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MessaggioInviato: martedì 14 ottobre 2008, 14:09 
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Iscritto il: mercoledì 23 maggio 2007, 11:28
Messaggi: 182
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Andrea Colagrossi ha scritto:
Vorrei aggiungere un punto a questa discussione, Red-Shift!

Calibrando una linea d'assorbimento come possiamo misurare lo spostamento verso il rosso delle altre? Calibrando su una linea già spostata, non dovremmo notare movimento alcuno, no?


Una volta calibrato lo spettroscopio con il sodio, bisognerebbe riconoscere una serie di linee nello spettro della stella, cioè tutta una serie di linee la cui intensità e distanza reciproca sono perfettamente in accordo con lo spettro previsto. Analizzando lo spettro di stelle giovani (es. Vega o Deneb), mi aspetterei di trovare delle linee spettrali particolarmente forti dell'idrogeno o dell'elio. Una volta riconosciuta la serie, bisognerebbe misurare di quanto è "spostata" rispetto alle attese. Non so se mi sono spiegato.. Bisogna riconoscere la serie dalle intensità e dalle distanze reciproche delle linee, non dalla posizione.
O almeno, mi pare che così si faccia, perchè nonostante abbia un leggero background teorico non ho ovviamente alcuna esperienza! :wink:
Ovviamente con lo strumento in questione non mi aspetterei le precisioni necessarie a queste misure.. Un passo alla volta!! :D

_________________
La tua teoria e' folle, ma non abbastanza folle da non poter essere vera. (Niels Bohr ad un giovane fisico)

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MessaggioInviato: martedì 14 ottobre 2008, 14:13 
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Iscritto il: mercoledì 23 maggio 2007, 11:28
Messaggi: 182
Località: Gorizia
Tipo di Astrofilo: Visualista
tuvok ha scritto:
...magari ivaldo potrebbe tentare di farci vedere come oscillano le righe spettrali di qualche simpatica coppia di stelline :D

Questo sarebbe invece interessantissimo e, penso, alla portata dello strumento. Osservando per diverse notti di fila una doppia spettroscopica (cioè il cui piano di rotazione è parallelo al piano di vista) non dovrebbe essere impossibile separare i due spettri, visto che dovrebbero andare periodicamente "uno avanti e l'altro indietro".

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La tua teoria e' folle, ma non abbastanza folle da non poter essere vera. (Niels Bohr ad un giovane fisico)

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MessaggioInviato: martedì 14 ottobre 2008, 14:27 
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Iscritto il: mercoledì 17 ottobre 2007, 11:38
Messaggi: 11259
Harlock ha scritto:
Complimenti per la tenacia, Ivaldo!!
Per calibrare lo spettroscopio puoi usare una lampada al sodio (per intenderci, quelle da illuminazione pubblica color giallo) che ha due linee giallo-arancioni molto definite intorno ai 588 nm. In questo modo potresti dare un punto di riferimento ai tuoi spettri.. E in teoria anche una scala (che magari non sarà precisissima ma senz'altro servirà allo scopo!).. Sempre che lo strumento restituisca un grafico lineare in ogni sua parte. Potresti poi sperimentare questa scala puntando lampade al mercurio o similari.. hanno tutte uno spettro abbastanza riconoscibile e conosciuto!

Questo è quello che potrei consigliarti dopo il corso di laboratorio di ottica.. Dai comunque un'occhiata qui:
http://profmokeur.ca/chimica/spectemiit.htm

Spero di esserti stato d'aiuto!! :wink:

p.s. Mi piacerebbe vederti mentre monti il telescopio e l'attrezzatura.. per vedere un lampione! lol!!


grazie, sara' utilissimo!


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MessaggioInviato: martedì 14 ottobre 2008, 14:28 
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Iscritto il: giovedì 7 dicembre 2006, 23:07
Messaggi: 8592
Località: Leiden, The Netherlands
Harlock ha scritto:
Una volta calibrato lo spettroscopio con il sodio, bisognerebbe riconoscere una serie di linee nello spettro della stella, cioè tutta una serie di linee la cui intensità e distanza reciproca sono perfettamente in accordo con lo spettro previsto. Analizzando lo spettro di stelle giovani (es. Vega o Deneb), mi aspetterei di trovare delle linee spettrali particolarmente forti dell'idrogeno o dell'elio. Una volta riconosciuta la serie, bisognerebbe misurare di quanto è "spostata" rispetto alle attese. Non so se mi sono spiegato.. Bisogna riconoscere la serie dalle intensità e dalle distanze reciproche delle linee, non dalla posizione.
O almeno, mi pare che così si faccia, perchè nonostante abbia un leggero background teorico non ho ovviamente alcuna esperienza! :wink:
Ovviamente con lo strumento in questione non mi aspetterei le precisioni necessarie a queste misure.. Un passo alla volta!! :D


E' esattamente così, anche se, non conoscendo l'entità del redshift, non saprei dire se è alla portata della risoluzione in frequenza dello strumento. Sarebbe davvero interessante.

