tuvok ha scritto:
Lead Expression ha scritto:
Nell'intento c'era riuscito il mio prof di fisica moderna... appena trovo gli appunti posto

we vedi che ti marco!
ora lo hai detto e li devi trovare!!!

Puoi metterla giú in questo modo.
Immaginiamo di avere due buffet pieni di dolci (in numero infinito) di tutte le taglie (dai pasticcini, piccoli, passando per le paste, medie fino alle torte, grandi e quelle giganti).
Prendiamo ora un ghiottone (il nostro corpo nero incandescente) che voglia assaggiare _tutti_ i dolci. Per non fare indigestione il nostro prende una piccola porzione di _tutti_ i dolci (in quantitá costante). Ma anche se prende una piccola porzione di ogni dolce, essendo i dolci in numero infinito, la quantitá totale di dolce che prende é infinita.
Nota piú tecnica: in realtá poiché la densitá di gradi di libertá per unitá di frequenza aumenta con il quadrato della frequenza stessa e per il teorema di equipartizione ogni grado deve dare la medesima energia pari a KT/2, la quantitá di energia emessa ad alte frequenze aumenta sempre piú, da qui la divergenza).
Questo nasce dal fatto che per la meccanica classica io posso prendere una porzione piccola e costante di ogni dolce, piccola a piacere per cosí dire.
Adesso andiamo nel ristorante "quantistico", che ha regole molto differenti. Lá non puoi "piluccare" i dolci a piacere, ma ogni dolce é diviso in porzioni minime e tu puoi prendere solo un multiplo intero di queste porzioni. Anche peggio: tanto maggiore é la grandezza del dolce di provenienza (la frequenza) tanto maggiore é la dimensione della porzione minima. Il npstro povero ghiottone comincia a darsi da fare partendo dai pasticcini e dalle porzioni piú piccole, poi arriva a quelle medie, mangia qualcuna delle porzioni minime grandi, ma quando gli offrono un profiterol intero come "porzione minima" per le torti giganti dá semplicemente forfait: la porzione minima é semplicemente troppo grossa ed indigesta per il poveraccio.
Fuor di metafora, porre che ogni frequenza di luce possa emettere solo energia in multipli interi di una quantitá minima proporzionale alla freuenza implica che per altissime frequenze il nostro povero corpo nero non riesca semplicemente ad emettere niente. Cosí l'emissione crolla alle alte frequenze e non otteniamo piú alcuna divergenza ultravioletta.
Dimmi un po' se va bene
Ciao