Raf ha scritto:
Ciao Max,
vorrei che prima della tua eventuale risposta legga attentamente quello che ti dico: non esiste un telescopio perfetto per ogni esigenza astronomica. Bensì esistono perfetti telescopi per ogni "singola" esigenza ed ognuno differisce dall'altro.
Caro Raf,
Pienamente d’accordo. Uso per questo svariati strumenti... immagina te se non ti do piena ragione.
Ma, fatto salvo questo, tra strumento e strumento vi sono pure distinzioni che si possono fare a ragion veduta...
Raf ha scritto:
Quindi non metto in dubbio puntiformità e contrasto di un eccellente rifrattore...bensì metto assolutamente in dubbio la risoluzione, dinamica e luminosità! Di questo stavo parlando nel topic e di questo continuo a parlare e pensare. Il diametro raccoglie più luce e risolve dettagli più fini: questa è la matematica...I gusti poi sono una cosa oggettiva...
Mannaggia a te: sono "soggettivi" i gusti... altrimenti mi cadi sul lapsus feudiano...

Scherzo, ovviamente...!

Chiarito ciò, guarda che, come sai, la risoluzione è “linearmente proporzionale al diametro” solo in ottiche perfette (o semi-perfette) utilizzate nel vuoto atmosferico, su determinati tipi di target a lunghezze d’onda per cui l’ottica summenzionata sia stata progettata e realizzata (anche gli specchi, non solo le lenti, hanno Strehl policromatici assai variabili).
Se si è al di fuori di questi casi particolari, che poco hanno a che fare col nostro utilizzo — io, almeno, non possiedo un piccolo HST né mando in orbita i miei telescopi - per avere un’idea più precisa di come lo strumento funziona, si dovrebbe calcolare l’efficienza del sistema (quindi considerare le sue aberrazioni, trasmissioni, capacità di focalizzazione, etc.); insomma, valutare il sistema opto-meccanico in toto. E poi moltiplicare il tutto per l’aberrazione del fronte d’onda determinata dalla turbolenza (e sue variazioni)... Non è davvero così semplice e lineare come dire "grosso è bello"...!
Personalmente, ti assicuro avere continue esperienze sperimentali che corroborano le teorie strumentali summenzionate e che, ai miei occhi e non solo, hanno un peso in media ponderata un attimino maggiore di un side-by-side effettuato "da un amico" una sera dopo cena accanto ad una piscina a curiosare per il cielo. Capisci a me...?!
Vengo da due giorni a testare tre rifrattori (Zeiss, TMB/LZOS e Astro-Physics) di identica apertura, utilizzati ad identico ingrandimento per ore ed ore a splittare doppie intorno a 1.1-1.3” controllandone attentamente i dischi di Airy. Ti posso assicurare — e chi era con me anche — che le focalizzazioni, i dischi stellari e le risoluzioni di questi tre strumenti differiscono chiaramente. Si tratta, ovviamente, del *mio* metro di “chiaramente”, e quello di chi era con me.
Per tradurla in partica, non c’era dubbio alcuno per noi, in "blind-test", su quale dei tre strumenti stessimo utilizzando di volta in volta... e parliamo di tre *eccellenti* strumenti non ostruiti da 4”.
Come immagini, sulla base di questa esperienza, l’affermazione che un µ250 abbia dischi stellari “simili” a un rifrattore da 178 fa un po’ sorridere. Ovviamente in senso lato l'affermazione ci sta tutta, ma allora ne converremo che stiamo parlando di un “simile” che permane molto molto molto distante dalle similitudini e differenze che noi troviamo utilizzando 3 strumenti non-ostruiti da 4” — differenze sulla cui base discriminiamo chiaramente.
Se parliamo in senso lato, allora le impressioni da dopocena a sorseggiare margaritas accanto alla piscina ci stanno anch'esse tutte. E sono legittime, per carità. Ma, mi concederai, ai miei occhi valgono quello che valgono.
Ecco, questo è quanto m'indica la matematica. Almeno la “mia” matematica. Che un'equazione è fatta di tante variabili. E ad obliterarne la maggior parte non si ottiene un risultato corretto. E che, invece di matematica, si finisce per fare prosa da intrattenimento. Legittima anch'essa; ma che ha altro uso e altra valenza.
Raf ha scritto:
Spesso però succede che ciò che non va bene per alcuni, è perfetto per altri...Nel caso di Damian Peach se tu gli proponi un rifrattore apo da 200mm al posto del suo C14, te lo tira in testa tipo giavellotto! Come vedi non tutti abbiamo le stesse preferenze...e meno male!!!!!
Eh, mio caro, credo invece che se qualcuno lo sponsorizzasse adeguatamente dandogli in uso un bell’apo 8”, non lo tirerebbe affatto dalla finestra ma, guarda caso, scriverebbe tante belle pagine con immagini a contorno per promuoverlo a destra e sinistra. Magari è un’idea per qualcuno in cerca di testimonials...

