Con questa fotografia inizio una nuovo ciclo di immagini deep-sky
tutte realizzate dalla postazione di Roma durante la trascorsa
stagione autunnale.
La caratteristica che accomuna tutte queste immagini è
l’orientamento d’indagine organizzato attraverso l’impiego di
un filtro centrato nella riga stretta H-alpha dell’idrogeno.
Lo strumento ottico con cui sono state eseguite le riprese è il
piccolo rifrattore SDUF II di 400mm di lunghezza focale, aperto
a f/4, impiegato per coprire la grande estensione apparente
della maggior parte delle nebulose diffuse fin qui inseguite.
L’elaborazione dei frame è stata condotta seguendo un’impostazione
volta a preservare, quanto più possibile, la fedeltà dei dati
contenuti e, allo stesso tempo, ottenere la migliore risoluzione
e profondità spaziale, spesso a scapito del rumore e dei residui
di tracce del blooming.
Per questa Horsehead Nebula sono occorsi 7 frame da 1800
secondi ciascuno, quindi un totale di 3,5 ore d’esposizione,
sufficienti per estrarre dal fondo cielo inquinato la maggior parte
del segnale emesso delle tenui nebulose anche quelle particolarmente
deboli e più difficili, poste ad est della IC 434.
Tutta l’area della nebulosa IC 434, contenente la Testa di Cavallo,
si presenta con aspetti interessanti nonostante l’impiego della
corta focale e del filtro H-Alpha che, ugualmente, ha permesso,
seppur al limite di visibilità, d’individuare diverse galassie appartenenti
al catalogo 2MASX tutte immerse nelle nebulosità che caratterizzano
l’intera area.
La mappa è quasi pronta: è soltanto questione di pochi giorni!
http://www.danilopivato.comCari saluti,
Danilo Pivato