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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: I Dobson del futuro
MessaggioInviato: sabato 3 gennaio 2009, 18:19 
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Iscritto il: venerdì 26 settembre 2008, 9:11
Messaggi: 1420
Località: Veneto
In questi giorni festivi ho ripreso in mano dopo molto tempo il libro "The dobsonian Telescope" di David Kriege. Ebbene mi sono soffermato sulle ultime pagine in cui c'è un capitoletto a riguardo di quella che potrebbe essere l'evoluzione dei dobson nell'immediato futuro. Ad es è indicato come il dobson del futuro potrebbe non essere un Newton:
"..immaginatevi di osservare attraverso un Panoptic da 40mm al fuoco Nasmyth di un 40'' f/8 Cassegrain con un ingrandimento di 200x e una pupilla di 5mm..."

Tenendo conto che il libro è stato scritto 10 anni fa e di quelle che sono state le "novità" degli ultimi tempi (o almeno quelle che ho visto io) vediamo di fare alcune considerazioni:

-Larghe aperture e/o forzati rapporti f/: qua mi pare che abbiamo sfondato il "muro" delle ottiche f/4 e diversi sono i casi di dobson aperti a f/3,5. Certo , a questi livelli il coma potrebbe diventare molto fastidioso ma a questo si può ovviare con correttori specifici.

-Nuovi sistemi ottici: non mi pare, correggetemi se sbaglio, che ci siano dobson in configurazione Cassegrain anche perchè tale sistema ottico richiede delle tolleranze (vedi il recent post su questo forum)che forse non sono possibili da rispettare in un telescopio smontabile. Invece sono apparsi i dobson "piegati", i cosidetti "lowrider" (vedi ad es. http://www.biophysik.unifreiburg.de/Reiner/ATM/lowrider/lowrider_e.html) che, piegando verso il basso il percorso ottico consentono un montaggio del fuocheggiatore ad altezze più gestibili senza l'uso di lunghe scale . Un'altra versione potrebbe essere quella di piegare maggiormente il fascio ottico e di estrarlo con l'uso di un altro specchio piano: la grossa limitazione di questi schemi (una specie di astrometrico-Nasmyth) è l'ostruzione molto forte (dell'ordine del 30-40% a seconda di dove si decide di piegare il fascio ottico) ma le scale per osservare sarebbero quasi un ricordo.

-specchi "egg-crate"o "cellular" cioè con aperture vuote al loro interno. Un pioniere è stato un tal Vogt che ha costruito un 30'' f/4 , spesso 10cm, e pesante solo 18 Kg . Questa sarebbe , secondo me , una vera rivoluzione se si diffondesse in quanto il vero limite delle grandi aperture (oltre i 50 cm) è proprio il peso dello specchio.

-Miglioramento del design delle celle: in questo ambito mi pare che con l'avvento del programma Plop è difficile ipotizzare che si possa fare di meglio. Forse sugli appoggi laterali dello specchio si potrebbe invece scoprire qualcosa di nuovo.

-Montature motorizzate/computerizzate: qua da noi le tavole equatoriali stentano a decollare, ho visto la prima commerciale a forlì solo quest'anno ; mentre una altazimutale motorizzata siamo ancora al DobDriver che seppur ottimo a sentire chi ce l'ha, è "vecchiotto" e stranamente non è stato imitato da nessun altro prodotto (dobbiamo aspettare i cinesi?); in questo ambito ci sono solo soluzioni artigianali (tipo la motorizzazione di Mel Bartels) oppure tavole equatoriali (negli states) che costano una follia ma niente prodotti in grande serie a prezzi umani

che ne pensate?

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 Oggetto del messaggio: Re: I Dobson del futuro
MessaggioInviato: sabato 3 gennaio 2009, 19:05 
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Iscritto il: martedì 9 maggio 2006, 23:43
Messaggi: 4103
Località: Padova
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
E chi è che si sdraia per terra per guardare all'oculare? Mah. :roll:


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 Oggetto del messaggio: Re: I Dobson del futuro
MessaggioInviato: sabato 3 gennaio 2009, 20:01 
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Iscritto il: domenica 15 luglio 2007, 10:35
Messaggi: 2770
Che gira e rigira gli schemi ottici che nn moriranno mai sono sempre quelli inventati 3-4 secoli fa.
Il rifrattore 400 anni giusti!!
Il caro e vecchio newton quanti anni ha?? 350 ormai.
L'ortoscopico del vecchio Abbe,anche quello piu di un secolo.

