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 Oggetto del messaggio: Re: takahashi toa150
MessaggioInviato: lunedì 17 novembre 2008, 19:40 
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Iscritto il: venerdì 26 settembre 2008, 9:11
Messaggi: 1420
Località: Veneto
Raf ha scritto:

Figurati al riguardo che in un'altra serata di quelle ottime, per intenderci, in visuale il più bel Giove da lui osservato è stato da un dobson 18"!!!! E non dirmi che è meglio dello Starfire o altri AP che siano. Semplicemente con un seeing ottimo ed una buona lavorazione i 45cm si fanno seriamente sentire...


ma che combinazione ! in realtà basta che il seeing sia sufficientemente buono per dare visioni superiori nel senso che ho detto nella risposta precedente. se poi il seeing è ottimo.....

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 Oggetto del messaggio: Re: takahashi toa150
MessaggioInviato: martedì 18 novembre 2008, 15:52 
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Iscritto il: mercoledì 17 ottobre 2007, 11:38
Messaggi: 11259
fulvio mete ha scritto:
Ciao, Max:

Cita:
Per inciso, torno dall’Osservatorio di Paris-Meudon dove accanto al Cassegrain da un metro di diametro ( f/eq = 22.1, primario f/3 ), c’è piazzato un bel rifrattore da 31 cm ( f/16.8 ) da 5 metri e venti di focale (ti accludo foto della culatta) sia per un utilizzo planetario in alta risoluzione che per altro ancora. Sono visionari e masochisti anche gli Astronomi di Meudon...?! Eppure hanno un metro di Cassegrain con zero termiche (primario esposto e a temperatura ambiente) lì accanto...

Dai su, scherzare va bene, ma crederci pure è diverso...;–)


A questo punto sembrerebbe che i vari riflettori da 2-3-4-5-6-8- 10 metri e più che equipaggiano gli osservatori di tutto il mondo, più il telescopio spaziale, siano degli autentici svarioni, meglio i rifrattori da un metro tipo Yerkes, o quello (ottimo) Zeiss da 40 cm della specola vaticana, che ho avuto modo di vedere a marzo di quest'anno in una visita di tre giorni presso la Specola.
Io ci andrei cauto: una cosa sono le preferenze, un'altra i dati oggettivi, come le immagini che ho postato.
Sul piano delle preferenze e della godibilità della visione diretta e delle immagini, i rifrattori sono al top, ma quando si tratta di ricerca,specie di quella in lunghezze d'onda esotiche, è il diametro che conta: dopotutto non mi risulta che la Specola Vaticana abbia spostato il suo eccellente Zeiss da 40 cm sul monte Graham in Arizona, ma adotti un molto più utile specchio da 1,8 mt specializzato per l'IR.
Diciamo quindi che sul topic sono in perfetta assonanza con la posizione di Raf.


Purtroppo se non l'hanno sistemato il rifrattore zeiss non e un gran che a pieno diametro (lo so perche' c'ho messo l'ochio piu' di una volta e me lo dissero anche i gesuiti) tanto e vero che osservammo diaframmato a circa 30/32cm. :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: takahashi toa150
MessaggioInviato: martedì 18 novembre 2008, 21:18 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
Messaggi: 6502
Località: Roma
Ciao:

Cita:
Purtroppo se non l'hanno sistemato il rifrattore zeiss non e un gran che a pieno diametro (lo so perche' c'ho messo l'ochio piu' di una volta e me lo dissero anche i gesuiti) tanto e vero che osservammo diaframmato a circa 30/32cm.


Io ho sempre saputo che era molto buono otticamente, non so se avesse problemi meccanici ,piuttosto comuni a rifrattori di quella lunghezza focale, comunque,la mia era una provocazione: anche se perfetto, un 40 cm non avrebbe semplicemente potuto competere con uno specchio da 1,8 mt.

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Fulvio Mete
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 Oggetto del messaggio: Re: takahashi toa150
MessaggioInviato: martedì 18 novembre 2008, 23:18 
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Iscritto il: martedì 19 giugno 2007, 9:03
Messaggi: 465
Raf ha scritto:
Ciao Max,
vorrei che prima della tua eventuale risposta legga attentamente quello che ti dico: non esiste un telescopio perfetto per ogni esigenza astronomica. Bensì esistono perfetti telescopi per ogni "singola" esigenza ed ognuno differisce dall'altro.