Raf ha scritto:
Ma senti, all'osservatorio di Paris-Meudon, presumibilmente a Meudon(Parigi), hanno un seeing così performante da sfruttare a pieno un un metro di diametro?
Sì. Ci costruirono appunto quello che all'epoca era il secondo strumento più grande del pianeta. Tutti gli studi di Antoniadi su Marte sono compiuti là. Trovi ancora "La planète Mars" ed. Burillier in ristampa anastatica. Un volume di grande bellezza ed interesse che mi permetto di consigliarti spassionatamente.
Raf ha scritto:
Sei davvero convinto che in una serata da 8/10 un 170mm risolva più dettagli di un 250mm? Cavolo qui stiamo andando contro le leggi della matematica...
A Raf,
Aridagli con la matematica. E su...

Allora vediamo insieme. Dici Pickering 8/10. Bene.
Parli della scala assoluta? Se si tratta di Pickering assoluto, la scala, come sai, è stata elaborata sulla base di un rifrattore da 5”.
Con Pickering assoluto 8/10, quindi, un 5” non performa in relazione al suo diametro. Immagina un 7”. Immagina un 10” ostruito...!!!
Stiamo a ca. 1.2-1.1 arcsec di turbolenza. Assai comune...
Si tratta di Pickering relativo...?! Se è relativo al 7”, idem come sopra. In questo caso il 7” non ostruito lavora quasi al suo massimo. “Quasi”, non “al” massimo. Il 10” ostruito è in pieno Pickering 5-6 e naviga, al più, intorno a 1-0.9”.
Se si tratta di Pickering relativo al 10”, allora qui il 7” è in Pickering 10, sta tranquillo sotto a 0.7", e davvero non ce n’è per nessun 10” ostruito.
Se si tratta invece di Pickering 10 per il 10”, allora sì, qui, il 10”, ancorché ostruito, se è fatto degnamente andrà meglio del 7” e sfrutterà quasi interamente il suo potere risolutivo. Andrà quindi meglio senza discussione.
Personalmente — per tornare alla questione posta da Stefano, che voleva sapere dell’APO 6” contro il C9 - osservando e filmando in media due/tre volte la settimana, dalle 3.15 alle 4.30 del mattino, in totale e controllata stabilità termica (non solo strumentale, ma anche locale, da cui l’ora *infame*...) con gli strumenti in parallelo (apo 5”, apo 6”, C9), solo 3 (tre: una, due e tre) sere ho un log di Pickering 10 col C9 con figura di diffrazione immobile intorno a stelle di controllo e lo strumento ostruito che ha performato meglio (non miglior risoluzione, ma maggior luminosità su stesso dettaglio — quindi ingrandimento possibile maggiore; quindi visione indubbiamente migliore) dei rifrattori che gli stavano di volta in volta accanto.
Sinceramente, per il mio personalissimo gusto, è un evento un po’ raro per essere significativo. Poi per altri può essere definito come “sovente” o, anche “assai spesso”.
Insomma, queste cose a Stefano gli vanno pure dette no...?!
Ciò poi non toglie — come tu dicevi e come pienamente concordo — che tu possa giustamente essere soddisfattissimo del tuo strumento, come io del mio, Damian del suo, etc. etc. etc.
In gamba e buone foto!
Max
PS/ Un suggerimento, se mi permetti: se, una volta equalizzata la focale, metti un bell’esposimetro dietro al µ250 e dietro all’EDT180 (non ho dati di assorbimento sui primi 7” Starfire) puoi vedere coi tuoi occhi che segnerà una differenza intorno al 1/3 di diaframma. Ancorché visibile, si tratta di una differenza all’interno della latitudine di posa di una Velvia 50. Un CCD se ne accorge a malapena. Nulla che non si recuperi con un click. A maggior ragione stakkando centinaia di fotogrammi, ovvio.
PS2/
Raf ha scritto:
Figurati al riguardo che in un'altra serata di quelle ottime, per intenderci, in visuale il più bel Giove da lui osservato è stato da un dobson 18"!!!! E non dirmi che è meglio dello Starfire o altri AP che siano. Semplicemente con un seeing ottimo ed una buona lavorazione i 45cm si fanno seriamente sentire...
Scott — perché stiamo parlando di lui, nevvero...?! Solo dopo ho pensato che ti riferivi a lui...

— incontra tutta la mia stima e rispetto per il suo bel lavoro di fotografo paesaggista. E prendo ovviamente per buone le sue impressioni di osservazioni fatte, di nuovo, dopo cena per rilassarsi accanto alla sua bella piscina. Ma, saremo d’accordo, da questo a derivare dalle sue impressioni una serie di leggi universali per riempire le pagine di Nature, davvero ce ne corre...
Comunque, per la cronaca, il suo celestiale 18” Dobson è bello che venduto da tempo e il suo µ250 dei miracoli è in vendita ora, assieme al 7” Starfire...
Mi risulta che, in sostituzione, il buon Scott si stia prendendo un AP 160...!
Ma come...?!?! Non contava il diametro...?!?!?!

Vabbè va, in fondo ci vogliamo solo divertire...

Ciao e buonanotte !