Confesso che non ho avuto troppe occasioni per osservare con il bestione...comunque qualche impressione l'ho raccolta. Dopo aver lavato e pulito gli specchi ho portato il "giocattolo" in una trasferta montana.... ebbene l'impressione ricevuta è stata strana e qualcosa non mi quadrava.....avevo difficoltà a raggiungere le perfetta messa a fuoco e le immagini non mi sembravano sufficientemente luminose. Dopo qualche tempo (intervallato dalla nascita della mia primogenita

) ho montato un collimatore olografico e mi sono reso conto che le ottiche, o meglio i gruppi di specchi posteriori, erano totalmente scollimati....in pratica stavo osservando al "traverso" del fascio ottico principale. Ho provato a collimare gli specchi, ma mi risultava del tutto impossibile

. Le viti di regolazione ( o meglio i grani di collimazione) arrivavano a fondo corsa, ma l'immagine olografica non si centrava rispetto al doppietto anteriore. Cosa fare? Scirvere al buon Lazzarotti per chiedergli qualcosa della collimazione? Buttare tutto in cantina o in discarica? Mentre procedevo con i miei tentativi mi sono reso conto che, ruotando sul loro asse la seconda parte dei gruppi a specchio (ossia quelli con il portaoculari), l'immagine olografica si spostava verso il centro dell'obiettivo anteriore e la collimazione migliorava immediatamente. A questo punto mi ha assalito un atroce dubbio : vuoi vedere che il vecchio proprietario ha girato al contrario i gruppi posteriori??? Ebbene, da una veloce ricerca in rete, ho reperito qualche foto dei biniscopi di Astromeccanica, nonchè l'esploso in CAD........ effettivamente il gruppo portaoculari posteriore era invertito ed i due specchi non erano sullo stesso asse del primo specchio di rinvio! In pratica non riuscivo a raggiungere la piena illuminazione del campo e raccoglievo la parte marginale del fascio ottico con tutte le aberrazioni del caso! Alla fine ho capito anche il perchè era stata fatta l'inversione.... come si può facilmente capire dalle immagini che vi allego (la prima riferite al mio bino prima della modifica, la seconda a quello di L. Dal Sasso) la posizione "più naturale" per la regolazione della distanza interpupillare era proprio quella esistente sul mio bino, mentre quella corretta (bino di Dal Sasso) sembra, all'occhio dell'astrofilo, strana.... Pensando ad un evidente errore di montaggio, i precedenti possessori avranno pensato semplicemente di ruotare i gruppi per riportarli alla giusta e "esteticamente corretta" posizione. In realtà, in questo modo, gli specchi non lavoravano più in asse, con tutte le conseguenze del caso. Effettuata questa semplice rotazione, la collimazione è stata fulminea.... i grani di regolazione (riportati per l'occasione alla posizione 0) hanno avuto bisogno solo di una minima avvitata e tutto è andato a posto.
Provato sul cielo, il bino è letteralmente "esploso" regalandomi, anche se per il breve tempo concessomi da impegni familiari ed astrofotografici, immagini splendide e davvero tridimensionali. Effettivamente i 150mm cinesi a bassi ingrandimenti non creano alcun problema e raccolgono tanta luce....il deep sky diventa facile e ti viene voglia di acquistare un paio di filtri nebulari per staccare dal fondo cielo gli oggetti più elusivi.
In conclusione posso dire che si tratta davvero di un bell'oggetto, anche se pesante e costosissimo (almeno per quel che era il suo prezzo di listino). Confrontato con altri binocoli da 150mm (cosa che ho avuto modo di fare di recente) non soffre di alcun complesso di inferiorità e, credo, sia in grado di dare la paga a strumenti ben più costosi....con l'innegabile vantaggio di potergli cambiare in ogni momento i doppietti cinesi con qualcosa di più serio (magari due Zen 150/1000). Il mio unico rammarico è che un simile strumento non abbia avuto la giusta diffusione in Italia, anche a causa del prezzo elevato e della mentalità dell'astrofilo medio nostrano....