Caro Raf,

Pienamente d’accordo. Uso per questo svariati strumenti... immagina te se non ti do piena ragione.
Ma, fatto salvo questo, tra strumento e strumento vi sono pure distinzioni che si possono fare a ragion veduta...
Raf ha scritto:
Quindi non metto in dubbio puntiformità e contrasto di un eccellente rifrattore...bensì metto assolutamente in dubbio la risoluzione, dinamica e luminosità! Di questo stavo parlando nel topic e di questo continuo a parlare e pensare. Il diametro raccoglie più luce e risolve dettagli più fini: questa è la matematica...I gusti poi sono una cosa oggettiva...

Mannaggia a te: sono "soggettivi" i gusti... altrimenti mi cadi sul lapsus feudiano...;-) Scherzo, ovviamente...! :wink:

Chiarito ciò, guarda che, come sai, la risoluzione è “linearmente proporzionale al diametro” solo in ottiche perfette (o semi-perfette) utilizzate nel vuoto atmosferico, su determinati tipi di target a lunghezze d’onda per cui l’ottica summenzionata sia stata progettata e realizzata (anche gli specchi, non solo le lenti, hanno Strehl policromatici assai variabili).

Se si è al di fuori di questi casi particolari, che poco hanno a che fare col nostro utilizzo — io, almeno, non possiedo un piccolo HST né mando in orbita i miei telescopi - per avere un’idea più precisa di come lo strumento funziona, si dovrebbe calcolare l’efficienza del sistema (quindi considerare le sue aberrazioni, trasmissioni, capacità di focalizzazione, etc.); insomma, valutare il sistema opto-meccanico in toto. E poi moltiplicare il tutto per l’aberrazione del fronte d’onda determinata dalla turbolenza (e sue variazioni)... Non è davvero così semplice e lineare come dire "grosso è bello"...!

Personalmente, ti assicuro avere continue esperienze sperimentali che corroborano le teorie strumentali summenzionate e che, ai miei occhi e non solo, hanno un peso in media ponderata un attimino maggiore di un side-by-side effettuato "da un amico" una sera dopo cena accanto ad una piscina a curiosare per il cielo. Capisci a me...?!

Vengo da due giorni a testare tre rifrattori (Zeiss, TMB/LZOS e Astro-Physics) di identica apertura, utilizzati ad identico ingrandimento per ore ed ore a splittare doppie intorno a 1.1-1.3” controllandone attentamente i dischi di Airy. Ti posso assicurare — e chi era con me anche — che le focalizzazioni, i dischi stellari e le risoluzioni di questi tre strumenti differiscono chiaramente. Si tratta, ovviamente, del *mio* metro di “chiaramente”, e quello di chi era con me.

Per tradurla in partica, non c’era dubbio alcuno per noi, in "blind-test", su quale dei tre strumenti stessimo utilizzando di volta in volta... e parliamo di tre *eccellenti* strumenti non ostruiti da 4”.

Come immagini, sulla base di questa esperienza, l’affermazione che un µ250 abbia dischi stellari “simili” a un rifrattore da 178 fa un po’ sorridere. Ovviamente in senso lato l'affermazione ci sta tutta, ma allora ne converremo che stiamo parlando di un “simile” che permane molto molto molto distante dalle similitudini e differenze che noi troviamo utilizzando 3 strumenti non-ostruiti da 4” — differenze sulla cui base discriminiamo chiaramente.

Se parliamo in senso lato, allora le impressioni da dopocena a sorseggiare margaritas accanto alla piscina ci stanno anch'esse tutte. E sono legittime, per carità. Ma, mi concederai, ai miei occhi valgono quello che valgono.

Ecco, questo è quanto m'indica la matematica. Almeno la “mia” matematica. Che un'equazione è fatta di tante variabili. E ad obliterarne la maggior parte non si ottiene un risultato corretto. E che, invece di matematica, si finisce per fare prosa da intrattenimento. Legittima anch'essa; ma che ha altro uso e altra valenza.

