Ciao Mizarino e ben tornato xena.
Innanzitutto rispondo ad antares: non proprio, il Big bang, nelle sue versioni updated, non presuppone piú ex nhilo. Dice solo che l'universo era prima estremamente denso e caldo. Il vero bang é al di lá di qualunque modellizzazione. Oserei dire che anche parecchi istanti dopo sono al di lá di qualunque modellizzazione, a mio modesto avviso. Sostanzialmente noi, nonostante quello che viene scritto, non sappiamo da dove viene "l'uovo cosmico" che poi si é espanso. Il processo di Arp invece dá una risposta a questo quesito: la materia viene generata continuamente da un processo non noto. Mi spiego meglio: la generazione di materia costantemente nell'universo é un mattone fondamentale del modello. Nel big bang l'universo ad uno stato molto denso e molto caldo é un mattone fondamentale del modello, ma non come é stata creata questa materia. Spero di essermi spiegato.
Il tuo posto é molto articolato. divideró la mia risposta in tre parti.
La prima riguarda la parte piú scientifica per cosí dire:
xena ha scritto:
Caro Randall
per me il redshift osservato è dato da un mix/sovrapposizione/malainterpretazione di più fattori tra cui per esempio io mi sento di individuare:
1. Fattore “di larga scala” legato alla distanza, che genera la retta di hubble “locale” (lasciamo perdere gli spostamenti dal 100% in su che per me non sono reali, vedi punto 4). Questo fattor può essere legato all’interazione su larga scala quindi essenzialmente gravitazionale (ma con la RG c’è la questione della omogeneità) e si avrebbe per solo effetto di distanza anche se lo spazio fosse totalmente trasparente producendo una sorta di “Fisheye View” cosmico. (come vedi c’entra qualche cosa la geometria iperbolica).
Questo é molto interessante, ma devo assolutamente approfondire la questione. Hai per caso del materiale in proposito?
xena ha scritto:
2. Fattore “lungo il cammino” legato alla interazione tra luce e materia in condizioni di bassissima densità che produce effettivi spostamenti di righe spettrali.
il problema é sempre il solito in queste ipotesi. Quale é il meccanismo? Perché non riveliamo direttamente quetsa materia?? Un conto é la materia oscura che potrebbe avere come sorgente particelle poco interagenti (alla neutrino) ma con massa, un conto é una materia che fa tampone alla luce. Se interagisce con la luce allora é carica...esistono modelli quantitativi per questa roba? E se come dici tu la materia ha una distribuzione non omogenea nell'universo questo porterebbe ad un contributo non omogeneo al redshift o sbaglio? (Anche qui se hai del materiale manda o linka)
xena ha scritto:
3. Fattore intrinseco (alla sorgente) che produce un reale spostamento delle righe ascrivibile ad una interazione locale luce materia.
4. Fattore intrinseco (alla sorgente) che produce fenomeni scambiati per redshift, ma che redshift non sono e a cui si possono riferire gli incredibili apparenti spostamenti delle righe del 200% 300% 400% ed oltre, che per me non sono reali, e che sono viceversa il prodotto di una interazione violenta e locale di materia con materia.
Nel caso del fattore intrinseco ho delle domande. Se é un redshift intrinseco dovuto a qualche processo di forte interazione tra materia, non dovremmo vedere zone a maggiore e minore redshift all'interno della stessa galassia? Un conto é l'ipotesi Machiana di Arp in cui effettivamente tutta la materia subisce in blocco un redshift, un conto é un processo locale, come sembri suggerire qui, che dovrebbe portare ad un redshift meno omogeneo. O ho mal interpretato la tua idea?
Adesso passiamo alla seconda parte di carattere piú "sociale":
xena ha scritto:
In questo mio personale ed abozzatissimo pensiero, la cosmologia moderna, nel senso di quell’attività dell’intelletto umano che cerca di spiegare il tutto con niente (o se preferisci impiegando complicatissime semplificazioni) non c’entra nulla. Quel che io penso al massimo si può arrivare ad ottenere è una descrizione locale (fin dove arrivano i nostri strumenti). Non c’è Big Bang o forse è più giusto dire che se c’è stato è talmente al di fuori ed oltre al nostro “orizzonte” presente che non ha veramente senso porsi la questione. E per gli stessi motivi non ha senso parlare di un universo infinito.
Per me ha senso parlare solo di quello che abbiamo a tiro di schioppo (di telescopio), vale a dire una porzione sufficientemente stazionaria dell’universo in cui alcuni dei conclamati benchmark della cosmologia moderna primo fra tutti la radiazione di fondo o le abbondanze cosmiche degli elementi leggeri non sono altro che il prodotto di normali processi a cui è stato finalmente concesso un tempo ben maggiori degli asfittici 13.7 +/- 1% Miliardi di anni in cui si cerca di comprimere “per forza” tutto ed il contrario di tutto, vita e morte compresa.
Sono assolutamente d'accordo. E proprio qui vorrei dire che quando parlo di cosmologia lo uso in senso ristretto: intendo quello che é successo a questa porzione di universo che possiamo piú o meno osservare. Per esempio il big bang per me potrebbe essere l'epansione di una porzione calda e molto densa di un universo molto piú vasto. Quindi l'origine al massimo per me potrebbe essere l'origine di questo botto locale. Di piú nin zo

