre ad andare al limite fisiologico separatore, con un 20cm. osservi al meglio delle potenzialità 1/10 delle volte (o anche meno). Inoltre, nelle sere medie, il seeing ti massacra... questo è il vero problema.
Io sto ultimando uno steinheil da 15 cm. a f12 che dovrebbe essere il limite massimo ancora usabile il 25% delle sere (forse). Ho capito (dopo avere avuto strumenti molto più grandi, anche rifrattori) che per le stelle doppie 15 cm. a lente a lungo fuoco sono, praticamente, il non plus ultra, almeno sotto i nostri cieli.
Comunque sia, anche un "perfetto" rifrattore 150 f12 come quello che stiamo facendo non darà quasi mai la purezza di immagine che offrono invece i citati 8/10 cm... non ci sono balle, è così.

.. e aggiungo: PURTROPPO


Paolo

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MessaggioInviato: giovedì 29 gennaio 2009, 12:38 
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kappotto ha scritto:
cherubino ha scritto:
La 32 Ori (situata nella “gola della cintura di Orione”) presentava però ben altre difficoltà.



Cosa intendi per la gola della cintura di Orione? Non è di fiano a Bettatrix?......


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MessaggioInviato: giovedì 29 gennaio 2009, 12:42 
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hai ragione, Tuvok. e' la 28 Ori che è nella "gola della cintura di Orione". Ho copiato male i miei appunti di questa notte.

Paolo

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