Raf ha scritto:
Spesso però succede che ciò che non va bene per alcuni, è perfetto per altri...Nel caso di Damian Peach se tu gli proponi un rifrattore apo da 200mm al posto del suo C14, te lo tira in testa tipo giavellotto! Come vedi non tutti abbiamo le stesse preferenze...e meno male!!!!!

Eh, mio caro, credo invece che se qualcuno lo sponsorizzasse adeguatamente dandogli in uso un bell’apo 8”, non lo tirerebbe affatto dalla finestra ma, guarda caso, scriverebbe tante belle pagine con immagini a contorno per promuoverlo a destra e sinistra. Magari è un’idea per qualcuno in cerca di testimonials...;-)

Raf ha scritto:
Ma senti, all'osservatorio di Paris-Meudon, presumibilmente a Meudon(Parigi), hanno un seeing così performante da sfruttare a pieno un un metro di diametro?

Sì. Ci costruirono appunto quello che all'epoca era il secondo strumento più grande del pianeta. Tutti gli studi di Antoniadi su Marte sono compiuti là. Trovi ancora "La planète Mars" ed. Burillier in ristampa anastatica. Un volume di grande bellezza ed interesse che mi permetto di consigliarti spassionatamente.

Raf ha scritto:
Sei davvero convinto che in una serata da 8/10 un 170mm risolva più dettagli di un 250mm? Cavolo qui stiamo andando contro le leggi della matematica...

A Raf,

Aridagli con la matematica. E su...;-)

Allora vediamo insieme. Dici Pickering 8/10. Bene.

Parli della scala assoluta? Se si tratta di Pickering assoluto, la scala, come sai, è stata elaborata sulla base di un rifrattore da 5”.
Con Pickering assoluto 8/10, quindi, un 5” non performa in relazione al suo diametro. Immagina un 7”. Immagina un 10” ostruito...!!!
Stiamo a ca. 1.2-1.1 arcsec di turbolenza. Assai comune...

Si tratta di Pickering relativo...?! Se è relativo al 7”, idem come sopra. In questo caso il 7” non ostruito lavora quasi al suo massimo. “Quasi”, non “al” massimo. Il 10” ostruito è in pieno Pickering 5-6 e naviga, al più, intorno a 1-0.9”.

Se si tratta di Pickering relativo al 10”, allora qui il 7” è in Pickering 10, sta tranquillo sotto a 0.7", e davvero non ce n’è per nessun 10” ostruito.

Se si tratta invece di Pickering 10 per il 10”, allora sì, qui, il 10”, ancorché ostruito, se è fatto degnamente andrà meglio del 7” e sfrutterà quasi interamente il suo potere risolutivo. Andrà quindi meglio senza discussione.

Personalmente — per tornare alla questione posta da Stefano, che voleva sapere dell’APO 6” contro il C9 - osservando e filmando in media due/tre volte la settimana, dalle 3.15 alle 4.30 del mattino, in totale e controllata stabilità termica (non solo strumentale, ma anche locale, da cui l’ora *infame*...) con gli strumenti in parallelo (apo 5”, apo 6”, C9), solo 3 (tre: una, due e tre) sere ho un log di Pickering 10 col C9 con figura di diffrazione immobile intorno a stelle di controllo e lo strumento ostruito che ha performato meglio (non miglior risoluzione, ma maggior luminosità su stesso dettaglio — quindi ingrandimento possibile maggiore; quindi visione indubbiamente migliore) dei rifrattori che gli stavano di volta in volta accanto.

Sinceramente, per il mio personalissimo gusto, è un evento un po’ raro per essere significativo. Poi per altri può essere definito come “sovente” o, anche “assai spesso”.
Insomma, queste cose a Stefano gli vanno pure dette no...?!

Ciò poi non toglie — come tu dicevi e come pienamente concordo — che tu possa giustamente essere soddisfattissimo del tuo strumento, come io del mio, Damian del suo, etc. etc. etc.
In gamba e buone foto!

Max


PS/ Un suggerimento, se mi permetti: se, una volta equalizzata la focale, metti un bell’esposimetro dietro al µ250 e dietro all’EDT180 (non ho dati di assorbimento sui primi 7” Starfire) puoi vedere coi tuoi occhi che segnerà una differenza intorno al 1/3 di diaframma. Ancorché visibile, si tratta di una differenza all’interno della latitudine di posa di una Velvia 50. Un CCD se ne accorge a malapena. Nulla che non si recuperi con un click. A maggior ragione stakkando centinaia di fotogrammi, ovvio.


