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Autore Messaggio
MessaggioInviato: domenica 14 dicembre 2008, 10:24 
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Iscritto il: mercoledì 5 marzo 2008, 13:47
Messaggi: 16891
Località: Senigallia (AN)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
E con caratteristiche molto interessanti nel suo spettro!

Per caso girando per il sito di Orione mi sono imbattuto in questa notizia:

Tre studenti scoprono un pianeta "speciale"
Tre studenti dell'Università di Leida (Olanda) hanno scoperto un pianeta intorno a una stella particolarmete calda (7000 °C, 1400 più del nostro Sole), intorno alla quale orbita in appena due giorni e mezzo. E' il primo pianeta che si sia trovato intorno a una stella con queste caratteristiche. Ha una massa pari a 5 volte quella di Giove e si trova ad appena 5 milioni di chilometri dal suo sole.
Singolare è anche la storia della scoperta. I tre studenti - Meta de Hoon, Remco van der Burg e Francis Vuijsje - non hanno usato telescopi ma un computer: con un loro apposito algoritmo hanno esaminato le variazioni di luminosità di 15.700 stelle osservate tra il 1997 e il 2000 all'Osservatorio australe europeo (ESO) con un telescopio di La Silla da 2,2 metri.
I dati erano disponibili nel sito dell'ESO ma nessuno aveva pensato di analizzarli in quel modo. Il software dei tre studenti ha messo in evidenza nel caso di una stella tra le 15.700 lievi variazioni di luminosità regolari, con un periodo di 2,5 giorni. Chiaro indizio della probabile esistenza di un pianeta che causa con i suoi transiti davanti alla stella delle mini-eclissi. Per accertare che non si trattasse di una stella nana bruna l'oggetto è stato poi osservato con il maggior telescopio dell'ESO, il VLT di monte Paranal. Ed è arrivata la conferma.



E ancora

La “firma” della vita sul pianeta di un’altra stella
Per l'atmosfera della nostra Terra l'anidride carbonica oggi è un problema perché le attività umane la fanno crescere a livelli pericolosi per la stabilità del clima. Ma questo gas, una atomo di carbonio unito a uno di ossigeno, oltre a contribuire al 50% dell’effetto serra, è anche un segnale della presenza della vita. Per questo l’annuncio (10 dicembre, Nasa/Esa) della scoperta di anidride carbonica nell’atmosfera del pianeta di un’altra stella, ottenuta tramite lo spettroscopio per l’infrarosso del telescopio spaziale “Hubble”, ha molto eccitato la comunità degli astronomi.

Il pianeta studiato orbita intorno a una stella che si trova a 63 anni luce da noi ed è indicato come HD 189733b. Le eclissi dietro la sua stella hanno permesso di sottrarre le linee spettrali che cadono nel vicino infrarosso proprie del pianeta da quelle della stella, e ciò ha portato all’individuazione dell’anidride carbonica. Al lavoro ha contribuito anche l’astrofisica italiana Giovanna Tinetti dell’University College di Londra.

Nell’atmosfera dello stesso pianeta il team internazionale, che coinvolge anche il Jpl di Pasadena, aveva già individuato l’ossido di carbonio e la molecola dell’acqua. Il pianeta in questione non è di tipo terrestre: è più massiccio di Giove ed è molto caldo: è così vicino alla sua stella che orbita in appena 2 giorni e 4 ore. La scoperta però dimostra che quando saremo in grado di scoprire anche pianeti così piccoli come la Terra, sarà anche possibile riconoscervi la “firma” delle molecole di solito associate alla chimica organica e quindi alla vita così come noi la conosciamo.



Insomma davvero interessante...ma tutte queste scoperte di esopianeti così particolari è in realtà così attendibile?? Possibile che esistano pianeti che siano così vicini alla propria stella, eppure di così grande massa??

Ricordo che nessuno di questi pianeti è mai stato osservato direttamente...non so io sono ancora molto dubbioso su queste scoperte...secondo me abbiamo ancora tanta tanta strada da fare...e probabilmente un modello di formazione dei sistemi solari completamente da riscrivere :D


ciao! Cieli sereni!!

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MessaggioInviato: domenica 14 dicembre 2008, 11:38 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 9:34
Messaggi: 7839
Località: Pavia
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Negli ultimi anni la tecnologia sta aiutando a scoprirne tantissimi di questi pianeti, anch'io resto dell'idea della cautela nel valutare i casi , per me ancora immersi in molta imprecisione strumentale, ma se tanto mi da tanto, la prossima generazione di telescopi spaziali ci toglierà molti dubbi.
Resta sempre il fatto che la voglia di trovare altri pianeti simili al nostro e tanta, se non il fine della ricerca, forse a volte scappa un pò la mano in certe valutazioni (ma mi posso sbagliare s'intende)

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Tutto è relativo. Prendi un ultracentenario che rompe uno specchio: sarà ben lieto di sapere che ha ancora sette anni di disgrazie.
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MessaggioInviato: lunedì 15 dicembre 2008, 13:07 
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Iscritto il: martedì 2 maggio 2006, 8:59
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Danziger ha scritto:
La “firma” della vita sul pianeta di un’altra stella
Per l'atmosfera della nostra Terra l'anidride carbonica oggi è un problema perché le attività umane la fanno crescere a livelli pericolosi per la stabilità del clima. Ma questo gas, una atomo di carbonio unito a uno di ossigeno, oltre a contribuire al 50% dell’effetto serra, è anche un segnale della presenza della vita.


