Ciao a tutti,
cercando di venire incontro a quelli che nel tempo hanno chiesto come si fa una misurazione di una doppia mediante fotografia elettronica e cercando di essere il più conciso possibile (cosa che mi riesce difficilmente) vi posso dire:
A) Qualunque camera di ripresa (webcam comprese) è in grado di farlo, anzi è forse meglio farsi le ossa su una webcam che costa poco o magari si ha già che non attrezzarsi di ogni ben di Dio e poi magari non far nulla.
B) Il telescopio può avere qualsiasi diametro ed essere di qualsiasi tipo, ovvio che diametri molto piccoli avranno i loro limiti sia per quello che riguarda le doppie strette che quelle deboli.
C) La montatura deve essere motorizzata almeno in AR
D) E' MOLTO preferibile che la montatura sia ben stazionata utilizzando un cannocchiale polare. Esiste però un metodo che non prevede lo stazionamento e che si basa su una preventiva immagine di una strisciata della stella primaria che si vuole misurare (non ne parlerò qui ma sappiate che è possibile anche se un po' più incasinato)
E) Inizialmente si devono sapere due cose: la scala delle immagini (secondi d'arco/pixel) e la differenza di orientamento delle righe dei pixel in confronto all'ideale linea est - ovest. In altre parole se si conoscesse con estrema esattezza la scala delle immagini e questa non variasse mai e se le righe dei pixel fossero con esattezza orientate est - ovest (e quindi le colonne nord - sud), non ci vorrebbe alcuna taratura prima di una seduta di riprese.
F) Siccome la nostra camera di ripresa non è cementata al telescopio e quindi non sarà mai esattamente posizionata, all'inizio della seduta osservativa (meglio anche farlo alla fine e poi mediare i dati) bisogna riprendere un po' di fotogrammi di una coppia standard. Sono doppie queste con angolo di posizione e separazione ben noti e quasi immutabili nel tempo. Conoscendo il loro esatto angolo di posizione e separazione, potremo sapere subito la scala delle nostre immagini e di quale angolo la nostra camera è ruotata rispetto all'ideale linea est - ovest.
G) Quindi una notte osservativa inizia con la ripresa di qualche decina di fotogrammi di una coppia standard (dopo aver fatto questo è severamente vietato ruotare la camera di ripresa o focheggiare) e prosegue con la ripresa di decine di fotogrammi delle stelle doppie che vogliamo misurare e finisce con l'eventuale ripresa di un'altra copia standard.
H) il numero dei fotogrammi ed il tempo di posa variano a seconda della luminosità della stella e della sua difficoltà. Io vado da 50 fotogrammi per stelle facili a più di 200 per stelle molto strette, per arrivare a superare il migliaio se voglio fregare il seeing con veloci tempi di posa (esattamente come nell'imaging planetario). La posa può andare da frazioni di secondo (su stelle molto strette ma luminose) ad alcuni secondi ovvero sino a dove la precisione della montatura lo permetta.
I) Dopo una bella dormita, la mattina dopo si accende il computer e si fa partire il programma REDUC. A questo si danno in pasto le immagini della stella standard (poniamo che ne abbiate usata una sola). Ebbene, conoscendo perfettamente angolo di posizione e separazione di questa coppia e dicendolo a REDUC, insieme con le dimensioni dei pixel della vostra camera, lo stesso vi informerà e informerà se stesso della scala delle immagini e di quanto la vostra camera era inclinata dalla posizione ideale e terrà conto di questi valori durante i suoi successivi calcoli. Fine della taratura.
J) Dopo di questo, REDUC è in grado di misurare perfettamente le vostre immagini. Dunque gli passerete le immagini della prima doppia sotto esame. In ogni foto individuerà automaticamente la primaria e la secondaria, calcolerà i centroidi e farà le sue misure. Insomma, con un solo clik del mouse misurerà tutte le immagini della prima doppia e vi darà una bella tabella con angolo di posizione, separazione ed errori (molto importanti!) di ogni fotogramma e anche la media di queste misurazioni (con relativo errore) e persino la differenza di magnitudini delle due componenti (con una certa approssimazione, non è un programma fotometrico).
K) Se ci sono alcune misure molto sballate (magari una botta di pessimo seeing o una vibrazione dello strumento), REDUC le segnalerà in rosso e potrete decidere di non considerarle nella media finale.
L) Finito di misurare la prima doppia, segnatevi i valori di angolo di posizione e di separazione e relativi errori. Indi date in pasto a REDUC le immagini della seconda doppia e così via.
M) Fine della spiegazione.
Semplice no?

Riprendere foto di qualche secondo (o frazioni dello stesso) di una coppia di stelle non è una grande impresa e REDUC è uno dei programmi più facili da usare ed è tutto automatizzato. Certo, bisogna provarlo un paio di volte ed esistono alcuni piccoli trucchetti validi per stelle difficili ma il succo è questo, ovvero parecchie foto e poi pochissimi colpi di mouse. Se si inizia con doppie facili, per esempio Gamma Leonis, Albireo etc sbagliare è praticamente impossibile e si avrà la magna soddisfazione di vedere che separazione e angolo di posizione corrispondono in maniere
impressionante con le misure professionali. E poi l'appetito vien mangiando, dopo aver misurato cose semplicissime, si potrà veleggiare verso foto e relative misurazioni di doppie mai più misurate magari da un secolo, le famose "neglette". Magari salta fuori anche una debole compagna mai osservata prima ma anche se non sarà così si potranno inviare le misure per un articolo scientifico e dare in questo modo una mano agli astronomi che sono troppo pochi per tener sotto controllo più di centomila coppie.
Può sembrare noioso ma non lo è affatto, spesso ci si trasforma in investigatori del cielo alla ricerca di stelle che non paiono più doppie o che si sono allontanate (o ravvicinate) molto nel tempo e così via...
Insomma: provare per credere!! Io rimango a disposizione di tutti quei prodi che vorranno provarci
Ah, dimenticavo, REDUC con tutto il suo tutorial in più lingue (anche in italiano) si trova qui:
http://www.astrosurf.com/hfosaf/E' gratis, basta scrivere in francese od in inglese due righe al suo gentilissimo ideatore Florent Losse (non per altro ma perché ha piacere di conoscere colleghi astrofili che si vogliono dedicare alle misurazioni).
Salutissimi
Alessandro