Cari amici del forum
Dopo numerose ore di prove, ora che l'esperienza si è finalmente conclusa, è arrivato il momento di rendervi partecipi dei risultati dei test sulla LVI smart guider in mio possesso da qualche tempo. Le prove sono state svolte in cinque serate diverse, utilizzando come strumenti di guida un rifrattore SW 80ed f7.5, un SW mak 90 f13, un celestron onyx 80 f 6.5, un vixen VMC 110L f9.4
Le montature che abbiamo utilizzato sono state la mia HEQ5 pro e due EQ6. Ringrazio fin da ora i gentilissimi Enrico e geppe che mi hanno aiutato a sciogliere i dubbi che mi hanno afflitto fin dalla prima serata e che, mettendo a disposizione tutta la loro attrezzatura ed esperienza, mi hanno permesso di fare dei test utilizzando le focali più varie e la meccanica di tre montature. Scoprirete leggendo perché sono stati necessari tutti questi diversi setup per arrivare ad una conclusione.
1° uscita-Le danze si sono aperte la sera successiva all’arrivo della camera con la mia HEQ5 pro e l’80ed SW. Le istruzioni sono molto intuitive, anche perché a parte la messa a fuoco, la camera fa tutto lei compresa l’esposizione automatica che, in ogni caso, non può essere spinta oltre i 2 secondi. Bilancio tutto alla perfezione, velocità guida 0.25x come da suggerimenti manuale, punto una stella delle pleiadi, la metto a fuoco con l’oculare parafocale. Molto spinto, nel campo c’è solo la stella prescelta. Inserisco la camera, ovviamente tutti i cavi sono inseriti. Accendo il control paddle, le dico di cercare la stella. La vede subito, regola automaticamente l’esposizione. Regolo il fuoco secondo i parametri di riferimento (valori tra 5 e 8…vedi manuale) parto con la calibrazione. Non supera la fase 1/6 di calibrazione e perde la stella! E va bene, riproviamo…niente persa di nuovo. Passo le due ore sucessive a cercare di calibrare su stelle molto luminose da una parte all’altra del cielo ma non ci riesco mai, non si supera mai la prima fase di calibrazione e la stella viene sempre persa. Comincio a “pregare” qualche santo e temo di avere problemi meccanici alla montatura o alla porta autoguida.
2° uscita- idem ma mi stufo dopo un’oretta e dopo aver tentato con tutte le velocità di guida possibili, sempre su stelle luminose.
3° uscita- Entrano in scena Geppe ed Enrico. Nell’osservatorio di Geppe, il buon uomo mi mette a disposizione le sue armi. Pentax 75 guidato da SW mak 90 tutto su EQ6. Mi fa notare come la sua DMK guidi l’insieme con scioltezza. Temo sempre di più di avere un problema alla mia montatura. Fiducioso attacco la LVI al mak 90, punto una stella di buona mag( non chiedetemi se di 3, 4 o 2 ecc…non ricordo) la trova e la perde subito nelle operazioni di affinamento del fuoco. Altra stella…persa in calibrazione. Altra stella, non vista…insomma in altre tre ore siamo riusciti a portare a termine una calibrazione unica solo su capella(!). Temiamo che la focale del mak F13 sia eccessiva e lo sostituiamo con l’onyx. Stesso risultato, da una a piu stelle nel campo, mai vista una.
INTERVALLO: Fiera di forlì con Geppe ed Enrico, l’ing. Lazzarotti mi sostituisce la camera dopo averla provata in fiera su un led rosso messo a 10 metri dallo stand e non aver riscontrato anomalie. Me la sostituisce comunque promettendo che, se ci fossero stati ancora problemi mi avrebbe restituito i soldi. Anzi, alla mia ragazza visto che l’ha pagata lei… Poi alla nostra perplessità sull’esposizione massima di 2 secondi che ritenevamo troppo poco, per guidare con focali da 7.5 in su, ha risposto che le focali lunghe non incidono sulla capacità della camera di rilevare la stella perché i tempi di esposizione necessari non variano di molto o qualcosa del genere. Piuttosto la cosa importante è il diametro e non l’esposizione, cosa evidente anche dal manuale che riporta la magnitudine raggiungibile dalla camera in base al diametro dello strumento non specificando però la focale. E comunque al limite decentrare su una stella brillante che sicuramente nelle vicinanze ci deve essere. D’altronde il led rosso a 10 m da noi l’aveva visto, comunque l’ha sostituita ugualmente.
4° uscita- fiducioso dal giardino di casa con la mia HEQ5 riparto, stavolta con un vixen VMC 110L fiammante in una serata eccezionale per trasparenza. Parto subito con cautela verificando su cartes du ciel la magnitudine delle stelle che uso.
1° mag vista, 2°mag vista 3° mag vista, 4°mag vista ma non al primo tentativo. 5°mag vista con difficoltà, impossibile andare oltre, un paio di volte persa durante la calibrazione automatica dell’esposizione e una sola volta mi ha permesso di partire con la calibrazione. Con nessuna stella è riuscita a calibrare perdendole alla fase 3/6 della calibrazione stessa quando andava bene, altrimenti sempre alla 1/6. Agghiacciante…e non per il freddo
5°uscita- ancora da Geppe ed Enrico. Stavolta porto la mia montatura da loro per provarla con la DMK. Voglio sciogliere ogni dubbio su eventuali problemi meccanici mentre ormai comincio ad essere fortemente dubbioso sulla luminosità del sensore LVI.
Sempre VMC 110L sulla mia HEQ5 pro, infiliamo la DMK e puntiamo il doppio ammasso. Becca subito 3 stelle buone già con expo di 1”. Ne scegliamo una e partiamo a calibrare. Calibra in un minuto e guida sulla mia montatura per 15 minuti senza batter ciglio. Cosa che la LVI non ha MAI fatto in 4 serate nenche per dieci secondi.
Sfiliamo la DMK e mettiamo la LVI utilizzando le stesse stelle, centro quella che abbiamo usato prima come guida con expo di 1”. La LVI ne consente al massimo 2” e lo decide lei, non dovrebbe avere problemi. Le dico di cercare la stella. Non la vede. Temo di non aver girato il flip mirror ma è tutto ok. La stella brilla li al centro e lei non la vede. Con la DMK abbiamo calibrato e guidato per 15 minuti senza problemi su di lei. Sono felice, la mia montatura è ok e Geppe tenta di rubarmi il VMC che nota essere ben superiore al suo 90 mak.
Le prove sono finite e non ne sono necessarie altre, si concludono con circa 15 ore di test con strumentazione varia, sia montature che ottiche, con una sola calibrazione eseguita con successo su capella.
Ho rispedito la camera al costruttore che, come promesso, mi ha rimborsato in toto i soldi, anzi, alla mia ragazza, visto che era un regalo suo, che ora è contenta