Dove hai preso questi articoli?
Mi sembra azzardato dire che la CO2 sia un segnale della presenza di vita, anzi.
Per esempio, pare che sulla Terra fosse presente in concentrazioni molto maggiori prima che nascesse la fotosintesi.

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Claudio

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MessaggioInviato: lunedì 15 dicembre 2008, 18:40 
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Iscritto il: mercoledì 5 marzo 2008, 13:47
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Gli articoli sono presi dal sito di Orione:

www.orione.it

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MessaggioInviato: lunedì 15 dicembre 2008, 22:40 
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Andrea, grazie per la segnalazione.
Interessantissima! :)
Per quanto riguarda il discorso di CO2-vita effettivamente la questione è delicata.
E' vero che per cercare un pianeta abitato/abitabile dovremmo cercare tracce di carbonio in qualche forma (visto che la "vita" che conosciamo è effettivamente a base di carbonio) ma dobbiamo sempre pensare che la vita potrebbe anche essere presente in forme/molecole diverse.
Certo, intanto cominciamo a cercare quella che conosciamo.. :mrgreen:

Mat

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MessaggioInviato: lunedì 15 dicembre 2008, 22:49 
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Iscritto il: mercoledì 5 marzo 2008, 13:47
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Località: Senigallia (AN)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Figurati Matteo! :D

Se m'imbatto in qualcosa di interessante e vedo che sul forum non se n'è ancora parlato, lo posto volentieri!

Difatti ho trovato questa notizia molto intrigante e ricca di spunti su cui discutere...

Buona notte, a domani!


Andrea

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MessaggioInviato: martedì 16 dicembre 2008, 11:22 
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matteo.dibella ha scritto:
A
E' vero che per cercare un pianeta abitato/abitabile dovremmo cercare tracce di carbonio in qualche forma (visto che la "vita" che conosciamo è effettivamente a base di carbonio) ma dobbiamo sempre pensare che la vita potrebbe anche essere presente in forme/molecole diverse.
Certo, intanto cominciamo a cercare quella che conosciamo.. :mrgreen:


Si, ma il discorso è se è giusto affermare che la presenza di anidride carbonica possa essere legata alla presenza di vita.

Carbonio in vari composti se ne trova un po' ovunque, e l'anidride carbonica si trova in molte atmosfere, compresa quella di Marte e mi pare anche di Venere. La maggior parte ha origine vulcanica.
Qui sulla Terra, anzi, la vita ha fatto diminuire la concentrazione di anidride carbonica, poichè molta è entrata a far parte del ciclo della fotosintesi ed è stata segregata nei depositi di sedimenti oceanici e nei giacimenti di combustibili fossili.

Non mi sembra corretta la correlazione anidride carbonica = alta probabilità di trovare vita.
L'avrei capita se avessero trovato altri composti del carbonio.

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MessaggioInviato: martedì 16 dicembre 2008, 20:19 
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Ford, quanto meno è un punto di partenza.
Mi piacerebbe capire se esiste un range di percentuali di CO2 entro i quali uno sviluppo di vita più che possibile sia probabile.
So che l'atmosfera di Venere è praticamente satura di CO2 (poi c'è anche anidride solforosa e via dicendo) e lo stesso vale per Marte ( 95% + un 5% circa di altri gas).
Sulla Terra siamo sullo 0.032%, praticamente irrisoria; ma a tutti gli effetti potrebbe essere uno degli indicatori buoni.
Concordo che la concentrazione di CO2 sia una condizione non sufficiente per indicare un'alta probabilità.. ma che sia quanto meno necessaria?

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MessaggioInviato: martedì 16 dicembre 2008, 20:31 
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Un'organismo a base acqua avrebbe vita piuttosto breve su Venere, indipendentemente dalla temperatura... :lol: :lol: :roll:

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MessaggioInviato: mercoledì 17 dicembre 2008, 11:24 
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matteo.dibella ha scritto:
Ford, quanto meno è un punto di partenza.
Mi piacerebbe capire se esiste un range di percentuali di CO2 entro i quali uno sviluppo di vita più che possibile sia probabile.
So che l'atmosfera di Venere è praticamente satura di CO2 (poi c'è anche anidride solforosa e via dicendo) e lo stesso vale per Marte ( 95% + un 5% circa di altri gas).
Sulla Terra siamo sullo 0.032%, praticamente irrisoria; ma a tutti gli effetti potrebbe essere uno degli indicatori buoni.
Concordo che la concentrazione di CO2 sia una condizione non sufficiente per indicare un'alta probabilità.. ma che sia quanto meno necessaria?


Bella domanda.
Forse (vedi Venere) potrebbe essere addirittura controproducente?

Secondo me sarebbero più interessanti tracce di vapore acqueo o di metano che di CO2.

In ogni caso, la vera notizia è che si comincia anche ad avere qualche informazione sulla composizione dell'atmosfera degli esopianeti.

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