La maggior parte dei vari schemi ottici misti ( a parte SC, mak e qualche derivato) son andati a periodi.

Forse uno specchio piu leggero e stabile potra' far aumentare il diametro dei telescopi portatili, ma nn credo che i vari ripiegamenti di fasci ottici possano effettivamente diventare cosi importanti...


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 Oggetto del messaggio: Re: I Dobson del futuro
MessaggioInviato: sabato 3 gennaio 2009, 20:02 
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Iscritto il: venerdì 26 settembre 2008, 9:11
Messaggi: 1420
Località: Veneto
Il fuoco Nasmyth prevede l'adozione di uno specchio piano per deviare il percorso ottico e posizionare così il fuocheggiatore in una parte comoda sul tubo. Il suo scopritore osservava attraverso un 50cm Cassegrain in altazimutale con il fuoco che fuoriesce (grazie appunto a uno specchio piano posto tra il primario e il secondario) dall'asse di altezza: questo permette all'ossservatore di rimanere sempre nella stessa posizione qualunque sia la zona di cielo puntata. Se pensi che è possibile progettare in modo che il livello del fuocheggiatore sia a un altezza pari a quello di una persona seduta il vantaggio che si ottiene sarebbe impagabile!


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 Oggetto del messaggio: Re: I Dobson del futuro
MessaggioInviato: sabato 3 gennaio 2009, 22:11 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
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Località: trivero
dob ha scritto:
Il fuoco Nasmyth prevede l'adozione di uno specchio piano per deviare il percorso ottico e posizionare così il fuocheggiatore in una parte comoda sul tubo. Il suo scopritore osservava attraverso un 50cm Cassegrain in altazimutale con il fuoco che fuoriesce (grazie appunto a uno specchio piano posto tra il primario e il secondario) dall'asse di altezza: questo permette all'ossservatore di rimanere sempre nella stessa posizione qualunque sia la zona di cielo puntata. Se pensi che è possibile progettare in modo che il livello del fuocheggiatore sia a un altezza pari a quello di una persona seduta il vantaggio che si ottiene sarebbe impagabile!



Il newton folded è un progetto molto interessante, personalmente ho in analisi uno strumento simile da 600 mm. con rapporto focale f 6. Il punto fondamentale è che i rapporti tra i tre specchi devono essere perfettamente calcolati, l'ostruzione arriva al 33% ma puo' anche essere ulteriormente ridotta. Il vero tallone d'achille di questo strumento è il costo della meccanica, che rimane comunque stratosferico. Non puo' essere realizzato in legno (ricordarsi il peso del secondario e della relativa cella), e se viene fatto in metallo raggiunge pesi abnormi (praticamente inamovibile se non si è in due astrofili).
La cella è un ulteriore elemento di complicazione. A questi diametri e con vetri sottili (50 mm.) il lavoro deve essere impeccabile e privo di compromessi. Un'ottica non perfomarnte è praticamente impossibile da collimare in questo tipo di telescopio.
I supporti laterali sono, come sempre, da ponderare con cura ed attenzione.
In definitiva questo tipo di strumento, ed ecco perchè non è diffuso, funziona e funziona molto bene se non ci sono problemi di budget e puo' essere sviluppato con le dovute precauzioni costruttive. Per lo stesso motivo la motorizzazione che sia funzionante in modo decente ha comunque un costo elevato e anche questo vi spiega perchè non è diffuso tra gli astrofili.
Massimo

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non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
SUINOX (r) 80/540 ed. - Acro 100/1300 "Old Style"
Acromatico folded 230 mm. f 18 in costruzione.
Dall Kirkham "Raptor" 277 mm. f 24,3 ostr. 18% in costruzione.


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 Oggetto del messaggio: Re: I Dobson del futuro
MessaggioInviato: domenica 4 gennaio 2009, 14:07 
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Iscritto il: venerdì 26 dicembre 2008, 11:18
Messaggi: 1
Buongiorno a tutti,
è la prima volta che scrivo su questo forum e quindi mi presento, mi chiamo Stefano e vengo da Pordenone. A proposito di dobson del futuro ho letto in questi giorni su una rivista specializata che un noto distributore di strumenti astronomici in Italia metterà in commercio quest'anno dei Dobson 8",10" e 12" auto-tracking. Credo siano degli Skywatcher collapsible che ha la possibilità di funzioare in equatoriale. Avete notizie a riguado?