PS2/
Raf ha scritto:
Figurati al riguardo che in un'altra serata di quelle ottime, per intenderci, in visuale il più bel Giove da lui osservato è stato da un dobson 18"!!!! E non dirmi che è meglio dello Starfire o altri AP che siano. Semplicemente con un seeing ottimo ed una buona lavorazione i 45cm si fanno seriamente sentire...

Scott — perché stiamo parlando di lui, nevvero...?! Solo dopo ho pensato che ti riferivi a lui...;-) — incontra tutta la mia stima e rispetto per il suo bel lavoro di fotografo paesaggista. E prendo ovviamente per buone le sue impressioni di osservazioni fatte, di nuovo, dopo cena per rilassarsi accanto alla sua bella piscina. Ma, saremo d’accordo, da questo a derivare dalle sue impressioni una serie di leggi universali per riempire le pagine di Nature, davvero ce ne corre...

Comunque, per la cronaca, il suo celestiale 18” Dobson è bello che venduto da tempo e il suo µ250 dei miracoli è in vendita ora, assieme al 7” Starfire...
Mi risulta che, in sostituzione, il buon Scott si stia prendendo un AP 160...!
Ma come...?!?! Non contava il diametro...?!?!?! ;-)

Vabbè va, in fondo ci vogliamo solo divertire... :wink:
Ciao e buonanotte !


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 Oggetto del messaggio: Re: takahashi toa150
MessaggioInviato: martedì 18 novembre 2008, 23:31 
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Messaggi: 465
fulvio mete ha scritto:
massimilianolattanzi ha scritto:
Per inciso, torno dall’Osservatorio di Paris-Meudon dove accanto al Cassegrain da un metro di diametro ( f/eq = 22.1, primario f/3 ), c’è piazzato un bel rifrattore da 31 cm ( f/16.8 ) da 5 metri e venti di focale (ti accludo foto della culatta) sia per un utilizzo planetario in alta risoluzione che per altro ancora. Sono visionari e masochisti anche gli Astronomi di Meudon...?! Eppure hanno un metro di Cassegrain con zero termiche (primario esposto e a temperatura ambiente) lì accanto...
Dai su, scherzare va bene, ma crederci pure è diverso...;–)

A questo punto sembrerebbe che i vari riflettori da 2-3-4-5-6-8- 10 metri e più che equipaggiano gli osservatori di tutto il mondo, più il telescopio spaziale, siano degli autentici svarioni...

Beh, Oddio Fulvio, io una cosa del genere non mi sono mai sognato di dirla...! Non vedo dove la leggi... Parlavo di osservazioni e riprese planetarie in RGB. Sinceramente non vedo la derivazione — a meno di non stare a farci quattro risate; allora la vedo tutta ;-)

Comunque, indipendentemente dall’uso cui facevo riferimento, i grandi riflettori che menzioni hanno ovviamente tutt’altri utilizzi e la loro piena ragione d’essere. A maggior ragione l’HST, ci mancherebbe altro... Bisognerebbe dire a qualcuno di non mandarlo in pensione, piuttosto...!!!
fulvio mete ha scritto:
Io ci andrei cauto: una cosa sono le preferenze, un'altra i dati oggettivi, come le immagini che ho postato. Sul piano delle preferenze e della godibilità della visione diretta e delle immagini, i rifrattori sono al top, ma quando si tratta di ricerca,specie di quella in lunghezze d'onda esotiche, è il diametro che conta...

Fulvio, mi permetterei di farti notare che i “dati oggettivi” sensu strictu sono una categoria epistemica dotata di statuto ontologico assai diverso dalle “immagini” che hai postato (e sulla cui valenza ho commentato altrove).

Poi, se per “dati oggettivi” intendiamo “tutto ciò che abbiamo sotto il naso” allora il discorso ovviamente cambia.
Ma se così è, forse può essere utile ricordare quanto segue.

