Ciao, Roberto:
Cita:
in primo luogo non sono d'accordo sul valore della cultura offerta da Internet rispetto a quella offerta dei libri. Internet è uno strumento prodigioso per molti versi, ci trovi un sacco di cose e un sacco di informazioni, ma secondo me la Rete sta alla cultura, quella vera, come Wikipedia sta ad una biblioteca;
Premetto che sono consapevole le idee in fatto di cultura sono un pò come quelle in campo politico o religioso: sono radicate e difficilmente suscettibili di cambiamento.
Ciò detto, vorrei chiarire che quando parlo di cultura astronomica intendo parlare di articoli e lavori specifici riconosciuti dalla comunità scientifica, fatti da addetti ai lavori e ricercatori, e non da amatori quale potrei essere io in campo astronomico.
Per esperienza so che reperire materiale aggiornato di interesse scientifico nei vari campi, non è cosa semplice, anche perchè la maggior parte delle biblioteche, anche quelle grandi e dedicate non sono sempre costantemente aggiornate.
Mi è capitato più di una volta di dover ricorrere a Internet per reperire con urgenza lavori di mio interesse nel campo di mia specifica competenza (economia), nonostante avessi la possibilità di ricorrere biblioteche molto aggiornate.
Particolare è il caso di ricerche in campi specifici e poco sviluppati, nei quali non esistono testi, o ce ne sono pochi o di scarso valore,faccio l'esempio a me più vicino, quello della spettroscopia: prova a fare una ricerca dei libri esistenti in tale specifica materia :si contano sulla punta delle dita, e una volta che ce l'hai, occorre ricorrere a lavori ed articoli su internet.
Con ciò non voglio affatto disprezzare la bellezza e la completezza di un buon testo scritto, a patto che sia tale.Ho casa piena di libri, e ne ho letto migliaia, eppure devo riconoscere che l'ausilio dato da Internet è veramente fantastico, a patto di saper cercare e , quel che più conta, di saper fare la necessaria cernita tra pubblicazioni di valore e meno valide.
Quanto alla necessità di ricompensa per l'informazione scientifica, sono convinto che i ricercatori, quelli veri, sono i primi a voler divulgare le loro scoperte o le loro conoscenze senza ricompensa alcuna,per la grande soddisfazione che ricevono dall'apportare un beneficio alla collettività ed anche perchè in genere vengono già pagati dall'Ente o dalla Società che sponsorizza o si fa carico della ricerca.
Il giorno in cui l'accesso ad un patrimonio dell'umanità come l'informazione scientifica fosse ristretto ai soli in condizione di pagarne il controvalore sarebbe, a mio avviso, un giorno veramente triste, quello della serie:
vuoi sapere cos'è la relatività?: allora paga !