Caro Cherubino non hai risposto alla mia domanda: sinceramente sono molto interessato alla risposta in quanto mi piace confrontarmi con altri visualisti.
A proposito, non ho mai confrontato il mio dob con un rifra da 20; l'ho confrontato spesso con un FS102 e con un TOA130: il risultato l'ho scritto in precedenza. Ho messo l'occhio varie volte su un TEC 140 e su un AP155 e le immagini, ottime, erano tutt'altro che ferme. Questo con buona pace di chi dice che i rifrattori siano insensibili al seeing(da un certo diametro in poi). Neanche metto in conto che nel 2000 ad Ostellato osservai attraverso un acro 200/1900 (Columbia Optics) e saturno era nettamente peggiore di quello che si vedeva attraverso il mio 30 di allora: probabilmente il rifra aveva qualche problema ottico e quindi il test non lo ritengo valido.
cherubino ha scritto:
......
Le stelle doppie non le guardo neppure con l'S-C (tranne quando va beh, è lì... facciamoci qualche doppia e via...) ma le guardo con i rifrattori (ci sarà pure un motivo).Venere lo guardo con un 8 cm. (!) perché non serve nemmeno usare un apo da 13, figuriamoci un dobson da 40!
............... Nel dobson invece di legno (che meccanicamente è un bidone) sono uno spettacolo.(n.d.r le galassie).................
Paolo
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Son d'accordo! Ma io ritengo che anche Luna , Giove, Marte , Saturno siano uno spettacolo attraverso un grande dob ben fatto.
Quanto al fatto che i dob meccanicamente siano un bidone, secondo me, se la meccanica è sufficiente a tenere lo strumento collimato, la cella non deforma l'ottica, il fuocheggiatore è sufficientemente fluido, se si vedono i pianeti
nitidi ad alto ingrandimento, se si vedono ben risolti globulari di classe 2,....beh direi che basta e avanza.
cherubino ha scritto:
chi vende e compra gli strumenti lo fa, anche, perché ha voglia di cambiare, per gioco, perché decide di volersi dedicare (per sempre o pr un certo periodo) ad altri tipi di osservazione.
Se qualcuno vende un dobson da 40 cm. per comprarsi un rifrattore da 15 non significa che il dobson sia un cesso e il rifrattore il massimo, così come il contrario.
Paolo
son d'accordo!
Però a me leggendo questi commenti mi viene un dubbio (che credeteci :è sincero ). Io ho imparato bene sulle problematiche termiche dei riflettori diciamo verso il 2000/2001 quando su S&T è apparso l' articolo "Understanding thermal behavior in newtonian reflectors" di Bryan Greer che a quanto ne so (correggetemi se sbaglio) ha affrontato per la prima volta in maniera quantitativa tale problema.
il dubbio è : non è che voi che dite di aver usato con scarsi risultati (sui pianeti) grandi riflettori, lo avete fatto prima che si sapessero bene queste problematiche ? Adesso tutti parlano di termiche etc. ma quanti, me compreso, sapevano queste cose prima del 2000?