In questo forum e in giro su internet mi e' capitato di leggere piu' volte come incoraggiamento ai neofiti che se gli oggetti deep sky le prime volte possono sembrare deludenti, col tempo anche a parita' di condizioni, si vedranno meglio perche' continuando con le osservazioni un astrofilo "vede meglio" i particolari.
Premetto che io non sono rimasto deluso dalle prime osservazioni, forse perche' sapevo cosa aspettarmi e non pensavo di vedere M42 blu e rossa come nelle immagini che si trovano su internet

Tuttavia sono rimasto molto meravigliato di leggere che il training permette di apprezzare piu' dettagli e ne vorrei sapere di piu'.
Riesco ad immaginare solo tre possibili cause che possano portare ad un miglioramento della "vista astronomica":
a) L'organo visivo stimolato da moltissime ore di osservazione di oggetti bui in qualche modo si adatta, la pupilla riesce a dilatarsi di piu' o le cellule foto-sensibili diventano per qualche ragione piu' sensibili. Mi sembra molto improbabile, penserei al contrario che col passare del tempo l'occhio perde colpi

b) Forzando il cervello a guardare immagini a bassa luminosita' e contrasto per molto tempo alla fine si ha un adattamento che consente di amplificare/processare meglio i deboli segnali che arrivano dal nervo ottico. Cose simili ma in contesti diversi succedono ad esempio a chi gioca molto con i videogiochi spara-spara secondo quanto ho letto in giro. Mi sembra una ipotesi non solo possibile ma anche affascinante.
c) Migliora semplicemente la capacita' cognitiva. Ovvero un astrofilo allenato vede come vedeva quando era principiante ma ora "sa dove guardare", e apprezza dettagli e sfumature su cui prima avrebbe sorvolato come se fosse stato incapace di vederli.
Penso che un mix tra 'b' e 'c' sia la cosa piu' probabile ma visto che in rete non trovo niente sarei ben felice di sentire i vostri pareri sull'argomento.
Grazie,
Salvatore