e comunque, in aggiunta alle acute osservazioni di angelo e ford, rimarrebbe il problema dell'immagine totalmente raddrizzata che è insita nel concetto di binocolo, che necessiterebbe di un prisma raddrizzatore, quindi tanto vale inserirlo direttamente nel "rifrattore"
in effetti nel mio rifrattore da 150 ho "inserito" la diagonale raddrizzatrice a 90° da 2" della WO, facendo una sorta di mezzo binocolo; se accoppiassi un'altro uguale rifrattore avrei, tra l'altro, il problema della distanza tra i due occhi, di qui la necessita di avvicinare tra loro gli oculari e quindi ecco la realizzazione dei primi binocoscopi che però non raddrizzavano totalmente l'immagine. Come detto prima questo problema è stato superato, in modo geniale, da Matsumoto, ma rimane sempre il problema della collimazione che deve essere fatta non tramite gli specchi regolabili dei gomiti ma
a priori previo un attento e paziente allienamento dei tubi.
Poi: ottenuta la collimazione, diciamo a 50x, non è detto che questa collimazione sia sufficiente a 100x e anche la variazione della distanza interpupillare, muovendo i tubi, può creare scollimazioni.
Quindi per superare questo problema io inserisco i prismi "prima e dentro" la struttura dello strumento con un sistema di collimazione "a monte" che sia non sia alterato quando regolo la distanza interpupillare: in questo modo ho creato un binocolo.
Pertanto...qual'è la soluzione di uno strumento doppio da 140-150 mm che risponda a questi requisiti senza pesare 15-20 kg? ma è ovvio.......l'ineguagliabile e ancora mai raggiunto Miyauchi 141 del mio avatar

( eh si lo so....alla fine vado sempre parare lì...lo ammetto....

; però intanto nessuno ha ancora realizzato almeno un'imitazione di quellla
robetta da 12 kg...)