Cieli sereni e buon 2009


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 Oggetto del messaggio: Re: I Dobson del futuro
MessaggioInviato: domenica 4 gennaio 2009, 18:49 
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Iscritto il: venerdì 26 settembre 2008, 9:11
Messaggi: 1420
Località: Veneto
Massimo Boetto ha scritto:
Il newton folded è un progetto molto interessante, personalmente ho in analisi uno strumento simile da 600 mm. con rapporto focale f 6. Il punto fondamentale è che i rapporti tra i tre specchi devono essere perfettamente calcolati, l'ostruzione arriva al 33% ma puo' anche essere ulteriormente ridotta......

Che combinazione, io invece qualche anno fa feci qualche conto veloce a proposito di un 600 col il fuoco ad "altezza d'uomo": ne vennero fuori queste caratteristiche: diametro 600 (parabolico), focale 5000, f/8,3 schema astrometrico-nasmyth (o meglio coudè), secondario da 240 piano, terziario da 70 piani. Il secondario posto a 3200 dal primario e il terziario a 1400 dal secondario: quest'ultimo estrae il fuoco all'esterno e si trova a una altezza di poco più di 1800mm dal suolo e quindi in posizione comoda. Sul mio "quaderno degli appunti" scrissi:
vantaggi:
primario facile da lavorare (è un f/8,3)
ampio campo corretto dal coma(sempre per lo stesso motivo)
oculare all'altezza giusta (niente scale enormi)
minore sensibilità alla scollimazione

svantaggi e/o incognite:
alta ostruzione ( 40%)
collimazione ???
secondario piano di 240mm !!!
montaggio e bilanciamento ??

pensavo a una struttura a doppio traliccio
poi non ci ho più pensato.......
magari, come dice massimo, ci sono poi altre problematiche che lo rendono di fatto irrealizzabile. Questa idea nacque solo come possibile rimedio a quelle scale enormi con tanto di astrofilo appollaiato lassù a 3 o 4 metri di altezza

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 Oggetto del messaggio: Re: I Dobson del futuro
MessaggioInviato: domenica 4 gennaio 2009, 20:51 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
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ciao dob,
come ho scritto non è irrealizzabile (anzi penso proprio che lo faro' appena avro' messo a punto due o tre cosine che non ho ancora deciso come fare), è COSTOSO è solo questo il tallone d'achille. Puoi immaginarti, cosi' per semplificare , far muovere un secondario da 200 e piu' millimetri con la sua cella e il suo peso senza far flettere la struttura che deve essere piu' leggera possibile. E non puoi certo fare un aggeggio da 200 kg. se no addio trasportabilità.
ciao
Massimo

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 Oggetto del messaggio: Re: I Dobson del futuro
MessaggioInviato: lunedì 5 gennaio 2009, 11:43 
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Iscritto il: venerdì 5 ottobre 2007, 7:00
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Località: Baselga Pine' (TN) o Malga Stramaiolo
Mah non so, magari non è cosi' impossibile da fare, premesso che un newton con ostruzione da sc tipo 33% e da 550mm f 4.4 di diametro secondo due calcoli sarebbe ancora ad altezza uomo.... il problema peso, è comunque soggettivo, un 450 è il limite in peso ingobro e gestione che mi pongo....poi con un po' di ingegno vedi secondari con inclinazione diversa da 45° si puo' fare molto sacrificando un po' di comodotà....mah per ora vedo che il 350 mi è piu' che sufficiente e mi stà nel bagagliaio della ibiza senza abbassare i sedili mi sache che upgrado quello, anche se un 450 prima o dopo me lo faccio.


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 Oggetto del messaggio: Re: I Dobson del futuro
MessaggioInviato: lunedì 5 gennaio 2009, 11:45 
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Iscritto il: venerdì 5 ottobre 2007, 7:00
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tra dieci anni puo' essere che facciano primari da mezzo metro da 2 cm con le stesse deformazioni di un 6 cm


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