Danziger ha scritto:
Che ne pensate di questo argomento?
Può essere sinteticamente riassunto in questa domanda: "Dove sono tutti quanti? Se ci sono così tante civiltà evolute, perché non abbiamo ancora ricevuto prove di vita extraterrestre come trasmissioni di segnali radio, sonde o navi spaziali?".
...cut...
Voi che ne pensate?
Cieli sereni!
Andrea
Forse perché sono pochi anni che siamo in grado di renderci conto di questi segnali, anzi di quelle che probabilmente sono le forme di comunicazione più primitive e inadeguate per spazi cosmici???
E forse perché la densità di popolazione in grado di mandare segnali in giro per l'universo non è poi così alta???
E adesso un po' di fantascienza.
Proviamo a usare statistiche ipotetiche con numeri razionalmente elevatissimi rispetto alle attuali conoscenze. Ammettendo che nella Via Lattea ci siano il 10% di sistemi stellari in grado di ospitare qualche forma di vita e che un ulteriore 10% sia vita intelligente, di cui un ulteriore 10% in grado di comunicare e ancora un 10% di farlo con mezzi da noi identificabili... statisticamente che probabilità ci sarebbero di captare un segnale che viene nella nostra direzione e beccare proprio il momento?
Da notare che volutamente ho usato percentuali irragionevolmente elevate.
Se poi prendiamo un conto (pessimistico è vero) che ho visto qualche tempo fa e ipotizza "almeno" una cinquantina di civiltà evolute nell'universo, vi rendete conto che la prima civiltà vicina potrebbe essere in una galassietta a svariati milioni di anni luce.
Da valutare poi come si è evoluta la vita nell'universo. Se sia abbastanza recente e si sia sviluppata da un'unico punto tramite batteri anaerobici (o roba simile) resistenti al vuoto cosmico ed evoluta nei diversi ambienti differenziandosi. Ma lo ritengo poco probabile a livello statistico e di logica. Anche perché coi tempi che ci sarebbero voluti, campa cavallo... ed è molto improbabile che il primo seme di vita sia nato con un'universo ancora piccolo e impossibile poi che si sia moltiplicato a livello tale da seguire velocità paragonabili a quella della luce
Oppure se si siano verificate in quà e là le condizioni per l'innesco di tipi di vita diversi e allora da che cosa è dipesa l'evoluzione?
Poi non dimentichiamoci delle implicazioni relativistiche (e di altre leggi fisiche sconosciute attualmente) e legate alla velocità della luce o a forze sconosciute, che distorcono la "vista" dell'universo distante (e nell'universo tutto è distante).
Per fare uno dei tanti esempi possibili di ragionamento inverso (visto che noi segnali ne abbiamo mandati), ammettendo che le Voyager arrivino a destinazione, pensiamo alle possibilità che proprio dove le abbiamo mandate ci sia qualcuno e che quel qualcuno le intercetti.
Un altro esempio: ammettiamo che la terra diventi off-limits per una forma di vita in un prossimo futuro. L'unico modo sensato che mi viene in mente per cercare di salvarsi è di creare un "pianetino" artificiale, isolato e in grado di viaggiare ecologicamente autosufficiente per centinaia di migliaia di anni nel cosmo verso una stella con un altro pianeta abitabile sul quale trasferirsi, saltando da una stella all'altra come si fa nel deserto con le oasi.
A parte il dove andare e che tutto fili liscio per millenni... sicuramente sarebbe in un sistema stellare sempre molto, ma molto vicino al nostro sole
Un grosso mistero resta per me, che cosa sia la vita e a che cosa o a chi serva. Non a caso l'uomo ha sempre avuto bisogno di appoggiarsi a qualcosa di "superiore" come Dio. Personalmente a me far tornare i conti per forza in matematica non è mai piaciuto, ma qui mi sa comunque li rigiri non tornino mai... soprattutto se si tiene conto che prima o poi l'universo finirà e con lui il tempo, quindi "dopo" vorrà dire che non sarà "mai" esistito, tuttavia adesso esiste.
Più o meno come il mio ex matrimonio annullato dalla "Sacra Rota" che mentre ero sposato era valido a tutti gli effetti, poi però adesso risulta che non sia mai esistito: Misteri dell'Universo e di Santa Romana Chiesa

Maurizio