fulvio mete ha scritto:
Ciao:
Cita:
finchè è gratis, ma prova a pensera a quel giorno in cui dovrò pagare per leggere tutto quello che leggo attualmente in internet. Le pubblicazioni scientifiche attualmente sono meno accessibili di qualche anno fa perchè sono a pagamento. Dalla serie "vuoi la conoscenza? Allora me devi pagare".
Personalmente non credo che quel giorno sia vicino,nè, probabilmente, che venga mai, tante sono le implicazioni etiche e giuridiche della questione, mentre la possibilità di informarsi completamente sulla rete è già realtà da tempo.
Il fatto poi che lo scambio di informazioni, la cultura scientifica, sia a pagamento lo trovo assolutamente poco etico, oltre che poco utile per la collettività, dato che il progresso va a beneficio di tutti.Parlo ovviamente di informazione scientifica "strictu sensu" e non divulgazione come le riviste di cui si parla.
non sono d'accordo su molte cose, anche se adesso sarebbe troppo impegnativo approfondire.
1) in primo luogo non sono d'accordo sul valore della cultura offerta da Internet rispetto a quella offerta dei libri. Internet è uno strumento prodigioso per molti versi, ci trovi un sacco di cose e un sacco di informazioni, ma secondo me la Rete sta alla cultura, quella vera, come Wikipedia sta ad una biblioteca;
2) in secondo luogo, credo che anche da un punto di vista strettamente psicologico attingere ad Internet non sia come attingere alle fonti cartacee. Da un lato abbiamo un carattere inevitabilmente "mordi e fuggi", precario, immateriale, non importa quanto buona sia la volontà di chi vuole informarsi, dall'altro l'impegno, il peso, la materialità vera e propria, imho condizioni esseziali per fare vera informazione e vera cultura e per "formarsi" (passatemela). Molti di noi oggi dicono che farebbero tranquilllamente a meno della carta tanto su Internet si trova di tutto. Ma scommetto che hanno in casa un mucchio di libri e di riviste e di dischi e di videocassette e di dvd. Anche se ora caldeggiano lo sviluppo della Rete, anche loro si sono formati sui libri, sulle riviste, sui dvd eccetera. Io non conosco nessuno che si sia formato
esclusivamente su Internet, su Youtube, su Wikipedia, su Facebook, eccetera. Anzi, persone così probabilmente ci sono, ma non può trattarsi, consentitemi il pregiudizio, di gente con passioni e conoscenze troppo profonde e/o troppo complicate;
3) infine, sono in radicale disaccordo con la pretesa gratuità dell'informazione scientifica. Innanzitutto perché non ritengo giusto che chi fa divulgazione scientifica lavori per la gloria, senza una remunerazione che possa motivarlo a continuare. Rendere gratuito ogni tipo di divulgazione sarebbe la fine della divulgazione come professione. Inoltre, l'astronomia, tanto per restare al campo che qui ci interessa, non sarebbe più diffusa presso le masse se la relativa informazione fosse completamente gratis. il 99,9% della popolazione continuerebbe a non interessarsene, non è una questione di costo, è una questione culturale. Lo stesso naturalmente vale per infiniti ambiti specialistici. Prendiamo per esempio il cinema o la musica. Su internet ormai si trova di tutto e di più, e gratis, però il 99,9% degli "scariconi" scaricano e guardano gli stessi film, la stessa musica eccetera, come se il cinema e la musica non fossero universi assai più vasti, complessi e affascinanti di quanto il 99,9% degli utenti abbiano percezione/conoscenza. Il problema, ripeto è strettamente culturale e ha a che fare con la volontà. Ogni ambito del sapere è
difficile, inutile girarci intorno, ma le masse fuggono la difficoltà, questo è inevitabile. Internet come sinonimo di cultura è un equivoco da rivedere, imho. Vale per poche persone, ma in termini di massa è un abbaglio.
Tutto ovviamente imho.
R.