Arriviamo invece alla parte in cui non sono d'accordo:
xena ha scritto:
Così come c’entrano poco i campi cosmici sconosciuti siano essi legati alle frontiere della fisica sia ad altre teorie come per esempio il C-field, la massa variabile etc. Per conto mio nei moderni esperimenti di frontiera per esempio quello del LHC si vuole a tutti i costi trovare l’ennesimo termine di una serie di cui si conosce già la somma!
Come dicevo su questa ultima parte non sono d'accordo. Gli esperimenti di frontiera servono a due cose:
1- la ricerca dell'ennesimo decimale ci dá un'idea se certe teorie affermate (meccanica quantisitica in testa) possono essere estese al di lá dei domini noti. Fino a che potremo prevedere con i nostri conti quello che vediamo ad energie sempre piú alte o con precisione maggiore sapremo che possiamo estendere a quelle aree le nostre teorie. Lo so, non é qualcosa di molto eccitante, ma lo considero uno dei mattoni fondamentali della scienza.
2- Non é vero che servono solo a questo. Prendiamo ad esempio l'LHC che tu citi. Trovare il bosono di Higgs é piú in effetti une verifica (l'ultima) di un modello che ha dato tanto alla scienza. Ma giá la supersimmetria, o eventuali altre osservazioni, non sono affatto "decimali in piú", sarebbero un'intera nuova area della fisica. Come se scoprissimo che di fianco alla tavola periodica degli elementi nota ne esiste un'intera altra. Se le particelle sono, come é vero che sono, solo "risonanze", eccitazioni di un campo sottostante, e che questo campo trasporta con sé delle simmetrie, di che cosa stiamo parlando??
Insomma ragioniamo: la RG dice che lo spaziotempo é dinamico. Cioé é un qualcosa che interagisce con la materia. Le teorie di campo dicono che questo spaziotempo é permeato da campi che hanno delle ben precise eccitazioni e simmetrie. Non ti pare che si stiano accumulando gli indizi che esista un qualcosa sottostante a quello che noi percepiamo come particelle, spazio e tempo? Un qualcosa dotato di una struttura ben precisa. Parlando alla fiisca della materia

sarebbe come se noi fossimo vibrazioni reticolari di un cristallo (fononi) che vivono senza rendersi conto del cristallo che fa da supporto. Ecco mi piacerebbe sapere qualcosa di piú del cristallo sottostante. E l'unico modo per farlo, sempre restando nella metafora cristallina, é quello di eccitare in altro modo il cristallo, magari con spettroscopia Raman. Solo cosí potremmo ottenere tutta la struttura a bande delle eccitazioni vibrazionali e da lí inferire come é fatto il cristallo medesimo. Al momento noi, con il modello standard delle particelle, abbiamo solo creato un modello che funziona bene a basse energie (per gli esperti: al punto Gamma cristallografico

basta che non siamo fononi ottici). Ma questo non basta minimamente per farsi un'immagine migliore di tutto il sistema.
Spero di essermi fatto capire.
Ciao