Come forse ti sovverrà (ne scrivemmo a Giugno), all’inizio dell’estate siamo riusciti a confermare l’esistenza di una componente di Mag. 13 di un sistema triplo nella Lyra a cui serviva, appunto, conferma ottica. Tale osservazione era stata tentata per mesi e mesi con un C-11 e un C-14 di provata qualità ed in condizioni controllate. Niente da fare.

Alla fine — tra lo sconforto generale — proposi di utilizzare uno dei miei rifrattori (per la cronaca un apo 6” f/12) per fare un ennesimo tentativo. Ipotesi alla fine accettata. Con un po’ di scetticismo, ma accettata.

Bene, come chi era con me può confermare — se ovviamente desidera intervenire qui a riguardo — la sera del 21 Giugno, lavorando a 600x, con una finestra temporale strettissima (crepuscolo astronomico alle 22 e luna sopra l’orizzonte alle 22:34 !) sono serviti pochi secondi per visualizzare tale componente e darne così definitiva conferma.

Adesso, visto che i diametri del C-14 e quello del C-11 sono indiscutibilmente superiori a quello del rifrattore da 6” — è un “dato oggettivo” — la loro capacità di raccogliere più luce e di avere più risoluzione teorica parrebbe derivarne indubbiamente. Purtroppo invece la loro capacità di focalizzazione, il loro rapporto SNR e la loro risoluzione effettiva non paiono, per ragioni matematiche e fisiche illustrate altrove, seguirne direttamente.

Di conseguenza, per quanto riguarda me e quanti con me erano, sulla base della nostra conferma ottica — è un “dato oggettivo” anche questo, ti ricordo — quell’apo 6” focalizza meglio e risolve più sia di un C-11 che di un C-14. E, inoltre, come tu giustamente ricordavi, dal punto di vista della godibilità delle immagini è “al top”...;-)

Stai in gamba (e aribuonanotte ;-))

Max


PS/ Sulle “lunghezza d’onda esotiche” sono pienamente d’accordo con te. In alcune non si può utilizzare neanche uno SCT. Serve un sistema a riflessione totale. Ma non mi pare davvero che il nostro Stefano volesse fare riprese nel lontano UV o IR; solo sapere se il TOA150 non gli avrebbe fatto rimpiangere il C9. Cosa che, avendo utilizzato entrambi a lungo, posso confermargli.

PS2/ Dob, è un po' tardi e sono discretamente stanco. Spero tu sarai così gentile da leggere i due post precedenti come delucidazioni anche al tuo. Buonanotte anche a te (e a tutti, ovvio...;-)) Max


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 Oggetto del messaggio: Re: takahashi toa150
MessaggioInviato: mercoledì 19 novembre 2008, 8:31 
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Ciao, Max:

Cita:
Ma se così è, forse può essere utile ricordare quanto segue.

Come forse ti sovverrà (ne scrivemmo a Giugno), all’inizio dell’estate siamo riusciti a confermare l’esistenza di una componente di Mag. 13 di un sistema triplo nella Lyra a cui serviva, appunto, conferma ottica. Tale osservazione era stata tentata per mesi e mesi con un C-11 e un C-14 di provata qualità ed in condizioni controllate. Niente da fare.

Alla fine — tra lo sconforto generale — proposi di utilizzare uno dei miei rifrattori (per la cronaca un apo 6” f/12) per fare un ennesimo tentativo. Ipotesi alla fine accettata. Con un po’ di scetticismo, ma accettata.

Bene, come chi era con me può confermare — se ovviamente desidera intervenire qui a riguardo — la sera del 21 Giugno, lavorando a 600x, con una finestra temporale strettissima (crepuscolo astronomico alle 22 e luna sopra l’orizzonte alle 22:34 !) sono serviti pochi secondi per visualizzare tale componente e darne così definitiva conferma.

Adesso, visto che i diametri del C-14 e quello del C-11 sono indiscutibilmente superiori a quello del rifrattore da 6” — è un “dato oggettivo” — la loro capacità di raccogliere più luce e di avere più risoluzione teorica parrebbe derivarne indubbiamente. Purtroppo invece la loro capacità di focalizzazione, il loro rapporto SNR e la loro risoluzione effettiva non paiono, per ragioni matematiche e fisiche illustrate altrove, seguirne direttamente.