Dove si compra lo Star Analyzer? :D


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MessaggioInviato: martedì 14 ottobre 2008, 14:50 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
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Località: Roma
Salve a tutti:
Mi fa molto piacere l'entusiasmo che leggo in questo post per la spettroscopia, tuttavia , mi sembra opportuno precisare che, mentre lo shift doppler cosmologico di una certa entità è misurabile anche con lo Star Analyser (a patto di avere uno strumento di apertura adeguata) per le doppie spettroscopiche penso proprio che siano al di là del potere risolutivo e delle capacità dello strumento.
Meglio andare per gradi: quanto ai campioni di spettri di riferimento, una lampada al sodio a sufficiente distanza dovrebbe andar bene.Con l'esperienza, poi, si acquisisce la conoscenza delle linee principali presenti in tutti gli spettri, e, almeno per le stelle più luminose, la calibrazione diventa più facile.Per le stelle più giovani, ad es.come dice Harlock,è la serie di Balmer dell'idrogeno a fare da padrone ed ad essere facilmente individuabile, permettendo una facile calibrazione dello spettro con le stesse righe che si trovano al suo interno, senza ricorrere ad uno spettro campione di riferimento.

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Fulvio Mete
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http://www.lightfrominfinity.org

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MessaggioInviato: martedì 14 ottobre 2008, 16:38 
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Iscritto il: venerdì 2 marzo 2007, 20:46
Messaggi: 1289
Località: Milano-Viterbo
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ma per eseguire il calcolo dello shift, anche se saremmo limitati da una risoluzione non elevata, come si fà? C'è un esempio, magari su una stella in avvicinamento (allontanamento) a velocità elevata di bassa magnitudine :wink: ?

Teoricamente lo sò, posso dire di avere un discreto bagagli teorico :wink: , ma parlo proprio a livello pratico di misurazione sulla ripresa!

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Andrea.
Non ho più il fisico! ..... Come disse la madre di Galileo quando il figlio se ne andò di casa!!!

Strumentazione:
-Orion Optics VX10 - Sky-Watcher 80ED - RPOptix Odissy 11X70
-Sky-Watcher AZ-EQ6 GT
-Oculari 4.7, 5, 8.8, 14, 21, 27 e 30 mm - Barlow Orion APO 2X - Televue Powermate 5X - Torretta Binoculare MaxBright
-Star Analyzer - UHC - UHC-S - OIII - SkyGlow - Pro Planet 742 - Astronomik L-RGB - LPS-P2
-ASI120MM - DMK21 - Canon EOS1100D mod. Baader


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MessaggioInviato: martedì 14 ottobre 2008, 17:39 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
Messaggi: 6502
Località: Roma
Ciao, Andrea:
Le formule per il calcolo dello shift cosmologico,e quindi per oggetti distanti, la trovi al link del mio sito:
http://www.lightfrominfinity.org/Quasars/Quasars.htm
Nel caso di spettroscopi amatoriali a bassa risoluzione è possibile, sempre apertura permettendo, registrare shift notevoli di galassie e Qso.
Per stelle od oggetti relativamente vicini in allontanamento o avvicinamento occorrono ovviamente strumenti professionali ad elevata risoluzione , in grado di apprezzare anche shift di pochi decimi (in alcuni casi centesimi) di Angstrom nelle righe spettrali.
Per quanto mi concerne, per misurare lo shift dei gas solari per effetto della rotazione, ho dovuto usare uno strumento (HIRSS) da 0.05 A x pixel con la camera usata.

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Fulvio Mete
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MessaggioInviato: martedì 14 ottobre 2008, 18:41 
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Messaggi: 8592
Località: Leiden, The Netherlands
Vi odio
Domani lo ordino 8)

Fulvio, non ho capito bene la dipendenza dall'apertura (immagino non sia un problema di luminosità). Cosa va ad inficiare? La risoluzione, la banda, la sensibilità o tutt'e tre? Per quale motivo? Perché qui si parla di dominio delle lunghezze d'onda, non si parla più del dominio spaziale (e quindi risoluzione teorica dello strumento, magnitudine limite...) e non mi è immediato capire :oops:.
Va bene anche se mi linki un riferimento (anche molto specialistico), non ti voglio tenere una nottata alla tastiera :D

Altra domanda (rivolta a tutti): come ci si regola se ci sono più oggetti nel campo (in particolare una stella debole nella direzione della linea dello spettro)? Quanto viene alterato il risultato?


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Anche io sarei interessato a sapere quale strumento si potrebbe comportare meglio. un newton 8" o meglio il classico SC 8"?


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MessaggioInviato: martedì 14 ottobre 2008, 19:16 
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ska ha scritto:
Anche io sarei interessato a sapere quale strumento si potrebbe comportare meglio. un newton 8" o meglio il classico SC 8"?


In associazione l'abbiamo provato su un C8 e riduttore di focale accopiato a una videocamera (la watec) molto sensibile. Beh nelle pleidai si vedevano righe di stelle di mag 11 con esposizioni di 1/2 sec! :shock:


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