kappotto ha scritto:
Allora, da quel che ho capito, il grafico della curva mtf ha in ascissa lo spessore del dettaglio, in ordinata il contrasto.
La curva presentata da Legault ha un andamento inversamente proporzionale, questo che vuol dire?
Così a naso mi pare di capire che il telescopio ideale vede bene a contrasti alti i dettagli piccoli e a contrasti bassi i dettagli ampi? Per intenderci le stelle doppie e nebulose diffuse.
PS: grazie Dob!
PPS: grazie tuvok!
PPPS: oddio: non ho messo l'accento fra un e ottica!
PPPPS: tra
un e
ottica non si mette l'accento, hai fatto bene

. Se avessi messo un apostrofo avresti fatto meglio!
La curva rappresenta il rapporto tra il contrasto in uscita e quello in entrata dall'ottica, se ti metti a valori di frequenza spaziale bassa (le linee "grosse" o la superficie di Giove) praticamente l'immagine non degrada (rapporto uguale ad 1), mano mano che linee diventano "vicine" diventa sempre piu' difficile distinguere i particolari.
immagina, per esempio, una doppia che diventa mano mano piu' stretta.
fissato il potere di risoluzione dello strumento se la doppia è molto larga vedrai "bianco-nero-bianco", mano mano che le componenti si avvicinano vedi sempre meno "bianco-nero-bianco" e sempre più "grigio chiaro-grigio scuro-grigio chiaro".
e "chiaro" e "scuro" tendo ad essere sempre meno "chiari" e meno "scuri" fino a confondersi.
come vedi dalle figure al crescere del diametro dello strumento il valore in cui il contrasto va a zero è sempre maggiore (aumenta la risoluzione dello strumento --> riesci a risolvere doppie piu' strette).
un'altra cosa che ti dicono quelle curve è che per dettagli non troppo "fini" e poco contrastati l'ostruzione conta in maniera importante (hai un diametro effettivo pari al diametro iniziale meno l'ostruzione, in pratica), per dettagli molto contrastati, invece, l'ostruzione non conta una cippa.
antonio