Di conseguenza, per quanto riguarda me e quanti con me erano, sulla base della nostra conferma ottica — è un “dato oggettivo” anche questo, ti ricordo — quell’apo 6” focalizza meglio e risolve più sia di un C-11 che di un C-14. E, inoltre, come tu giustamente ricordavi, dal punto di vista della godibilità delle immagini è “al top”...



A proposito di dati oggettivi, ti ricordo, e puoi prenderne visione sul mio sito web, che con un modestissimo C11 è stato risolto il compagno di Sirio

http://www.lightfrominfinity.org/Sirio% ... %20AeB.htm

E, cosa molto, molto più difficile, il compagno di Procyone:

http://www.lightfrominfinity.org/Procio ... _a_e_b.htm

Non mi risulta che rifrattori Apo da 6" abbiano raggiunto tali risultati, ma forse mi è sfuggito, se vuoi rammentarmi casi del genere, te ne sarei grato.
Questi sono, mi sembra, fatti oggettivi che più oggettivi non si può, corredati da tanto di documentazione, e non basati solo su riferimenti verbali .

Ma non basta:
Se proprio la vuoi sapere tutta, ho posseduto per circa un anno un eccellente rifrattore Takahashi 128 che ho usato con profitto per le mie riprese solari ad alta risoluzione.Ciò fino a quando non mi è venuto in mente di utilizzare per lo scopo uno specchio commerciale Parks da 20 cm debitamente privato di alluminatura, intubato in un sistema a ridotta ostruzione:mi sono allora reso conto, sin dalle prime prove, che il riflettore dava giù senza troppe storie al Taka, e le immagini ottenute (visibili sul mio sito) erano decisamente superiori.Ho, quindi deciso di vendere il Taka, dato che lo usavo solo per il sole.
Non finisce qui, e ti devi ora fidare di un riferimento verbale (con una eventuale testimonianza, ove necessaria): una decina di anni fa venni in possesso di un rifrattore Apo a tripletto Brandon da 94 mm f 7 (ottiche di Christen) meraviglioso per il Deep Sky, visuale e fotografico.Un giorno feci un confronto "side By side" con uno specchio Meade commercialissimo da 15 cm senza infamia e senza lode, da me intubato col solito sistema a ridotta ostruzione ( non ricordo se 15 o 20 mm):agli alti ingrandimenti il Meade stracciava il Brandon, che fu anche questo venduto.

Potrei andare avanti a lungo, ma rischierei di annoiare i lettori, questi per me sono dati oggettivi ossia controllabili, come del resto le immagini che ho postato:non riferisco solo commenti o impressioni (a parte l'ultimo caso) suscettibili di valutazioni soggettive dell'osservatore; mi auguro che tu mi dia anche qualche elemento concreto su cui riflettere (immagini o dati).

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 Oggetto del messaggio: Re: takahashi toa150
MessaggioInviato: mercoledì 19 novembre 2008, 9:03 
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Iscritto il: mercoledì 17 ottobre 2007, 11:38
Messaggi: 11259
fulvio mete ha scritto:
Ciao:

Cita:
Purtroppo se non l'hanno sistemato il rifrattore zeiss non e un gran che a pieno diametro (lo so perche' c'ho messo l'ochio piu' di una volta e me lo dissero anche i gesuiti) tanto e vero che osservammo diaframmato a circa 30/32cm.


Io ho sempre saputo che era molto buono otticamente, non so se avesse problemi meccanici ,piuttosto comuni a rifrattori di quella lunghezza focale, comunque,la mia era una provocazione: anche se perfetto, un 40 cm non avrebbe semplicemente potuto competere con uno specchio da 1,8 mt.


Si lo so che era una provocazione. :D
Era solo per dirti che il rifrattore e' peggio di quello che sembri ma non per motivi meccanici. Tantissimi anni fa' lo volevano rimandare a lavorare alla zeiss per metterlo (rilavorare l'ottica) a posto pero' i costi erano elevati e non valeva la pena. ma diaframmando la cosa si risolveva benissimo (e rimaneva sempre un bel 30/32cm!!).
Pero' e' meglio il 60cm cassegrain, sempre zeiss (quello che accanto ha l'astrografo zeiss da 40cm!!! :shock: ).

