Il problema, per un astrofilo, e' spesso collegato al costo ma e anche questione di mentalita' e approccio all'acquisto.
Ovviamente il costo ha la sua grossa influenza ma quello, nel discorso generale, mi sembra sempre sottointeso perche' e' un limite incalcolabile visto le nostre diverse possibilita' (variabili tra l'altro da momento a momento).
Pero' parlare in generale della qualita' e di come fare ad avere uno strumento da sfruttare al limite del suo potenziale (anche se oramai il limite e' imposto dal cielo piu' che dai strumenti) e sempre importante e su quello bisogna confrontarsi.
nel caso della nostra associazione purtroppo i soldi molto limitati ci hanno costretto ad aucostruirci tutto e nel tempo cambiando le esigenze osservative ti rendi conto dei limiti dello strumento e costretto a modificare tutto (come dire che non va piu' bene e sei costretto a vendere per farne un'altro).
Naturalmente da noi son contenti i due che fann con le loro sante manine

i pezzi del telescopio (tutti!) perche' amano autocotruire ma cosi ti rendi conto che certe cose si evolvono a secondo delle esigenze. Noi solamente perche' abbiamo cambiato la CCD ci siamo accorti di quanto era penoso l'allineamento e anche la qualita' (probabilmente) del riduttore (anche se staimo litigando se e' veramente colpa di quello o meno).
Questo perche' prima non si aveva certa esigenza (CCD piu' piccola) che adesso abbiamo e certe cose non escono fuori, non c'e' niente da fare. Quindi spesso si fanno compromessi, sbagliati certo, ma per certe esigenze non c'e' soluzioni possibile (almeno di non avere tanto soldi ma anche cosi si rischia, se non si sa quello che uno vuole e si e certi di come lavora una certa ditta, di sbagliare acquisto).
Sono stato un po' contorto nel raggionamento?
