@Cloe
I due metodi che hai citato sono quelli usati fino ad oggi con opportune correzioni, come è successo nel caso delle Cefeidi (inizialmente furono sottostimate alcune caratteristiche che portarono ad errori in difetto nella misura delle distanze!). Il metodo della parallasse credo che sia utile a misurare le distanze di stelle che stiano entro alcune centinaia di anni luce da noi.
Poi bisogna per forza usare delle stime sulla luminosità apparente usando come "modelli" stelle di cui conosciamo con buona approssimazione sia la luminosità che la distanza (il metodo delle Cefeidi appunto). Questo metodo, riveduto e corretto, usa anche le novae e le supernovae per stimare le distanze di oggetti come le galassie.
Quindi, a seconda della distanza, ci sono metodi diversi che vengono usati... Comunque, oltre 200-300 anni luce, si usano per forza solo metodi che fanno uso della luminosità di un oggetto... di meglio al momento non si può fare!

@Antares
Il problema fondamentale con la teoria di Newton è il concetto di forza. Tutte le "forze" di cui Newton poteva aver esperienza erano sempre forze con "contatto". La forza di gravità faceva "difetto" di questo contatto in quanto agiva attraverso lo spazio. E' questa la "falla" da cui si origina il problema.
Con l'andare del tempo, però, si sono verificati dei cambiamenti in questo concetto, soprattutto perchè la teoria dell'elettromagntismo cominciava a far vedere parecchi casi in cui si potevano applicare forze senza contatto (vedi ad esempio due fili rettilinei percorsi da correnti che hanno identica direzione e verso). Anche la teoria atomica che stava ormai prendendo piede alla fine del 1800 mostrava ormai che le forze "per contatto" in realtà non esistono: quando tiro un calcio ad un pallone, gli atomi del mio piede non toccano quelli del pallone... si avvicinano fino al punto in cui gli elettroni dei singoli atomi si respingono! Ovvero, avviene uno scambio di energia e quantità di moto attraverso un campo elettromagnetico. Questa "visione" del concetto di forza è ben presente nella definizione che ne viene data in un qualunque corso universitario di fisica: una forza non è altro che la derivata della quantità di moto rispetto al tempo o, in modo più descrittivo, la variazione della quantità di moto di un oggetto nel tempo.
Tutto questo per dire che cosa? Che il concetto che aveva Newton di forza era fallace e che si è portato questa falla dentro la teoria! Invece, Einstein si trova in un periodo storico in cui i fisici si stanno rendendo conto che il concetto di forza va un po' rivisto. Per lui diventa "relativamente" facile partire senza questo fardello.
Nella relatività generale la gravitazione diventa in pratica uno scambio di quantità di moto (e, quindi, di energia) tra oggetti che hanno massa; questo scambio avviene perchè lo spazio viene deformato dalle masse. Ecco che la forza che Newton vedeva e non poteva spiegare ha una sua spiegazione: la variazione della quantità di moto che hanno i corpi è la forza che misura Newton!
Dove sta la "pecca" di Einstein?... La sua teoria non è quantistica! Le sue equazioni prevedono che l'energia sia continua e non quantizzata! E, purtroppo, la meccanica quantistica funziona abbastanza bene! Ma il problema con questa è che non è relativistica! E sappiamo che la relatività funziona abbastanza bene.
Quindi al momento ci troviamo con due ottime teorie che sappiamo essere fallaci: una funziona bene su grande scala (la relatività generale) e l'altra funziona bene su piccola scala (la meccanica quantistica).
Il problema è farle "parlare" insieme. (magari l'esperimento LHC riuscirà ad aprire qualche prospettiva di sviluppo se riuscirà a dimostrare o meno l'esistenza del bosone di Higgs)
La teoria del Big Bang nasce in questo ambiente... E attualmente c'è un po' aria di aspettativa: tutti più o meno stanno a vedere se qualcuno se ne esce con qualche argomentazione decisiva che riesca a mettere a posto per un po' tutto questo casino! E' abbastanza ovvio aspettarsi una certa resistenza ad idee nuove, spesso perchè non vengono viste come abbastanza decisive... Non so se ti è capitato di parlare con qualche professore di fisica. A me è successo qualche volta di parlottare insieme ai miei compagni col professore di Fisica III: spesso ti parlava di osservazioni che erano un po' contro e che sembravano interessanti ma, magari, non avevano passato quella soglia per le quali arrivavano ad essere decisive!
Ti faccio due altri esempietti illuminanti.
- Uno è costituito dalla meccanica quantistica. Quando Planck venne fuori con la sua idea sulla radiazione del corpo nero, i fisici ci misero poco a capire che era un'ottima idea. Malgrado questo, qualcuno fece resistenza e cercò di usare la teoria "classica" per spiegare lo stesso fenomeno. Purtroppo produsse una teoria molto pesante e poco convincente, motivo per cui poco dopo tutti i fisici (anche se Einstein faceva un po' resistenza!

) abbracciarono la meccanica quantistica che nacque da quell'idea di Planck.
Quindi, i fisici sono ben disposti a cambiare idea quando quella nuova ha argomentazioni solide!
- Non so se conosci l'ultimo Teorema di Fermat. Senza entrare nei particolari (tanto su Wikipedia si trova tutto!!

), ci sono voluti quasi 4 secoli di matematici e di tentativi per arrivare alla dimostrazione. Il matematico inglese che c'è riuscito ci ha messo degli anni ad arrivarci. Quando l'ha presentata la prima volta, i suoi colleghi (che probabilmente erano divisi a metà tra chi sperava in un errore e chi non vedeva l'ora di avere una dimostrazione solida

) trovarono una "pecca" molto sottile. Il matematico ci ha impiegato un altro anno a fare le pulci alla "pecca" fino a quando l'ha risolta. A quel punto l'intera dimostrazione era così solida che nessuno ha avuto nulla da ridire!
Quindi, spesso si fanno le pulci ad idee nuove proprio perchè si vorrebbe che fossero abbastanza buone da poterle usare! (l'unica pecca in questo caso è che Fermat non aveva la più pallida idea di cosa fosseri gli oggetti usati per dimostrare il suo teorema... rimane quindi ancora il dubbio se avesse trovato una dimostrazione semplicissima o se anche lui abbia azzeccato un teorema corretto con la dimostrazione sbagliata!!!

)
Purtroppo passare ad una teoria alternativa comporta non solo che quest'ultima sia più convincente della precedente, ma implica anche che bisognerà dedicare risorse per valutarla.
E si sa... purtroppo sono spesso i soldi quello che mancano!
Io personalmente dedicherei una parte del budget della ricerca anche a quei campi che possono sembrare sterili a prima vista... ma si sa...
Io sono io... chi decide sono altri!
Rimane che per dirimere la questione basterebbe mandare una bella sonda fino agli oggetti in questione... ed essere abbastanza pazienti da aspettare che arrivi il segnale di ritorno... col suo bel redshift... ovviamente

J.