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 Oggetto del messaggio: Re: takahashi toa150
MessaggioInviato: mercoledì 19 novembre 2008, 9:22 
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Messaggi: 4758
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Tipo di Astrofilo: Fotografo
massimilianolattanzi ha scritto:

Caro Raf,

Pienamente d’accordo. Uso per questo svariati strumenti... immagina te se non ti do piena ragione.
Ma, fatto salvo questo, tra strumento e strumento vi sono pure distinzioni che si possono fare a ragion veduta...


Ciao Max, rieccoci qui...
Certo che ci sono distinzioni e pure di brutto. Ma a mio avviso sono distinzioni qualitative della stessa specie. Cioè esiste un apo migliore di un altro apo, un DK migliore di un altro DK. O se vogliamo uno specchio meglio lavorato di un altro o lenti migliori e così via...Il problema è il loro utilizzo legato alla focale, ostruzione e così via...
Ma direi che su questo "forse" siamo d'accordo no?

....CUT...

Cita:
Sì. Ci costruirono appunto quello che all'epoca era il secondo strumento più grande del pianeta. Tutti gli studi di Antoniadi su Marte sono compiuti là. Trovi ancora "La planète Mars" ed. Burillier in ristampa anastatica. Un volume di grande bellezza ed interesse che mi permetto di consigliarti spassionatamente.


Era il secondo più grande del pianeta...studi di Antoniadi...Ti rendi conto di quanti anni fa stiamo parlando??? E ti rendi conto di quanto è cambiato il seeing in tutti questi anni??? Anzi ti dico con la massima certezza oggettiva che il seeing è addirittura cambiato in peggio già da soli 5 anni! Voglio vedere se i grandi telescopi ora li costruissero fuori Parigi!!!! Eh eh eh mi viene da sorridere!

...CUT...

Cita:
Scott — perché stiamo parlando di lui, nevvero...?! Solo dopo ho pensato che ti riferivi a lui...;-) — incontra tutta la mia stima e rispetto per il suo bel lavoro di fotografo paesaggista. E prendo ovviamente per buone le sue impressioni di osservazioni fatte, di nuovo, dopo cena per rilassarsi accanto alla sua bella piscina. Ma, saremo d’accordo, da questo a derivare dalle sue impressioni una serie di leggi universali per riempire le pagine di Nature, davvero ce ne corre...

Comunque, per la cronaca, il suo celestiale 18” Dobson è bello che venduto da tempo e il suo µ250 dei miracoli è in vendita ora, assieme al 7” Starfire...
Mi risulta che, in sostituzione, il buon Scott si stia prendendo un AP 160...!
Ma come...?!?! Non contava il diametro...?!?!?! ;-)

Vabbè va, in fondo ci vogliamo solo divertire... :wink:
Ciao e buonanotte !
[/quote][/quote]

E bravo Max!!! E' proprio il grande Scott.
Devo dire che abbiamo avuto tante positive discussioni sia prima di comprarmi il Mewlon, che prima di prendermi il Dob da 45cm!!!!
Ti dirò che l'AP da 160 lui lo aveva già ordinato dal 2000!!!! Come sai c'è una lista di attesa piuttosto lunga. Quindi per avere qualcosa che potesse essere più grande di un 178 ma più piccolo di un 45, scelse il Mewlon nel 2002.
Ora lui sta vendendo per realizzo e per poco utilizzo(mi parlava di come era cambiato il seeing anche da lui!!!!) sia il 7" che il Mewlon. Ma l'AP 160 lo aveva ordinato prima dell'aquisto del Mewlon e non al posto del Mewlon.
Tra l'altro si comprò l'AP900 proprio in attesa del 160!

Dai Max,
mi sa che abbiamo due viste un pò diverse ma altrettanto rispettabilissime.
E' la solita diatriba rifrattore/riflettore che ci sarà in eterno. Anche se in realtà sono comunque convinto che tutto dipende dall'utilizzo del tele.
Fammi una cortesia, se riesci con il tempo e con la strumentazione.
Dato che fra un pò ci saranno dei mesetti con Saturno sopra di noi, prova a riprenderlo con le classiche web-cam o DMK che siano. Se utilizzerai un super fantastico ed eccellente 6", ti accorgerai che per riprenderlo forse devi stare al massimo sui 4-5m di focale con 5fps. Non riuscirai neanche, presumibilmente, a riprendere ovali e con 5fps ti scordi la loro perfetta posizione a causa dei pochi frames aquisiti prima dell'effetto rotazione! Sono proprio curioso su cosa vedrai a monitor quando metterai un filtro blu su di un 6" con 5m su Saturno :wink:
Ovvio che qualcosa tirerai fuori, ma non potrai paragonarla assolutamente al più normale dei C9 1/4!!!!
Ora forse avrai capito cosa intendo che non è la qualità, bensì l'utilizzo che devi farne!!!!

In gambissima,
Raf

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"Non basta guardare,
occorre guardare con occhi che vogliono vedere,
che credono in quello che vedono..."
(Galileo Galilei)
"L'agitazione atmosferica è il limite alla
risoluzione dei telescopi" (Newton)
"Siamo surfisti del seeing,
aspettiamo l'onda giusta" (Raf)


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 Oggetto del messaggio: Re: takahashi toa150
MessaggioInviato: mercoledì 19 novembre 2008, 10:10 
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Iscritto il: martedì 19 giugno 2007, 9:03
Messaggi: 465
fulvio mete ha scritto:
Ciao, Max:
A proposito di dati oggettivi, ti ricordo, e puoi prenderne visione sul mio sito web, che con un modestissimo C11 è stato risolto il compagno di Sirio (...) Non mi risulta che rifrattori Apo da 6" abbiano raggiunto tali risultati, ma forse mi è sfuggito, se vuoi rammentarmi casi del genere, te ne sarei grato. Questi sono, mi sembra, fatti oggettivi che più oggettivi non si può, corredati da tanto di documentazione, e non basati solo su riferimenti verbali .


Carissimo Fulvio,

Come da te richiesto, porto alla tua attenzione che per lo split di Sirio-B non è necessario scomodare né il 6” che menzionavo né altri in generale. Se ti fai qualche giretto su altri forum e/o sulla rete tutt’intera, potrai leggere svariati reports di “clear split” effettuati ai quattro lati del globo con strumenti da 5” e 4”. Tutti visionari masochisti, ovvio...;-)

Ti accludo un paio di link. Ma ce ne sono ben di più. Basta cercarli.

http://www.cloudynights.com/ubbthreads/ ... ll/fpart/1
http://telescopereviews.com/item.php?item_id=1640
http://www.google.com/search?client=saf ... 8&oe=UTF-8

Buona lettura e buona giornata.
Stammi ben !

Max


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 Oggetto del messaggio: Re: takahashi toa150
MessaggioInviato: mercoledì 19 novembre 2008, 10:24 
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Iscritto il: martedì 19 giugno 2007, 9:03
Messaggi: 465
Ciao Raf,
Raf ha scritto:
E ti rendi conto di quanto è cambiato il seeing in tutti questi anni??? Anzi ti dico con la massima certezza oggettiva che il seeing è addirittura cambiato in peggio già da soli 5 anni! Voglio vedere se i grandi telescopi ora li costruissero fuori Parigi!!!! Eh eh eh mi viene da sorridere!

D'accordissimo — ahimé — sul cambiamento del seeing. Un giorno che ci si vede ti faccio dare uno sguardo a dati meteorologici (non di pubblico dominio) raccapriccianti... Lasciamo perdere...

Sappi comunque che Meudon permane *assai* buono (ci ho osservato per dodici anni) — la torre solare e tutti gli strumenti lavorano quasi giornalmente sub-arcsec. Questione di microclima favorevolissimo. Janssen sapeva quello che faceva. Ovvio che Pic du Midi è, letteralmente, un altro pianeta...!

Raf ha scritto:
Dai Max, mi sa che abbiamo due viste un pò diverse ma altrettanto rispettabilissime.

Altro che...;-)

Raf ha scritto:
Fammi una cortesia, se riesci con il tempo e con la strumentazione. Dato che fra un pò ci saranno dei mesetti con Saturno sopra di noi...

La strumentazione sta là... se ci riesco col tempo (questo è il problema...!) volentierissimo...!
Casomai un giorno si fa pure insieme.

In gambissima a te !
Io, col menisco operato, sto a malapena in gambetta...;-)
Ciao !

Max


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